seawatch.jpgAnna Lombroso per il Simplicissimus

Pur non essendo, a differenza del popolo dei social, un’esperta di diritto della navigazione, nemmeno di diritto comunitario, che rappresenta ormai un ossimoro per l’acclarata incompatibilità tra giustizia ed Europa, mi permetto di offrire un consiglio disinteressato al ministro Salvini. Invece di speronare la Sea Watch come fece la Marina Militare con la  Katër i Radës, durante il blocco navale imposto dal Governo Prodi, mandi le nostre motovedette, imbarchi i disperati finora costretti dalla intrepida skipper a vagabondare per i mari, e una volta giunti in porto non li sottoponga alle procedure di identificazione permettendo che raggiungano le mete desiderate in giro per il continente, riunendosi a familiari e amici là dove avrebbero desiderato recarsi, compresi i minacciosi terroristi che avrebbero scelto queste vacanze / avventura invece di raggiungere con comodi aerei di linea, pericolose seconde generazioni di immigrati in ottimi rapporti con servizi segreti locali tanto da vivere e agire indisturbati. 

L’Italia così non sarebbe più il Paese di primo arrivo, i migranti, compresi quelli che ogni giorno sbarcano sulle nostre coste in barba ai divieti e ai controlli, non verrebbero registrati nel Sistema Schengen e il reprobo acquisterebbe una rinnovata credibilità da autorevole e sorprendente disubbidiente all’Europa, proprio come aveva promesso di fare in passato, alla Bossi-Fini, alla Turco-Napolitano, alla Martelli, alla Maroni e pure alle circolari del predecessore. E sia pure per un po’ si metterebbe qualche ostacolo sul cammino del processo di “grecizzazione” cui viene sottoposto il nostro Paese, anticipato da tutta una serie di trailer dell’horror che si prepara per noi, se pensiamo anche alla generosa elargizione erogata a Erdogan perchè respingesse con la dovuta efficacia i profughi giunti via mare o via terra, ricacciandoli in Grecia dove dividono gli stenti dei locali con la inevitabile maggiorazione, a Lesvos e in altri lager infami.

Lo so, il ministro non tirerà fuori quelle palle  che in questi giorni sono state attribuite entusiasticamente a Fraulein Carola e non seguirà il consiglio, Così come non lo seguiranno tutti quelli che usando il voi invitano gli altri e “restare umani” se raccomando loro non di restare, ma semmai di diventare umani oppure, se proprio non ci riescono, a conseguire qual minimo sindacale di bon ton previsto dal processo di civilizzazione avviato da qualche secolo che evita che si smembrino le carcasse della cacciagione a tavola, e che aveva messo fuori legge la schiavitù,  finchè, anche grazie alle conquiste del progressismo, non è stata autorizzata sotto altri nomi.

Potrebbe cominciare proprio la corsara che ha rivendicato di essere tedesca e che in piena osservanza degli usi delle autorità del suo Paese  preferisce che i disperati non violino i sacri confini germanici e nemmeno quelli di province care al cuore. della quale non abbiamo in passato conosciuto azioni altrettanto spettacolari contro la Nato e le guerre che hanno provocato quegli esodi epocali che ora hanno smosso la sua coscienza. Nè ci è noto che da donna acculturata e cosmopolita abbia deplorato la sceneggiatura secondo la quale donne bianche, tedesche, evolute sarebbero state sottoposte a molestie e violenze per mano straniera una notte di capodanno peggio che in una qualsiasi Oktoberfest, in modo da suscitare lo sperato sdegno.

Dovremmo aspettarcelo da quelli che hanno messo sul profilo oggi la sua foto ieri quella di Lucano, stando belli stesi sull’Ultima Spiaggia di Capalbio, in qualità di élite che vuole tutelare un territorio unico raccomandando l’indesiderato concentramento in periferie già squallide e dunque abituate alla bruttezza, dai sindaci che hanno plaudito al decoro di Minniti già prima di quello del successore, per non dire di primi cittadini molto popolari che hanno indirizzato i richiedenti asilo negli accampamenti rom in modo da accendere qualche salutare miccia prodromo di un risolutivo pogrom. Ah me lo aspetto anche dalle quote rosa che pensano a un riscatto promosso e simboleggiato dalla muscolosa marinaretta che ha spupazzato per giorni chi ha lasciato case e affetti e memorie in crociera coatta, o dalle pie dame che hanno scoperto l’accoglienza targata Forza Italia o Pd sul red carpet delle navi delle Ong, dimostrando che la soluzione privatistica è la prediletta da chi non si assume responsabilità nè del passato, nè dell’oggi, nè del futuro.

E dovremmo esigerlo da chi ha scoperto il suo antifascismo perchè è contro Salvini, gretto, maleducato, inappropriato, volgare e aggressivo, proprio un Farinacci con la stessa passione per le divise, mentre ha lasciato correre i tentativi di golpe trascorso, l’autoritarismo degli esecutivi che hanno limitato il potere del parlamento e avvilito la volontà popolare, la cancellazione dei diritti che oggi affida alla tutela interessata di una giovannona d’arco, lo smantellamento dell’edificio di garanzie e conquiste del lavoro, la corruzione e il familismo, la consegna di territorio e beni comuni ai potentati al servizio dell’impero.

Se è questo restare umani, meglio i lupi che almeno conoscono la solidarietà di branco.