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Sacrifici umani

103385684_1b68b06eb6_zDa sempre qualcosa è stato sacrificato sugli altari per propiziare la benevolenza degli dei o alla ricerca di una purificazione: il vitello, il prigioniero, l’obolo al mendicante o al tempio, le vergini o simbolicamente dio stesso nei casi più estremi. E peggiori sono gli individui, peggiore e più ipocrita è la società nel suo insieme, più è frequente la necessità di purificazione. Com’è ovvio ogni tempo ha avuto le sue modalità di catarsi temporanea che sono divenute tuttavia più complicate e contorte da quando nelle società occidentali si è affievolito il senso del sacro ed è venuto meno il dio che faceva da schermo e da tramite alle pratiche redentorie: così il tempio e gli altari sacrificali si sono trasferiti nei media, guardati a vista dalla casta sacerdotale che non veste più tonache e sai, ma si addobba come “bel ami” contemporaneo.

Tuttavia non è che con questo siano finiti al macero gli archetipi con cui anche le religioni erano state assemblate e tra queste ovviamente il mito della purezza incarnato dall’infanzia e ancor più dalla verginità  sia nel suo senso concreto che in quello simbolico, visto che all’occorrenza può anche essere estrapolato dalle condizioni reali e realizzarsi ugualmente in allegoria grazie a connubi col divino, vedi le mogli dei faraoni o la Madonna o magari nel mondo contemporaneo con mistici amplessi col pensiero unico. Attraverso la “purezza” la società si redime senza alcun bisogno di cambiare ed è questo il punto sostanziale, messo in luce ormai molti anni fa da Roland Barthes, questi “sacrifici” servono proprio ad evitare che qualcosa cambi, un po’ come la confessione è il passaporto per il peccato. Forse la prima “vergine” del dopoguerra è rappresentato dal caso di Minou Drouet, enfant prodige che ad appena 9 anni raggiunge la gloria letteraria. Tra il ’55 e il ’56 diventa un caso e le sue immagini fanno il paio con quelle di bambini neri in divisa che guardano affascinati e fedeli il tricolore francese. (una di queste immagini è quella riportata all’inizio del post)  Non ha importanza che poi si sia scoperto che i testi erano una mediocre produzione della sua matrigna ( Jean Cocteau disse: ” tutti i bambini sono poeti, tranne Minou Drouet”) l’importante è che in quel particolare periodo storico la società francese con alla testa la sua grande borghesia doveva in qualche modo ribadire la propria innocenza rispetto alla politica coloniale e presentare se stessa come capace di produrre una grande poetessa bambina, difendendola oltre ogni plausibilità. Era come proclamare al mondo di essere innocenti la sciando alla bambina il compito di uccidere il male.

Insomma i sacrifici servono a placare la coscienza e quando le normali ritualità mediatiche non servono più e anche la creazione di miti espiatori di fantasia non è sufficiente ecco nascono miti reali che servono efficacemente a mostrare pentimento senza pericolo di intaccare gli interessi reali o anche i comportamenti  individuali: parafrasando Cocteau si potrebbe dire che tutti i ragazzini sono ecologisti tranne Greta Thunberg per riferirci all’ultimo utilizzo di un personaggio sacrificale che serve a “domare” l’ecologia, a prevenire l’idea di pensare ai modi per migliorare concretamente lo stato del pianeta, ognuno dei quali andrebbe contro gli interessi di qualche area delle classi dominanti neo liberiste. Tanto è vero che dopo aver osannato la ragazzina svedese l’Europa si è rimangiata ogni piano contro la CO2. Ora è ovvio che “Greta” è stata inventata da spin doctor, mettendo insieme tutti i criteri necessari a garantire il successo  del prodotto multimediale. Anzi non si va troppo lontano a ipotizzare che la costruzione di Greta prende in qualche modo spunto dall’eroina di Millennium, Lisbeth Salander, naturalmente senza le ombre del passato. Greta contro gli uomini che non amano il pianeta.

Ma anche Carola Rakete che in qualche modo ha oscurato Greta, partecipa di questi caratteri e di questa funzione rituale in maniera ancora più chiara: lei deve “uccidere” con le sue azioni il padre, ingegnere. ex tenente colonnello dell’esercito tedesco e attualmente mercante di armi: la sua esaltazione come traghettatrice di migranti serve a rinsaldare tutta la filiera occidentalista ed atlantista che attraverso le sue guerre e le sue rapine di risorse diffonde miseria, crea sradicamento e produce poi quei profughi che vengono recuperati e parcheggiati in nome di del senza frontierismo dello sfruttamento globale. Ogni occasione è buona per mettere insieme una messa cantata con cui si chiede solennemente perdono per poter poi uscire dal tempio e fare esattamente come prima e più di prima.  Ma con la coscienza bella pulita.

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