Bastano tre o quattro notizie di questi giorni per restituire il senso dell’incubo contemporaneo, dei fantasmi che si agitano dietro le quinte senza che lo stridio di catene giunga al grande pubblico e di un potere ormai senza freni deciso a pervadere le vite e l’immaginario fino agli estremi. Mi limito ad elencare alcuni divisi per capitoli.
Iran – Israele e la guerra
Un tweet, successivamente cancellato e aggiustato, del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha acceso nuovi timori sulla sua posizione sull’Iran. Il messaggio originariamente in ebraico è stato poi tradotto in inglese, sempre sull’account twitter del primo ministro e riguarda le alcune sue osservazioni di ieri mentre partecipava a un vertice sul Medio Oriente a guida americana, anzi a guida Mike Pompeo tenutosi a Varsavia. Nel tweet iniziale, tradotto dall’ebraico, Netanyahu scriveva: “Ciò che è importante di questo incontro, non è segreto, questo è un incontro aperto con i rappresentanti dei principali paesi arabi che stanno sedendo insieme a Israele per promuovere l’interesse comune della guerra con l’Iran.” Una traduzione modificata ha successivamente sostituito “guerra” con combattere “. Sotto un’immagine con i due tweet.
Guerra e persuasione occulta
Documenti e mail dell’Us army recentemente resi noti grazie al Freedom of Information Act , dimostrano come il Pentagono sia entrato pesantemente nella produzione di una serie prodotta da National Geographic dal titolo “The Long Road Home,” che racconta la battaglia di Sadr City, un quartiere di Bagdad, cominciata il 4 aprile del 2004, la “domenica nera”. Nello sceneggiato l’assedio all’area controllata dalle milizie sciite di Muqtada al-Sadr e tutte le azioni di guerriglia successive che per la verità non si sono mai fermate del tutto, nascondono il fattore scatenante, ovvero dalla chiusura del giornale edito da al-Sadr voluta da Paul Bremer, capo dell’Autorità provvisoria della coalizione, nonostante il quartiere fosse in assoluto il più tranquillo di Bagdad. Inizialmente la serie comprendeva questo episodio, ma poi l’esercito, intervenuto a controllare la sceneggiatura, come capita spessissimo quando si raccontano episodi di
Venezuela e dottrina di Monroe
Questo intervento narrativo del Pentagono ci riporta immediatamente al Venezuela e a uno dei punti più bassi mai raggiunti dalle elites occidentali, ma in primis americane nella costruzione di una identità tirannica. Il senatore Jim Hinofe, uno dei membri più conservatori, ma anche più autorevoli dell’assemblea ha tenuto un lungo e delirante discorso sul Ven