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La versione più efficiente di F35

Venti anni fa, il 28 marzo del 1999 fu abbattuto nei cieli della Serbia un F-117 Stealth, vale a dire l’areo considerato la punta di diamante dell’aviazione americana, la spada invisibile che calava dal cielo. Bastò un buon radar metrico per vederlo e un vecchio missile sovietico per tirarlo giù, visto che alla supposta invisibilità erano state sacrificate molte delle prestazioni dell’apparecchio che aveva addirittura una velocità subsonica in quota e scarso armamento.  Ciò che in quell’aereo tanto propagandato come simbolo della inarrivabile potenza Usa, risultava davvero invisibile, almeno a quei tempi, era la sua assoluta mediocrità. Il suo sviluppo da parte della Lockheed risaliva a più di due decenni prima perché gli americani era ossessionati dalla possibilità che fossero i sovietici a costruire o magari anche già ad avere caccia “fantasma” visto che i primi studi o meglio suggerimenti in merito all’invisibilità erano arrivati da matematici russi, ma la vera arma dell’ F-117 era la propaganda che lo avvolgeva, l’aura di segreto con le quali se ne parlava, le foto sgranate e praticamente indecifrabili che circolavano sulla stampa e che in un momento di declino dell’Urss apparivano come una sorta di colpo di grazia alla potenza sovietica. Anche Hollywood non si sottrasse alla retorica stelle e strisce adottando questo caccia in alcuni film di fanta patriottismo come  Philadelphia Experiment 2 nel quale l’areo, spedito indietro nel tempo, viene catturato dai tedeschi e usato per bombardare Washington. Da notare che l’ F 117 non era gran che più veloce dei primi caccia a reazione della Luftwaffe che abbatterono oltre mille aerei alleati e forse anche meno invisibile visto che gli studi su queste caratteristiche hanno origine in alcuni lavori del fisico Arnold Sommerfeld che allora insegnava a Berlino ( vedi nota).

Ma la mattina del 28 marzo 1999 il bluff fu scoperto e su quell’areo è calato un opportuno silenzio, mentre all’ invisibile venivano aggiunte le virgolette. Che in realtà si trattasse di un fallimento lo dimostra il fatto che ne vennero prodotti solo 59 esemplari di cui 4 schiantati in voli di esercitazione  e nel 2007 è stato cancellato in attesa del suo successore l’ F35 che al contrario non è rimasto circondato dal segreto, ma è stato costruito per imporne la vendita ad amici e colonie, nonostante gli innumerevoli difetti e la modestia complessiva del progetto che ricordano da vicino il suo antenato. Ne ho parlato molte volte a causa della follia e del servilismo dei governi italiani che si sono fatti imporre questa spesa enorme ed indecente nella situazione del Paese, ma questa volta si può allargare il discorso e mostrare come l’ F35 sia in realtà il prodotto di punta  di un sistema militar affaristico che per decenni, venuta meno la sfida con l’Urss, si è dedicato ad ingrassare sui faraonici bilanci della difesa e sulle vendite forzose ad amici e alleati, senza l’assillo di dover reggere una concorrenza data per morta ab aeternum. Non  è un caso se i sistemi d’arma Usa davvero validi appartengono come progettazione al periodo della guerra fredda.

Comunque adesso è saltato fuori un documento (qui ) che mette in luce gli espedienti usati per nascondere e/o minimizzare i difetti di progettazione ed impedire che il programma di sviluppo venisse interrotto e/o rimensionato nella sue varie fasi. Si tratta di carenze enormi in tutti i campi, che per essere in qualche modo rappezzate ed evitare che l’aereo non sia proprio un anatra quando si apre la stagione di caccia, richiedono investimenti costosi che naturalmente si riverberano sui prezzi sia di acquisto che di manutenzione. E’ inutile qui scendere in particolari perché i difetti sono centinaia, mi limito a suggerire questo link di un noto analista di cose militari, nonché ex capitano dei marines,  che è un buon riassunto sia sulle carenze del caccia sia del modo con cui sono state nascoste. Del resto un documento del Pentagono rintracciato dal Center for Defense Information, mostra che i risparmi proposti per contenere i costi non serviranno a nulla e saranno travolti da uni sviluppo che richiede profondi interventi a suon di milioni e decine di milioni di dollari,

In pratica la vicenda dell’ F 35, ma anche quella della portaerei Gerald Ford che a pochi mesi dal varo  ha dovuto rientrare in cantiere per un anno e mezzo di aggiustamenti, dimostra come l’ autorità di controllo dei costi e della qualità del Pentagono istituita nel 1983, pensata come indipendente dagli appaltatori e dunque in grado di fornire al congresso delle informazioni oggettive, sia stata ben presto infiltrata e sostanzialmente nasconda i risultati dei test per favorire i profitti delle aziende produttrici, Nel caso del caccia in questione per i sottosistemi informatici dell’apparecchio che presentavano difetti, l’ufficio ha incaricato la stessa Lockheed di controllarli , così che adesso dovrà essere il Pentagono stesso a riprogettare il tutto servendosi di altre aziende. Quindi non solo il programma è in ritardo di 12 anni, ma anche le vendite si sono arrestate  così che Washington fa pressioni folli per salvare la Lockheed e  per vendere questo fallimento alle sue colonie dove di certo non mancano gli analoghi conflitti di interesse. E naturalmente le campagne di cattiva stampa che presentano questo aereo come il più avanzato in modo da giustificare spese del tutto folli per la sua acquisizione. Ma nel caso italiano anche incoerenti perché l’F35, funzionante o meno, è comunque un caccia di attacco puro mica di difesa: non è un po’ strano che un Paese la cui Costituzione  ripudia la guerra  abbia un arma aerea esclusivamente basata sull’attacco, mentre per la difesa non c’è nulla se non la bandiera bianca delle mazzette? Ma insomma questo caccia è un esempio particolare del capitalismo senza controlli, regole o argini che adesso comincia a presentare il conto anche nel campo in cui pareva funzionare meglio. 

Nota Capisco che questo dato possa essere stupefacente, visto che gli aerei a reazione della Luftwaffe sono presentati generalmente come una realizzazione dell’ultimo momento. In realtà essi erano allo studio da anni e benché siano entrati in campo solo nel 1944, si dimostrarono nettamente superiori  agli aerei a pistoni. Inoltre al contrario di quanto generalmente si pensi ne furono prodotti un buon numero, circa 2500 nel complesso, ed ebbero quindi un ruolo rilevante negli abbattimenti dei bombardieri e dei caccia alleati, nonostante negli ultimi mesi di guerra, la carenza di carburante ne abbia limitato l’uso. Il grosso era formato dai Messerschmitt M 262 Schwalbe (rondine) che fu costruito in quasi 1500 esemplari di cui alcuni prodotti dalla Caproni di Trento. Gli altri furono il bombardiere Arado Ar 234, il Messerschmitt M 163, praticamente un razzo con pilota (che ebbe anche una variante giapponese, il Mitsubishi Shusui)  e l’ Heinkel Salamander. Questi aerei abbatterono complessivamente e ufficialmente 714 aerei alleati in volo e dai 200 ai 300 a terra nelle incursioni rese possibili dalla loro velocità e superiorità.  Non ci sono dati sugli abbattimenti di arei sovietici. Per la verità fu proprio l’Italia ad usare per prima in operazioni belliche un areo a reazione il Campini – Caproni C.C.2. che fu ritirato nel 1942 in attesa di un modello più evoluto di cui poi le vicende belliche impedirono lo sviluppo.