Anna Lombroso per il Simplicissimus
Credo che nessuno si aspettasse che il governo potesse precipitare nella crisi in pieno agosto, con il ministro in braghette e le braghe calate dei 5Stelle, quando il numero di coloro che nel centrodestra si sono assentati o astenuti per non votare contro il governo, ha superato il numero dei 5Stelle (cinque appunto) che si sono assentati per non votare il si al decreto sicurezza bis, sul quale è stata mobilitata una frangia solerte disposta a spendersi per l’alleato ideale ma davvero abbandonato.
Adesso il partito umanitario che ogni giorno dispiega sui social le foto delle sue vacanze, può sostituire il selfie con dietro il panorama greco, dove si spende meno, o del Portogallo, o della masseria pugliese, con qualche commossa immaginetta di chi è destinato al rifiuto per mano dell’empio esponente del neofascismo.
Non si sono letti il testo del provvedimento che con scarsi interventi – proprio come accade ormai con le misure del governo in carica che consistono perlopiù di fotocopie spiegazzate per il passaggio di mano in mano salvo qualche aggiustamento più virtuale che feroce – ripete stancamente le lezioni del passato nemmeno tanto recente, quelle prodotte dalla Bossi-Fini, dalla Maroni, dalla Turco-Napolitano e soprattutto da quelle firmate Minniti, che hanno esplicitamente dato la rotta per una repressione in forma di legge attuata per criminalizzare gli ultimi di tutte le etnie in modo da rassicurare i penultimi di pure razza ariana. Dobbiamo a quelle la centralità del decoro, la ammissione della paura e della diffidenza come virtù nazionali, la ratifica della differenza tra italiani e stranieri cui sono negati tutti i gradi di difesa garantiti ai connazionali, nel quadro degli empi contratti di cooperazione con governi fantoccio.
Non hanno voluto capire che quel pizzico di protervia sgangherata in più è stato sparso per persuadere della convinzione sbagliata, che si tratti di misure ad personam del bieco razzista che il Salvini ha scatenato suscitandolo fuori dagli italiani brava gente, contro gli “stranieri”, quando invece la partita si gioca domani a tutela di una sicurezza che altro non è che la difesa violenta irragionevole coercitiva e oppressiva di interessi affaristici che deve essere assicurata e riaffermata a ogni costo e tutelata dai soliti sospetti.
Eh si perchè bisogna ricordare a chi pensa che non abbia la dignità di una lotta civile e la dignità di un tema umanitario quella intrapresa da un territorio che dice no al Tav , che mentre si concede a tre regioni il diritto a venir meno a ogni patto di solidarietà nazionale, una parte del territorio italiano (non solo quelli dati in comodato agli Usa) è stato militarizzato, confinato e i suoi abitanti ( nel 2005 mille agenti in assetto antiguerriglia caricarono i manifestanti guidati dai sindaci con la fascia tricolore) sospettati, discriminati e sottoposti a una repressione brutale per punirli di quello che pare essere diventato il reato più inammissibile, la volontà di decidere delle proprie esistenze e dei propri beni comuni.
Quei beni comuni incarnati per fare qualche esempio, non solo dai boschi, dal paesaggio, dalle attività tradizionali, ma anche dalla necropoli neolitica di Chiatamone schiacciata dalle forze dell’ordine coi mezzi pesanti dell’esercito o dal Museo Archeologico adiacente convertito in caserma, da Ponte sul Clarea presidiato e il cui passaggio è interdetto, annoverati tra le motivazioni che hanno spinto il Tribunale Permanente per i Diritti dei Popoli a emettere una sentenza storica contro due governi, Berlusconi per la Legge Obiettivo e Renzi per lo Sblocca Italia, condannandoli alla pubblica riprovazione per aver escluso le comunità locali e i cittadini dai processi decisionali e perfino dalle informazioni dovute che interessano i loro territori.
Ci vorrebbe un Tribunale Permanente anche per il diritto all’informazione che avrebbe il suo bel da fare a giudicare una stampa che negli anni ha sempre più manifestamente abbracciato la causa “progressista” di un’opera che era già superata in fase progettuale al servizio degli interessi di una cerchia parassitaria che ha, non sorprendentemente dalla sua parte la cosiddetta sinistra Fiat (Chiamparino e Fassino) Forza Italia e Lega, Confindustria, Coop e cordate altre presenti in tutti gli scandali di malaffare e corruzione, una stampa che favoleggia delle magnifiche sorti di vettori futuristi “per merci e persone”, di formidabile bacino occupazionale: 470 per 10 anni al costo secondo i calcoli dei soliti disfattisti di 2.5 milioni per addetto, di obblighi imposti dalla Commissione Europea che non ha mai chiesto che l’attraversamento delle Alpi avvenga su una line a ad alta velocità, di terrorizzanti penali a nostro carico mentre non esiste un solo contratto o accordo con governo francese, con l’Ue o con le imprese appaltanti che parli di sanzioni o multe, come dimostra il caso del Portogallo che quando uscì dall’armata del buco non fu costretto a sborsare nemmeno un centesimo, fino all’increscioso incidente della Stampa, l’house organ del tunnel che nel 2018 titola sfidando la sfiga: “Frejus come il Ponte Morandi, la Tav creerà flussi economici”. Per non parlare delle entusiastiche cronache dall’Onda Rosa delle sciure, “donne motore” alla guida della nuova marcia dei 40 mila e dei goffi tentativi di screditare le analisi costi-benefici, compresa quella commissionata dal governo Gentiloni che bolla l’intervento come superato dalla realtà.
Proprio oggi a ridosso del voto al Senato il Sole 24 ore proprio come un Michele Serra che ha tante volte esortato a non opporsi allo sviluppo,qualunque ci fa sapere che “gli ingeneri di Lombardia e Piemonte stroncano le analisi costi-benefici sulla nuova linea ad alta velocità Torino-Lione e sul terzo valico dei Giovi. …. Una presa di posizione «costruttiva», come la definiscono l’Ordine degli ingegneri di Milano e di Torino, la Consulta regionale della Lombardia e la Federazione interregionale di Piemonte e Valle d’Aosta dei professionisti”.
E quando dicono costruttiva sanno quel che dicono i tecnici del partito del cemento in attesa del parere oggettivo degli ingegneri di Sicilia e Calabria in merito al ponte sullo Stretto, che proprio non si danno pace che per i volumi di traffico futuri sopravvalutati e smentiti dalla realtà oltre che dalla previsioni, basterebbe un effettivo e quasi indolore adeguamento dell’Asse ferroviario Torino-Lione senza buco. O che la cura del ferro non ha prodotto esiti sulle nuove linee Av/Ac da Torino a Milano e ds Milano a Napoli, mentre le loro tangenziale sono afflitte da migliaia di veicoli pesanti e Tir, a fonte delle scintillanti rotaie inutilizzate, Segno evidente che il mito della velocità non è così profittevole, che bastava il Pendolini che resta un’eccellenza italiana, acquisita dai francesi che se lo rivendono in giro e che aveva la caratteristica di richiedere meno investimenti e meno consumi energetici, oltre a quella di fermarsi nelle stazioni intermedie.
Domani equipaggiata delle nuove disposizioni buone per armare il contrasto a antagonismi e opposizione, la cricca del buco innalzerà il suo totem davanti al quale sacrificare ragione e ragioni della cittadinanza, degli stranieri e degli stranieri in patria, quelli che reclamano il diritto di scegliere e decidere in libertà.
Scrive la gentile Lombroso : Forse perchè si rifà a modelli in corso tutti ovviamente pieni di pecche e magagne, perchè altro non sono che declinazioni aberranti di format identitari di stampo nazionalistico. Magari dovremmo in vista del fallimento della sovrastato europeo pensare invece asistemi che diano agli stati la possibilità di riappropriarsi dell’autodeterminazione in materia economica
riapropriarsi dell’autodeterminazione in materia economica non vuol dire ancora niente, l’inghilterra stampa moneta ed ha una banca nazionale sovrana, eppure è un paese dove le masse popolari sono massacrate ancora più che in italia, vale la stessa cosa per gli Stati Uniti, ed in tanti altri paesi
quindi, parlare di sovranità economica serve a non non specificare quali classi si voglino privilegiare e quali classi si vogliano colpire, gli strati che con la crisi si sono impoveriti o gli strati che nella crisi si sono arricchitii. Così la sovranità economica diventa la notte in cui tutte le vacche sono nere, in essa tutti si possono identificare e si ottiene quindi il consenso di tutti, ma poi sono i più forti a fare valere il proprio potere ed a imporre i propri interessi
Sicchè il sovranismo è solo la riverniciatura del solito nazionaliamo, la solita fregature per le masse popolari, a vantaggio di quel terzo degli italiani che si sono arricchiti con la crisi, mi spieghi altrimenti in cosa si differenzia il sovranismo dal nazionalismo, sono entrambi, e scientemente la notte in cui tutte le vacche sono nere
Una opzione di classe significa decidere cosa come e quanto produrre, per i bisogni, anche sociali, e non per il profitto (es matropolitane al posto di auto), in ciò la sovranità economica è intrinseca, è il sovranismo che la sdoppia rispetto ai bisogni personali e sociali per farne l’ennesimo diritto astratto, come i diritti invocati dalle femministe in carriera che poi non riguardano se non una minoranza di donne privilegiate
“E’ l’eterna trappola politica del nazionalismo”
Questo Non è nazionalismo, è fascismo ( quest’ultimo, a seguito della 2a guerra mondiale, ha fatto grande danno a gran parte dei connazionali italiani che hanno dovuto, visto lo stato di prostrazione della nazione causato dagli statali fascisti, espatriare…), che prende di mira la gran parte dei connazionali più deboli… la flat tax Non fa l’interesse della Nazione ma dell’oligarchia di indole schettina che la (s)governa.
Chi blatera di nazione facendo gli interessi dei potentati nazionali ( a scapito del popolo-nazione…), è un fascista ( forte con i deboli e debole con i forti…), Non un nazionalista.
Io in commenti su questo blog ho tentato più e più volte di mettere in guardia contro il fascismo, e da questi tranelli che lo stesso mette in atto.
Ed i sindacati, che nazionalisti, spesso Non sono, cosa dicono contro la progressiva compressione del diritto a manifestare e criticare, anche dei loro connazionali ?
Fanno corporativismo come al tempo del fascismo, stile sindacato giallo, per caso ?
Confondere i nazionalismo-patriottismo con il fascismo è un po’ come confondere lo stalinismo ( o il regime di pol pot…) con il comunismo.
Confondere il nazionalismo-patriottismo con il fascismo, è un po’ come confondere lo stalinismo ( o il regime di pol pot…) con il comunismo.
A meno che Mattarella non costringerà il governo a cambire qualcosa nel testo della legge, d’ora in poi anche sedersi a terra e non volersi spostare (disobbedienza civile all’americana) , e ancor pù fare un picchetto fuori ad una fabbrica o luogo di lavoro, così come un concentramento improvviso di persone per protestare contro qualcosa, tutte queste evenienze saranno reati penali e non amministrativi, ed anche corredati da multe smisurate. Evidentemente parlare “sovranità degli italiani”, consente di non specificare quali settori di italiani si vogliano privilegiare, visto che esistono settori di italiani diversi tra loro e dagli interessi confliggenti. Per il sovranismo siamo “tutti italiani, un unico popolo”, ma da oggi alcuni italiani non potranno più esprimere proteste, ed altri italiani appunto per questo potranno sfruttare e razziare indisturbati, E’ l’eterna trappola politica del nazionalismo, che come i fatti dimostrano ci ha ancora una volta fregati, ed ancora ci colpirà
@jorge, lei è proprio ossessionato dalla minaccia sovranista. Forse perchè si rifà a modelli in corso tutti ovviamente pieni di pecche e magagne, perchè altro non sono che declinazioni aberranti di format identitari di stampo nazionalistico. Magari dovremmo in vista del fallimento della sovrastato europeo pensare invece asistemi che diano agli stati la possibilità di riappropriarsi dell’autodeterminazione in materia economica
Si può leggere:
https://comedonchisciotte.org/il-passo-successivo-e-la-guerra-civile-8chan-e-il-nuovo-marilyn-manson/