duque-macron-edA volte si preferirebbe essere analfabeti funzionali per non farsi prendere dall’ira funesta che suscita la narrazione  truffaldina delle cose, letteralmente specchio della realtà, nel senso che  inverte di 180 gradi il giudizio, fa della destra la sinistra e viceversa così come scambia il ruolo della protervia occidentale e delle sue vittime. Basta prendere il Venezuela bolivarista considerato la fonte di tutti i mali umanitari e la Colombia esaltata invece come osasi di pace e di progresso, il cui presidente di estrema destra, Iván Duque, è stato accolto meno di un mese fa con tutti gli onori da Macron al solo scopo di ribadire che sia  Parigi che  Bogotà riconoscono  il ‘Presidente immaginario “venezuelano Juan Guaido e invocano  la Corte penale internazionale  per giudicare il legittimo Capo dello Stato Nicolás Maduro, che si rifiuta ostinatamente di essere deposto. . Insomma una vera e propria euro porcata che poi si concreta nell’umanitarismo opaco del potere, nei fondi per i presunti migranti venezuelani, che poi finiscono letteralmente a puttane,  conteggiati a tavolino in un milione come se fossimo in un fumetto del signor Bonaventura.

Certo è strano perché la realtà della Colombia è atroce. Il Paese dopo l’accordo con le Farc, forze armate rivoluzionarie è stato passato allo specchio e dall’essere la patria dei feroci cartelli della cocaina è divenuto nella narrazione un lindo e ordinato luogo di civiltà. Purtroppo però le cose stanno diversamente: ci sono 7,4 milioni di rifugiati interni, secondo le stesse Nazioni unite mentre tra il 2016 e il febbraio di quest’anno sono stati fucilati 462 dirigenti sociali, leader di comunità, indigeni, contadini e difensori dei diritti umani e 133 ex guerriglieri giustiziati (così come 34 membri delle loro famiglie) da quando hanno deposto le armi, fiduciosi nella parola dello stato.  E questo non basta perché secondo quanto riferito dal New York Times, probabilmente proprio allo scopo di consigliare prudenza al presidente, le istruzioni del comandante in capo delle forze armate nominate da Duque nel dicembre 2018, il generale Nicacio Martínez, sono il raddoppio di “catture” e “uccisioni di criminali”, cosa che richiama la sinistra pratica delle fucilazioni indiscriminate che hanno fatto migliaia di vittime ufficiali e probabilmente decine di migliaia nella realtà negli anni precedenti l’accordo con le Farc. E nel frattempo mentre non si parla più dei cartelli della droga, come se fossero cosa del passato la produzione colombiana di cocaina è aumentata del 50 per cento tra il litigio continu delle istituzioni giudiziarie contro quelle politiche e la frattura delle stesse elite economiche, responsabili ultime della situazione,  che si dividono tra “arcaico” e “moderno”.

Così ci troviamo di fronte a un vero e proprio “criminale di pace” che viene accolto ed esaltato dalle cancellerie europee semplicemente in funzione anti venezuelana e in quanto dipendente in toto dalla benevolenza finanziaria degli Usa e per riflesso dell’Europa la cui preoccupazione principale è che il loro pupillo presidenziale non la faccia troppo grossa e non provochi la caduta dell’ accordo con le Farc o non susciti qualche altro movimento rivoluzionario, cosa questa di cui si hanno i primi sintomi. Insomma ci troviamo di fronte a un vera inversione materiale e morale delle parti tra Venezuela e Colombia prodotta dal complesso narrativo occidentale la cui mancanza di etica e di rettitudine è stata ben presto assimilata dalla destra sudamericana. Basti pensare che la “riforma” che cancella di fatto le pensioni, approvata pochi giorni fa dalla camera dei deputati nel  Brasile di Bolsonaro,raffica è stata preceduta da un’ intensa raffica di demagogia sulle donne e i giovani. Del resto i cattivi maestri non ambiscono che ad avere allievi peggiori.