Anna Lombroso per il Simplicissimus
E’ la vivamente raccomandata l’estensione di criteri di sobrietà e austerità anche all’esercizio dell’umanità: da ora in poi anche le anime belle che pensavano di riguadagnare coscienza tranquilla e senso civico con l’oscuramento del babau all’Interno sono invitati a ridurre l’accoglienza al primo soccorso. Che poi come in tutte le cose di questi tempi, il resto è affidato alle regole di mercato e della libera concorrenza.
Nel corso della settimana in vista della riunione con i ministri dell’Interno dell’Unione Europea che si svolgerà a La Valletta il 23 settembre, si stanno infatti mettendo le basi per un accordo che sta molto a cuore a Conte grazie al quale con un accordo permanente si raggiungerà l’obiettivo dell’automatismo nella ridistribuzione degli immigrati. «Se arrivano cento persone, ha spiegato, è evidente che una parte rimane in Italia. Ma io già so che il resto andrà in altri Paesi…», tramite accordi che non saranno più frutto di estenuanti negoziati bensì fissati a monte. «E per questo dico che i pochi Paesi che riterranno di non partecipare all’accordo o che si opporranno dovranno ottenere meno risorse rispetto agli altri». Pensando all’ungherese Viktor Orbán e agli altri leader del gruppo di Visegrád, ammonisce che è legittimo “tirarsi fuori”, ma che la mancata solidarietà dovrà avere un prezzo.
Qualcuno si è sentito disturbato perchè ho chiamato il patto che verrà fuori dalla trattativa in corso con i governi di Germania, Francia e Malta, un nuovo corso della millenaria tratta degli schiavi, benedetta peraltro dalle majors dell’aiuto e della compassione a cominciare da Andrea Riccardi che plaude all’iniziativa che promuoverà “la creazione di corridoi europei per il lavoro legale in modo da consentire a chi arriva di trovare un’occupazione laddove c’è molta richiesta … penso alle badanti e alla manodopera nelle imprese del nord”.
E Conte, «Non solo manterremo il rigore, ma saremo ancora più rigorosi sull’immigrazione clandestina rispetto al governo precedente», dice non rammentando che per tutti i governi dalla Legge Bossi-Fini in poi, tutti i disperati sono “clandestini”, che l’identificazione non li libera dalla status di irregolari, che anche quando sono richiedenti asilo per motivi umanitari non hanno accesso a tutti i gradi di difesa in caso di azione giudiziaria in materia di espulsione. Però, rassicura, “saremo umani”, mentre verso Ventimiglia procedono i rastrellamenti delle autorità francesi, a Ferrara il sindaco intende sottrarsi all’obbligo di accoglienza, le diplomazie lavorano per “sciogliere i nodi con la Siria”, trattando non si sa con quali autorità statuali, e con la Libia, perchè “svuoti i suoi lager”, dopo che Minniti e Salvini riconobbero alle milizie il ruolo di “guardie costiere”.
Non sarà accoglienza, non sarà integrazione, però possiamo star certi che i negoziatori metteranno a punto un piano per la piena occupazione della forza lavoro straniera. Non c’è da dubitarne, perchè se non è automatico il rapporto causa effetto di guerre e emigrazioni, che le guerre coloniali si fanno anche per dedicarsi allo sport preferito dall’uomo, rubare, violentare, ammazzare, segnare il territorio, è sicuro che uno delle desiderate ricadute del colonialismo dei giorni nostri, e non solo, sia quello di creare, e far circolare e indirizzare dove servono, eserciti disarmati di merce-uomo che lavori in condizioni di subalternità, di soggezione, senza sicurezze e senza diritti.
Vedrete se i padroni non riescono anche stavolta laddove non sono mai riusciti i lavoratori, trovare una incrollabile unità di classe nell’attrezzarsi di manopera dequalificata, abbassare i livelli di retribuzione e creare divisione, cosicché la debolezza degli immigrati indebolisca ancora di più il lavoro già colpito dei proletari europei, italiani e greci soprattutto, incrementando l’esercito industriale di riserva, aumentando i profitti e schiacciando tutti, immigrati e indigeni.
Tutto questo con buona pace della sinistra nel cui alveo si è operato lo stesso spostamento ideologico del progressismo liberista, convertendo le lotte anticapitaliste e per il lavoro in battaglie “umanitarie” e per i diritti civili. Qualcosa che va bene per chi vuole illudersi – perchè ne è ancora esente – che nel cammino del progresso possano procedere insieme globalizzazione, la libertà di movimento, l’uguaglianza, l’uscita dall’oscurantismo che genera razzismo e xenofobia e dal nazionalismo che genera arroccamento e egoismo, sotto la bandiera di una emancipazione dell’umanità intera. E che va ancora meglio per chi l’immigrazione la riconosce nei panni della badante, del bagnino, del giardiniere e del molesto vuoi cumpra’, perchè non vive in periferia dove in buoni sentimenti della brava gente non hanno spazio, perchè – ancora – non soffre la concorrenza avvelenata di lavoratori costretti a piegarsi a salari al di sotto della sopravvivenza, senza garanzie, senza casco e bretelle se sta su un’impalcatura, senza contributi e senza certezze.
Adesso siamo tutti messi alla prova dopo le belle parole e il buon cuore,stesi come gli striscioni contro l’infamone al governo. Adesso che quelli per cui ci siamo compiaciuti di commuoverci e solidarizzare nelle mani degli stessi burattinai di sempre verranno esibiti come competitori, cui attribuire le colpe delle vittime che diventano sopraffattori, rubando lavoro, posti in graduatoria nelle scuole, case, sanità. E’ adesso che dobbiamo ricomporre un fronte unico di chi combatte contro lo sfruttamento che è uguale per tutti quelli che stanno sotto, bianchi, neri, maschi e femmine (un po’ di più se sono nere), e che devono imparare a rialzare la testa.
salvini gli immigrati li voleva, erano richiesti dai piccoli imprenditori leghisti, nelle commissioni la lega ha senpre chiesto ampliamenti delle quote di immigrati
i democratici macroniani anche vogliono gli immigrati, per gli stessi motivi,
sicchè, e il modello economico , il capitalismo , che non può fare a meno dei flussi migratoti, non solo oggi, ma da sempre, erano emigrazioni quelle dei terroni del nostro sud al nord o all’estero, i flussi migratoti sono da sempre il cuore del capitalismo, in tutte le aree del mondo
le migrazioni cesseranno solo con la fine del capitalismo ovvero delo sfruttamento, che è il capitalismo stesso. inutile paragonare questi o quei politicanti, si finisce per alimentare un teatrino che invece va rifiutato in blocco,perchè è il teatrino del capitalismo, bisogna avere una prospettiva altra, il superamento del capitalismo
invece, gira e rigira, si finisce sempre per strumentalizzare i migranti, lo fa salvini, lo fa macron, Ed anche chi a beneficio dei lavoratori del mondo intero, , vorrebbe fermare i flussi migratori, ma senza fermare il capitalismo. Si tratta sempre dello stesso teatrino, funzionale al capitale ed agli stessi flussi migratori
i migranti, in italia mantengono in piedi microaziene che altrimenti dovrebbero chiudere, esse la possibilità di pagare salari italiani non la hanno, sono troppo piccole ed incapaci di economie di scala. E chiuderebbero a favore di catene estere, purtroppo in pole position, l’esercito di riserva migrante che abbassa i salari autoctoni è problema dei paesi più avanzati del nostro
non si è mai visto un migrante che toglie il posto di cassiera in un supermercato, da impiegato di banca, o di operaio fiat, ad un italiano, tali cose si vedono nei paesi piu avanzati, che attirano migranti piu istruiti.
I migranti che tolgono il lavoro agli italiani, o ne abbassano i salari, di ciò non parla neanche giorgia meloni fratelli d’italia o salvini, perchè sanno che è una balla da fare figuraccia, e per questo che si spostano su sicurezza e salvaguardia della cultura italiana, possibile che di una simile balla parli puntualmente la Lombroso?
Dove il problema esiste davvero, si verificano scontri tra lavoratori autoctoni ed immigranti, spesso in porti e cantieri navali inglesi,tanto per fare un esempio, in italia niente del genere
perchè la lombroso non denuzia le esportazioni italiane di prodotti agricoli primari e pollame in africa sub sahariana ( lexport europeo in merito e del 30 35% della produzione europea, una cosa enorme), e questo che distrugge le economie di quei posti e provoca le migrazioni.
O è solo la rackete che tace sulle cause delle migrazioni? non si tratta solo delle guerre, piu facilmente attribuibile a stati esteri potenti ( l’italia gioca il suo colpevole ruolo) ma proprio di tante attività economiche che danni lavoro a tantissimi italiani
il problema, ancora una volta è il capitalismo, non scegliere tra i suoi rappresentanti, che mettono in scena il teatrino che tutti ci vuole intruppare, salvini e macron, per intenderci
Jorge, lei non mi legge, io non ho mai detto che gli immigrati tolgono lavoro agli italiani, ho sempre parlato di esercito di riserva che produce un livellamento in basso dei salari in alcuni comparti, perchè è inevitabile che lavoratori più precari degli italiani, meno tutelati e protetti si assoggettino a salari da fame, senza sicurezze e garanzie. E comunque siamo vicini anche alla concorrenza nei comparti dell’assistenza e delle imprese di costruzione, Sicché sta diventando una balla che gli immigrati facciano solo i lavori che gli italiani non fanno. Lei vive in una bolla protetta evidentemente. Inoltre io ho parlato di esportazioni italiane, dedicando però più attenzione alle nostre imprese di stato che fanno anche esportazione di malaffare e corruzione
“””Lei vive in una bolla protetta evidentemente.”””
Sacrosante parole!
Jorge ha una forma mentis da figlio di papà.
Vive nel magico mondo di astratte teorie marxiste.
Per Jorge , Solo in italia non esiste il dumping salariale ( che se Non è esercito di riserva, poco ci manca), Chissà perché?