La prima cosa che viene da chiedersi di fronte a una simile situazione è: ma chi cazzo sono questi? Cioè da dove viene la compagine parlamentare dei Cinque Stelle, chi l’ha scelta davvero, chi l’ha selezionata e a quale scopo? Non venitemi a dire la base perché ormai dovrebbe essere ampiamente noto che non esiste campo più manipolabile del web e in ogni caso la scelta dei candidati per le elezioni politiche è stato un processo tra i più opachi che si potessero immaginare: all’esterno sembrava di percepire una certa apertura disorganizzata, ma in realtà essa è stata perfettamente orchestrata per evitare che in Parlamento ci finissse gente con le palle e con la testa perché alla fine chi decide è il capo che sia il minotauro Grillo – Casaleggio come nel 2018 o qualche altra figura. Questo è il male oscuro del movimento, quello che lo ha portato oggi a prefigurare quell’alleanza con il Pd contro il quale era nato: l’assoluta spontaneità convogliata in un progetto di puro vertice, senza alcuna mediazione.
Non si può spiegare altrimenti questa assurda badogliata dell’alleanza con il Pd, ovvero una delle forze principali che sono state protagoniste del falso bipolarismo italiano,iniziato nel ’94 quando l’antenato Pds, sconfitto da Berlusconi trovò nel Cavaliere e nei suoi vizi il perfetto sostituto di una proposta di alternativa sociale che era stata messa in soffitta con il declino e la dissoluzione dell’unione sovietica. Una polemica durissima su questioni marginali e personali (salvo mantenere intatto il conflitto di interessi) nascondeva una piena adesione al neo liberismo, ai suoi strumenti e alla svendita del Paese al grande capitale globalista, nascosto dietro il paravento di pseudo ideali europeistici. Il Pd nacque sotto il governo Prodi proprio per scrostare ogni residuo di vernice rossa dalle forze che si dicevano si sinistra e per per significare che si voleva rappresentare il neoliberismo solo in modo più onesto e più capace rispetto al Berlusca e alle sue cavallette. Che poi non ci sia riuscito e che tutto sia sfociato nel renzismo è un problema a parte che riguarda il ceto politico nel suo complesso e la sua subalternità al potere economico, ma di certo il movimento Cinque stelle era nato contro tutto questo e dalle inquietudini che serpeggiavano nel Paese specie dopo che la crisi aveva acuito i fenomeni di precarizzazione, di svuotamento dei diritti del lavoro, di sbancamento del welfare, di deindustrializzazione, di caduta salariale e di disoccupazione che colpivano i ceti popolari. Benché questo mondo in rivolta non avesse un collante ideologico, la serie di progetti che erano nati faticosamente dopo i vaffanculo di Grillo, prospettavano una politica antitetica a quella fatta dal bipartitismo figurativo durato un ventennio.
Ecco perché l’alleanza col Pd presenta tutti i caratteri della sconfitta che alcuni si ostinano pervicacemente a non voler vedere utilizzando lo stesso placebo che venne usato a suo tempo per imbrigliare i sentimenti dell’elettorato di sinistra: la creazione di un nemico, in questo caso Salvini che adesso serve a giustificare il passaggio del Mar Rosso in senso inverso, cioè tornando dal faraone. Ma come ho avuto modo di dire in altra occasione fin dall’inizio dell’avventura di governo si è visto che la barca faceva acqua e che aveva difficoltà di galleggiamento tra i veti del Colle e le pretese della Lega. Ma questo ci stava , vista l’inesperienza, tuttavia non si capisce come si sia arrivati a fare presidente del consiglio lo sconosciuto Conte, mai eletto da nessuno ma chiaramente un uomo di apparato legato alla parte cattolica del Pd, derivata dalla fusione fredda con la Margherita. Chi ha suggerito questo nome e chi lo ha accettato senza rendersi conto di dare le redini del governo a un uomo appena uscito dal cavallo di Troia o magari essendone pienamente cosciente? Questo è il vero nodo da sciogliere. E del resto il suo comportamento di sussiegoso inchino alle oligarchie europee, proprio nel momento in cui esse erano più deboli, cosa che di fatto ha ampiamente vanificato le promesse dei Cinque stelle doveva far aprire gli occhi anche a un cieco: invece le palpebre sono rimaste chiuse fino a che Conte stesso più che Salvini ha aperto la crisi con l’intento, a quanto pare riuscito, di sterilizzare il movimento e portarlo nelle stalle del Pd.
Conte è l’ ennesimo Badoglio di questo Paese che tra uomini di palazzo e palazzinari, talvolta intercambiabili, vive impotente il dramma del suo declino: per l’intanto porterà al massacro dei Cinque stelle, nessuno dei quali – parlo della rappresentanza alle Camere, di quei famosi “portavoce” immaginari della retorica grillesca che non hanno avuto le palle per andare alle elezioni – pare avere la capacità e la voglia di opporsi proponendo una scissione e di fatto mandando all’aria il piano Conte. Per chi poi si preoccupa del fatto che con le elezioni possa saltare l’approvazione del bilancio e si entri in esercizio provvisorio da sempre spauracchio del sistema politico soprattutto perché così si bloccano le voci di pura clientela, bè è una tempesta in un bicchier d’acqua : a parte che oggi il bilancio viene sostanzialmente deciso altrove, in Italia è già successo 33 volte, soprattutto ai tempi del boom economico, senza alcuna conseguenza ,è davvero l’uomo nero dei bambini. Quelli che vogliamo rimanere.
Concordo in pieno con l’articolo e prevedo che con un simile governo i 5 stelle alle prossime elezioni, che ormai vengono procrastinate, verrà rifiutato in massa e per quanto mi riguarda scenderà sotto il 10 per cento di elettori
Si può vedere:
E’ interessante notare come la piattaforma Russeau, invocata da Di Maio per confermare l’accordo col PD, è stata in passato utilizzata per sottoporre agli iscritti la leadership di Luigi Di Maio, l’approvazione del “contratto di governo” con la Lega, l’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini per la questione della nave Diciotti, ma stranamente i dirigenti non hanno pensato di servirsene per il voto a favore della candidata tedesca come presidente della Commissione europea.
E pensare che, se non ci fossero stati i 14 voti grillini, la cara Ursula non sarebbe stata eletta e la Merkel e Macron avrebbero subito una sconfitta storica, visto che la Von der Leyen poteva contare su 440 voti potenziali e ne ha presi solo 383, nove in più del minimo richiesto.
Ma la dirigenza 5 stelle, con la sua ideologia piccolo borghese, non aveva alcuna intenzione di andare contro “i poteri europei”, perchè se lo avesse fatto veramente, ad es uscendo dall’euro, non avrebbe certo potuto stampare moneta all’infinito per mantenere in piedi tanti piccoli imprenditori con poca produttività e tecnologia (in questo caso la moneta si svaluta e torna l’inflazione inflazione anni 70)
Stampare moneta va bene se ciò è funzionale alla modernizzazione, cioè a realizzare politiche economiche che puntano alla fusione e concentrazione deii capitali, i quali diventano piu grandi cioè capaci di economie di scala, quindi di tecnologie, e di entrare nella testa delle filiere produttive (quelli che crescono riassumono i dipendenti licenziati da chi fallisce)
Mai 5 stelle, uscendo dall’euro, non avrebbero mai potuto stampare moneta per realizzare questi obiettivi di modernizzazione, perchè facendolo avrebbero travollto proprio quella piccola borghesia di piccoli imptrenditori che costituisce lo strato sociale di riferimento ( i proletati si sono aggregati in maniera subalterna, sono stati strumentalizzati)
Per cui, che senso avrebbe avuto per i 5 stelle uscire dall’Euro, per poi trovarsi a gestire un deficit spending a favore di settori imprenditoriali arretrati, realizzando solo inflazione, ed alla lunga un ritorno alle problematiche economiche di fine anni 70? Per il mov 5 stelle, meglio ricontrattare nei confronti dei poteri europei un po di ossigeno per i piccoli imprenditori, e di concerto con questi impoverire ancora di piu i ceti popolari italiani (sfruttatori grandi e piccoloi si mettono sempre d’accordo, alle fine)
L’andamento economico liberista potrà essere abbattuto solo dalla entrata in scena delle masse davvero popolari, un blocco sociale che oggi si disperde tra astensione e voto agli ingannatori 5 Stelle e Legaprie catene, l’unico che sarebbe capace di condurre la battaglia fino in fondo “non avendo nulla da perdere se non le proprie catene”
Chi non capisce questo, darà sempre fiducia a rappresentanze politiche che strumentalizzeranno le vere masse per ricontrattazioni interne alla componenti della classe borghese. Per la piccola borghesia, perchè staccarsi davvero dal connubio con i poteri forti, può inoltre condividere con questi un pò di gioco di borsa, fondi azionari, magari quando le cose vanno un po meglio
Si è parlato di Trump che chiede a Salvini di killerare i 5 stelle, ma Trump ha appoggiato Conte ( twitt dedicato a “giuseppi” conte) mentre il governo 5 Stelle Pd era ancora molto incerto e le elezioni gradite a Salvini non ancora escluse.. Si è parlato di poteri europei che Salvini avrebbe anticipato con la crisi prima che questi imponessero Draghi tra poche settimane, ma lo avrebbero imposto in che modo se il consenso a Salvini continuava a crescere esponenzialmente nonostante le politiche restrittive stabilite dall’europa?
Le influenze estere possono determinare qualcosa ma sempre in alleanza con forze politiche interne altrettanto interessate a certi giochi di potere perchè funzionali alla propria base e collocazione di classe, fare di Salvini , o di chicchessia, una marionetta di giochi stranieri può essere fuorviante, rischia di oscurare la comprensione delle dinamiche di fondo e la costruzione di una alternativa di classe in grado di reggere lo scontro per cambiare la società
La moneta si svaluta per cosa? Andare a studiare, se non si hanno le idee chiare evitare certi commenti.
Gli “inciuci” e le manovre di palazzo servono solo a rafforzare i nemici politici.
Basta pensare al famoso ribaltone del 1995 che portò Dini a capo del “governo tecnico” con esclusione di Berlusconi.
A parte che di quell’esecutivo si ricorda solo una riforma delle pensioni disastrosa, per il resto l’operazione, orchestrata probabilmente dai poteri forti come il Quirinale, la magistratura e l’amministrazione democratica americana, permise all’astuto leader di Forza Italia di invocare il complotto e di atteggiarsi a martire fino ai giorni nostri.
Il cervellotico accrocco della nuova alleanza PD-M5S lascerà negli italiani il desiderio insopprimibile di provare ancora Salvini al governo, per metterlo alla prova “lasciandolo lavorare”, come si diceva ai tempi del festaiolo di Arcore.
Ma leggevo oggi le cifre relative agli appalti prossimi venturi per la gestione dell’accoglienza dei migranti: centinaia di milioni di euro; e allora ho capito che Salvini resterà ancora con noi per i prossimi vent’anni.
I cinque stelle deve andarsene dalla Politica.