francia-ginocchioQuale sia lo stato delle cose, il precipitare degli eventi e il grado di confusione nell’occidente contemporaneo dove le narrazioni e le bugie sono talmente ingarbugliate da non riuscire più a collimare, può essere dimostrato dalle parole di Cristophe Castaner, ministro degli interni francese che di fronte ai 93 gilet gialli gravemente feriti (13 di loro hanno perso un occhio) durante le varie dimostrazioni che si sono susseguite nell’ultimi due mesi, ha sostenuto: “non conosco nessun poliziotto o gendarme che abbia attaccato un manifestante”. Difficile che si possa trovare verità e onore in un ministro dei banchieri, ma in ogni caso è fin troppo chiaro che ora si vuole nascondere e negare la violenza con la quale  il regime macronista e neoliberista europide ha reagito alle manifestazioni di dissenso contro le dottrine austeritarie, ad onta di tutte le giaculatorie democratiche che vengono recitate dai grandi sacerdoti perché i fedeli siano tenuti in ginocchio di fronte ai tabernacoli rituali. La realtà è che le oligarchie hanno paura e non sanno che reagire con la forza.

Ma fin qui sarebbe si tratterebbe solo di faccia tosta dentro giorni convulsi nei quali l’Eliseo si trova di fronte a un nuovo scandalo: alcune intercettazioni telefoniche tra la guardia del corpo e favorito dell’harem presidenziale, Alexandre Benalla e un poliziotto radiato dal corpo, ora operante nel privato. Benalla infatti, sotto processo per violenze dice di avere tutta la protezione possibile. E quando l’interlocutore gli chiede: “Ma chi ti sostiene in concreto?” Benalla risponde: ” Il presidente, Madame (Brigitte ovviamente) e Ismael che mi consiglia su media e compagnia”  Quest’ultimo personaggio è Ismael Emelien un braccio destro di Macron. Questo dopo che il capo dell’Eliseo aveva pubblicamente detto di aver preso le distanze da Benalla e dalle sue imprese di picchiatore.

Insomma il clima è arroventato, tanto più che se queste intercettazioni sono uscire fuori dai cassetti significa che il presidente sta per essere mollato dai servizi e dall’apparato militare. Ma torniamo al ministro dell’Interno e alle sue incredibili dichiarazioni. Farebbero parte della normale e sordida commedia governativa se non fosse che Castaner  poco prima di questa incredibile dichiarazione assolutoria ne aveva fatto un’ altra annunciando che 134 jihadisti rifugiatisi presso quella parte di forze curde agli ordini degli Usa, saranno rimpatriati in quanto cittadini della douce France. “Sono francesi prima di essere jihadisti”. Ora mettetevi nei panni dei cittadini francesi che da anni vivono in uno stato di eccezione a causa del terrorismo, nei quali è stata accuratamente coltivata la paura perché guardassero il dito e non la luna: adesso scoprono che il Paese è profondamente implicato nell’organizzazione del jiahdismo, che questi combattenti di origine nordafricana ed ex coloniale, spesso delinquenti di piccola tacca sono stati arruolati nelle prigioni, formati e inviati in Siria, che insomma lo sponsor primario del terrore – mai realmente controllabile – è proprio il governo. Che Parigi avesse messo molto più che uno zampino in Siria era già noto visto che numerosi ufficiali francesi sono stati stati catturati dalle forze siriane. Ma adesso si scopre che quel sottobosco di sbandati e fanatici – radicalizzati più dal denaro e dalle depenalizzazioni che dalla religione – che  insomma le schegge impazzite dei pendolari tra il Medio Oriente e la Metropole,  è stato sostanzialmente gestito dai servizi . Si è autorizzati a pensare il peggio, ma in ogni caso sta di fatto che parecchi di coloro che sono stati regolarmente uccisi dopo gli attentati, dal Charlie Hebdo, al Bataclan, al supermercato kasher, alle sparatorie di Bruxelles, facevano parte di questa colonna infame e non è escluso che in alcuni di questi casi ci fosse sullo sfondo un regolamento di conti tra servizi segreti. Ora vengono accolti col tappeto rosso.

Il problema ulteriore è che la notizia del patriottico quanto orgoglioso rimpatrio definitivo di questi terroristi mercenari trattati con i guanti bianchi stride in maniera orribile con la barbara repressione sui cittadini in francesi che protestano: da una parte l’elogio della violenza, dall’altro la negazione della stessa. Davvero insopportabile, ma indicativo della confusione nella quale viviamo e della impossibilità della coerenza: gli eventi si succedono producendo ondate emotive o tesi e argomenti senza alcuna relazione con loro e soprattutto fra loro e la realtà. Solo quando la distanza temporale è minimo si avverte lo stridore.