34482_4_guaido-29ae3Il lato B dell’opposizione

Questa foto risale al 2009 e mostra Juan Guaidò il presidente golpista made in Usa, mentre esprime la sua concezione politica. Da notare che lui come i manifestanti – guida, mostrando il sedere, adottano una tipica gestualità Usa che dice tutto sulla formazione dei personaggi chiavi dell’opposizione. Come Dio o il diavolo anche il marcio si esprime nei particolari,  in quei lapsus freudiani che svelano assai più delle parole. Ossia in culo veritas.

I cugini d’America e la Mendoza connection

A quei tempi il giovane Guaidò utilizzava le tattiche di guerriglia descritte e teorizzate da Gene Sharp come sistema per abbattere le dittature, ma di fatto utilizzate dall’amministrazione americana come manuale per i cambi di regime, ovvero in senso diametralmente opposto alle intenzioni dell’autore o almeno a quelle da egli dichiarate. Il futuro golpero in conto terzi era personaggio di spicco della formazione – partito Voluntad Popular, guidato da Leopoldo Lopez, membro dell’aristocrazia venezuelana, uomo tra i più ricchi del Paese, esponente di spicco della destra estrema e formatosi ad Harvard. Questo Lopez era indicato nei cablo dell’ambasciata Usa a Caracas come “arrogante, vendicativo e assetato di potere” era già stato sotto accusa per appropriazione indebita di fondi pubblici e in seguito, nel 2014  venne arrestato e successivamente messo ai domiciliari dopo essere stato implicato nell’assassinio di 13 persone. Nonostante ciò egli è diventato una sorta di martire della causa al punto da essere anche in concorso al nobel per la pace soprattutto grazie all’azione della potente Human Rights Foundation, sempre presente quando si tratta di appoggiare le mire di Washington. Ma in questo caso con una ragione molto particolare visto che il fondatore di questa associazione, Thor Halvorssen Mendoza è cugino primo di Lopez. E peraltro ne è la copia carbone con i suoi cento appartamenti sparsi per il mondo, le sue società fantasma nei paradisi fiscali  con le sue spese folli, probabilmente permesse dai 5 milioni di dollari raccolti dalla sua associazione e in parte provenienti da Oscar Mendoza, banchiere e parente venezuelano di destra. L’uomo è dotato di una vuotaggine così pneumatica da averlo spinto a vantarsi di avere rapporti sessuali con adolescenti. E’ stato descritto  descritto come un “piccolo idiota viscido”

Fiesta Mexicana

Guaidò dopo le fallimentari esperienze a bucio di culo si convinse che il governo chavista gustavo-tovar-arroyo-una-tocadita-de-nalga-éticapotesse essere rovesciato solo con la violenza e nel novembre del 2010 partecipò insieme ad altri a una sorta di master segreto sulle tattiche di guerriglia tenuto nell’ hotel Fiesta Mexicana a Città del Messico e apertosi con la benedizione di Otto Reich, esule cubano e fanatico anticastrista, ex ambasciatore Usa in Venezuela, nonché grande vecchio dei colpi di stato in America Latina dal suo scranno nella segreteria di stato. Nella riunione venne messo a punto un piano per per rovesciare il presidente Hugo Chavez con la creazione di caos alimentare e violenza senza fine sulle  strade. Per fortuna gli alberghi si pagano e il conto di 52 mila dollari venne saldato da Gustavo Tovar,  “attivista per i diritti umani”, ma nel mondo reale fratello di  Reynaldo Tovar  rappresentante in Venezuela della compagnia petrolifera e del gas privato messicano Petroquimica del Golfo, da Pedro Burelli ex dirigente della JP Morgan ed ex direttore della compagnia petrolifera nazionale venezuelana, lasciata quando Chavez è salito al potere. Questo Pedro Burelli augura a Maduro la stessa fine di Gheddafi perché i cretini prezzolati non hanno molta fantasia e quella poca che esercitano è sempre miserabile.

Petrolio 

Per fortuna che c’è John Bolton, consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Trump, che ha spiegato da cosa nasce la questione venezuelana. In un’intervista su Fox Business, ha ammesso che il governo degli Stati Uniti sta lavorando con le corporation dell’oro nero per annettersi le enormi riserve di petrolio del Venezuela. ” In questo momento stiamo discutendo con le maggiori compagnie statunitensi, perché ci sarà una grande possibilità economica se le compagnie petrolifere americane potranno gestire le riserve del Venezuela”. Del resto la stessa cosa viene detta in un documento della S&P Gobal Platts, agenzia di informazione britannica sugli scambi petroliferi e di altre materie prime: “… gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni che hanno gravemente ostacolato la capacità della compagnia pubblica venezuelana di ottenere nuovi finanziamenti o di ristrutturare il suo indebitamento. Funzionari statunitensi hanno dichiarato di essere pronti ad invocare ulteriori sanzioni sul settore petrolifero venezuelano, compreso un embargo totale sulle importazioni statunitensi di greggio venezuelano, se la situazione di Maduro con Guaido si intensificherà in ulteriori violenze o repressioni politiche. Fonti di mercato hanno detto che il riconoscimento da parte degli Stati Uniti di Guaido come leader legittimo del Venezuela potrebbe spingere i raffinatori statunitensi a fermare gli acquisti di greggio venezuelano mentre Maduro rimane al potere. “

Il ritorno di Monroe e imbecilli del terzo tipo  

Alla fine le cose ritornano nell’ambito della violenza rozza e primitiva che è difficile nascondere dietro un trompe l’oeil di democrazia e di ideali, anche quando i media tentano di mischiare le carte in tavola. Basta semplicemente leggere quanto ha dichiarato il “democratico” Bill Maher intervistato da Ann Coulter una sostenitrice del suprematismo bianco: “Oggi, in Venezuela hanno un ragazzo, un leader dell’opposizione che alla fine si è alzato in piedi, e noi lo stiamo appoggiando. E la Russia ci ha avvertito di arretrare perché stanno appoggiando il dittatore. Questa era la dottrina Monroe! Questo è il nostro cortile! E la Russia ora ci sta dicendo di arretrare di quello che succede in Venezuela, perché sanno che possono? Perché sono così incoraggiati? Questo non ti dà fastidio? Sei  patriota? ” Si può sopportare questa idiozia dilagante? A quanto pare si, anzi molti partecipano con entusiasmo anche in quelle aree che ufficialmente sono contro il capitale e contro l’imperialismo.