Si fanno continuamente sciocche polemiche sui quiz truccati, ignorando che questo tipo di trasmissioni – come ogni cosa nelle televisioni – sono truccate all’origine perché i curatori conoscono i punti di forza e di debolezza dei concorrenti e possono agevolmente modulare le domande per scegliere sia i vincitori che l’entità delle eventuali vincite. Non è un sistema perfetto e automatico, ma sufficiente per avere il controllo: tenere i concorrenti che fanno audience o sono raccomandati , liberarsi di quelli non telegenici o antipatici e soprattutto contenere al minimo le spese.Tuttavia ritengo che per una televisione pubblica sia semplicemente immorale distribuire soldi in un quiz di cultura generale, sia pure di orientamento canzonettistico e fumettistico, di fronte a concorrenti che mostrano simili abissi di ignoranza. Se poi come nel caso di ieri si tratta di quello che sbaraglia gli avversari ancora peggio: come è possibile che possano essere ammesse persone con lacune, voragini di questo tipo? A cosa servono le selezioni, oppure esse sono fatte all’unico scopo di vedere cosa sanno o non sanno i concorrenti e buttarli così allo sbaraglio, senza curarsi delle figuracce che faranno fare loro, senza minimamente tutelarli giusto per avere carne al fuoco? Parrebbe proprio di sì e si tratta di un sistema, come dire, autofertilizzante, perché più basso è il livello più tenderà ad abbassarsi col tempo, visto che anche le persone meno acculturate penseranno di poter impunemente partecipare.
Magari sono io un tipo strano: quando studiavo facevo il filo a una bellissima ragazza che miracolosamente sembrava apprezzare la cosa, e forse per questo, per sostegno sentimentale, mi chiese di assistere al suo esame di letteratura italiana e magari dopo festeggiare, però quando il docente le chiese di fargli un esempio di barzelletta lei esitò e disse “ma davvero?” “Si, signorina mi faccia un esempio di barzelletta”. E lei : “ne conosco poche, ma ecco … si, questa. Siamo a Londra…” ” No signorina – fece il prof – qui siamo all’esame di italiano”. Prese il libretto e quasi glielo buttò addosso. In effetti la barzelletta è un tipo di metrica destinata ad essere musicata e l’esempio più noto è quello di Lorenzo il Magnifico : ” Quanto è bella giovinezza/ che si fugge tuttavia/ chi vuol esser lieto, sia:/, di doman non c’è certezza”. Non era in realtà molto difficile, la domanda era stata fatta proprio per aiutarla, anche in considerazione del notevole balconcino, ma insomma da quel momento in poi la Daniela smise di interessarmi. E probabilmente, visto che la cultura è un dimenticare le cose non essenziali, mi ricordo la barzelletta proprio per questo episodio anche se questo tipo di metrica popolare è ancora oggi inconsapevolmente alla base delle canzonette. Qualche anno dopo, come assistente a filosofia teoretica, osai contestare agli esami uno che aveva confuso l’estetica trascendentale kantiana con l’estetica come scienza del bello che semmai fa parte invece della Critica del Giudizio. E’ curioso che poi sia finito a fare il giornalista scrivendo montagne di cazzatine, ma ho raccontato questo episodio perché se si cerca sul web, questo equivoco è diventato il must della sub incultura internettiana.
Dunque fatta la tara delle mie assurde manie rimane il fatto che ci sono comunque dei limiti a cominciare dai presentatori che pronunciano qualsiasi lingua come se fosse inglese, ignari di qualsiasi altra cultura, per finire a concorrenti che dimostrano il fatto che non c’è bisogno di alcuna cultura, nemmeno di un’infarinatura, per vincere un quiz di cultura generale e magari regalare loro i nostri soldi, estorti sulla bolletta elettrica, per mantenere in piedi un gigantesco circo massimo di privilegiati che per di più ci uccidono di pubblicità. Il messaggio è chiaro: rimanete ignoranti e passivi, così avrete l’urlo di Ravel, ma anche qualsiasi altra cazzata liberista ( una di queste è tema della sparata di Krugman). Siate superficiali, siate ignoranti tanto potrete avere egualmente successo. Quanto poi ad essere affamati ci penseremo noi, vedrete.