Per parlarvi dell’imbarazzante situazione che si è creata tra l’Iran e la Gran Bretagna a causa delle azioni di pirateria messe in atto da quest’ ultima riprendendo la sua nota tradizione corsara, comincerò da uno spunto curioso, ma significativo, ovvero dal fatto che molti modelli di Mini simulano nelle luci posteriori la bandiera britannica come fosse una chicca mentre invece è una bugia: nell’auto a parte l’assemblaggio dei modelli più semplici ( le più evolute Countryman e Paceman sono costruite in Austria) di british non c’è proprio nulla: il marchio appartiene alla Bmw che ha interamente progettato tutto dal motore al telaio e solo il cambio ha un’origine diversa provenendo dal gruppo Peugeot – Citroen. Ma il fascino della vecchia Inghilterra e la nostalgia per la vecchia Mini la cui caratteristica più interessante era la possibilità di scommettere ogni mattina se il motore si sarebbe acceso o meno (conveniva puntare su quest’ultima ipotesi ). hanno consigliato il marketing della Bmw di concepirla come erede al trono dell’inglesità, cosa che del resto accade anche per la Rolls Royce, altro marchio della Casa bavarese e costruita in Germania.
Disgraziatamente questo non accade con la flotta di Sua Maestà che nel tempo si è ridotta a una flottiglia, ma che sulla spinta di un’immagine del tutto priva di realtà viene brandeggiata come fosse la vecchia Royal Navy dei tempi dell’impero o anche solo del periodo della guerra fredda, inducendo a mettere in piedi situazioni che in realtà sono ingestibili come ad esempio quella che Londra ha volutamente creato con l’Iran e che ha portato al reciproco sequestro di una petroliera e le minacce di Londra di mandare la flotta. La quale consiste di una portaerei quasi sempre in cantiere a causa delle infiltrazioni di acqua e di innumerevoli altri problemi, ma che soprattutto non ha aerei: gli F35 navali acquistati a caro prezzo (purtroppo li abbiamo comprati anche noi) , non hanno ancora superato i test di combattimento, nonostante il tentativo della Lockheed di manipolare la documentazione. Il cannone di bordo spara sempre fuori bersaglio e vi sono difficoltà nella gestione dei missili aria – aria Aim 120 che spesso non colpiscono l’obiettivo. Oltre a questa porta – ciofeche ci sono sei cacciatorpediniere i cui motori Rolls Royce Pic (un ramo rimasto inglese) si degradano con eccezionale rapidità nelle acque calde dei tropici e 13 fregate di vecchia concezione, da sostituire al più presto: tutte navi armate comunque con antiquati missili subsonici. Se si pensa che la Cina mette in campo ogni anno 9 unità di superficie dotate di missili capaci di velocità fino a mach 7 si può avere un’idea della situazione. Migliore, ma non più di tanto, è la condizione nel campo dei sommergibili dove ci sono 6 battelli nucleari ad armamento convenzionale di cui 4 da dismettere perché giunti al limite di operatività e altri 4 – quelli che contano – armati di missili nucleari anch’essi però ormai abbastanza decrepiti e progettati negli anni ’80 del secolo scorso. Insomma in una confrontazione reale con l’Iran, senza l’appoggio statunitense o europeo non ci sarebbe storia: la flotta di Sua Maestà navigherebbe in fondo al mare, nonostante questo Paese non sia certo al vertice della tecnologia militare. Sono ben lontani i tempi della finta guerra delle Malvinas.
Ho voluto annoiare il lettore con questa storia non tanto per mettere i puntini su alcune i della vicenda iraniana, ma perché la situazione inglese mi sembra una metafora dell’intero occidente nel quale non si non si ha una reale percezione del declino e tanto meno delle sue cause che si possono sintetizzare all’estremo nell’infuriare del neoliberismo con la creazione di una frattura netta, sia fattuale che ideologica tra ricchi e quella che potremmo chiamare popolazione generale, causata dal paradossale divorzio tra capitale e lavoro. Tuttavia continuiamo a fingere, mettendo marchi occidentali ai prodotti asiatici e pensando che “domina Britannia, domina le onde” mentre in realtà domina soltanto i fanalini posteriori di qualche auto da fighetti.
anche il Garant e un fucile del secolo scorso ma quando.spara a un km ti fa secco se siete in fila vi amazza almeno inntre..occhio al Rohal Navy i britannici sul mare sono trrribili ..buona.giornsta ingenui.
“paradossale divorzio tra capitale e lavoro”
non c’è nulla di paradossale, capitale e lavoro sono la contraddizione che muove la società, e che ai tempi ne consentiva la positiva evoluzione grazie alle pressioni dal basso che costringevano il capitale ad aumentare la produttività ed a fornire qualche briciola in più al lavoro
Fin qualdo la troppo alta composizione organica del capitale non ha generato la crisi irresolvibile di questo, le famose spese propedeutiche alla produzione troppo alte per essere remunerate nei tempi del ciclo, e che sono più del costo del capitale fisso (gli impianti), e spesso assunte su di se dagli stati
Chi non si cala a comprendere il cuore del funzionamento del capitalismo pur citando continuamente marx, penserà che la crisi è dovuta alla stupidità del popolo americano che è autolesionisticamente neoliberista, all’uso della lingua inglese che è primitiva e che rende stupidi anche noi, e la prova di tutto ciò sarebbe nel malfunzionamento dell’apparato militare angloamericano,
Talmente un colabrodo questo, che davvero non si capisce com’è che l’isis non abbia ancora conquistato gli Usa.
Altri si spiegano la situazione col complotto degli extraterrestri rettiliani (david iche), o con la diffusione della visione gender propria della comunità LGBT
sono tutte fome di millenarismo, proprie dei tempi in cuinon è ancora matura la coscienza dei nodi storici da affrontare
No. Questo no. Questo é troppo.
Se sua mestizia britannica viene a sapere di questo articolo, come minimo s’incartapecorisce ancora di piú con un’incremento dei rittuali e dell’etichetta di corte da servire ai babbiochi ammiratori dei reali inglesi.
Ma non disdegnerebbe di farsi toccare il sedere da Yeltsin (solo l’ebrezza dell’alcool poté svegliare in lui attrazione) pur di apparire in mezzo ai grandi della Terra.