Il lato B dell’opposizione
Questa foto risale al 2009 e mostra Juan Guaidò il presidente golpista made in Usa, mentre esprime la sua concezione politica. Da notare che lui come i manifestanti – guida, mostrando il sedere, adottano una tipica gestualità Usa che dice tutto sulla formazione dei personaggi chiavi dell’opposizione. Come Dio o il diavolo anche il marcio si esprime nei particolari, in quei lapsus freudiani che svelano assai più delle parole. Ossia in culo veritas.
I cugini d’America e la Mendoza connection
A quei tempi il giovane Guaidò utilizzava le tattiche di guerriglia descritte e teorizzate da Gene Sharp come sistema per abbattere le dittature, ma di fatto utilizzate dall’amministrazione americana come manuale per i cambi di regime, ovvero in senso diametralmente opposto alle intenzioni dell’autore o almeno a quelle da egli dichiarate. Il futuro golpero in conto terzi era personaggio di spicco della formazione – partito Voluntad Popular, guidato da Leopoldo Lopez, membro dell’aristocrazia venezuelana, uomo tra i più ricchi del Paese, esponente di spicco della destra estrema e formatosi ad Harvard. Questo Lopez era indicato nei cablo dell’ambasciata Usa a Caracas come “arrogante, vendicativo e assetato di potere” era già stato sotto accusa per appropriazione indebita di fondi pubblici e in seguito, nel 2014 venne arrestato e successivamente messo ai domiciliari dopo essere stato implicato nell’assassinio di 13 persone. Nonostante ciò egli è diventato una sorta di martire della causa al punto da essere anche in concorso al nobel per la pace soprattutto grazie all’azione della potente Human Rights Foundation, sempre presente quando si tratta di appoggiare le mire di Washington. Ma in questo caso con una ragione molto particolare visto che il fondatore di questa associazione, Thor Halvorssen Mendoza è cugino primo di Lopez. E peraltro ne è la copia carbone con i suoi cento appartamenti sparsi per il mondo, le sue società fantasma nei paradisi fiscali con le sue spese folli, probabilmente permesse dai 5 milioni di dollari raccolti dalla sua associazione e in parte provenienti da Oscar Mendoza, banchiere e parente venezuelano di destra. L’uomo è dotato di una vuotaggine così pneumatica da averlo spinto a vantarsi di avere rapporti sessuali con adolescenti. E’ stato descritto descritto come un “piccolo idiota viscido”
Fiesta Mexicana
Guaidò dopo le fallimentari esperienze a bucio di culo si convinse che il governo chavista potesse essere rovesciato solo con la violenza e nel novembre del 2010 partecipò insieme ad altri a una sorta di master segreto sulle tattiche di guerriglia tenuto nell’ hotel Fiesta Mexicana a Città del Messico e apertosi con la benedizione di Otto Reich, esule cubano e fanatico anticastrista, ex ambasciatore Usa in Venezuela, nonché grande vecchio dei colpi di stato in America Latina dal suo scranno nella segreteria di stato. Nella riunione venne messo a punto un piano per per rovesciare il presidente Hugo Chavez con la creazione di caos alimentare e violenza senza fine sulle strade. Per fortuna gli alberghi si pagano e il conto di 52 mila dollari venne saldato da Gustavo Tovar, “attivista per i diritti umani”, ma nel mondo reale fratello di Reynaldo Tovar rappresentante in Venezuela della compagnia petrolifera e del gas privato messicano Petroquimica del Golfo, da Pedro Burelli ex dirigente della JP Morgan ed ex direttore della compagnia petrolifera nazionale venezuelana, lasciata quando Chavez è salito al potere. Questo Pedro Burelli augura a Maduro la stessa fine di Gheddafi perché i cretini prezzolati non hanno molta fantasia e quella poca che esercitano è sempre miserabile.
Petrolio
Per fortuna che c’è John Bolton, consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Trump, che ha spiegato da cosa nasce la questione venezuelana. In un’intervista su Fox Business, ha ammesso che il governo degli Stati Uniti sta lavorando con le corporation dell’oro nero per annettersi le enormi riserve di petrolio del Venezuela. ” In questo momento stiamo discutendo con le maggiori compagnie statunitensi, perché ci sarà una grande possibilità economica se le compagnie petrolifere americane potranno gestire le riserve del Venezuela”. Del resto la stessa cosa viene detta in un documento della S&P Gobal Platts, agenzia di informazione britannica sugli scambi petroliferi e di altre materie prime: “… gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni che hanno gravemente ostacolato la capacità della compagnia pubblica venezuelana di ottenere nuovi finanziamenti o di ristrutturare il suo indebitamento. Funzionari statunitensi hanno dichiarato di essere pronti ad invocare ulteriori sanzioni sul settore petrolifero venezuelano, compreso un embargo totale sulle importazioni statunitensi di greggio venezuelano, se la situazione di Maduro con Guaido si intensificherà in ulteriori violenze o repressioni politiche. Fonti di mercato hanno detto che il riconoscimento da parte degli Stati Uniti di Guaido come leader legittimo del Venezuela potrebbe spingere i raffinatori statunitensi a fermare gli acquisti di greggio venezuelano mentre Maduro rimane al potere. “
Il ritorno di Monroe e imbecilli del terzo tipo
Alla fine le cose ritornano nell’ambito della violenza rozza e primitiva che è difficile nascondere dietro un trompe l’oeil di democrazia e di ideali, anche quando i media tentano di mischiare le carte in tavola. Basta semplicemente leggere quanto ha dichiarato il “democratico” Bill Maher intervistato da Ann Coulter una sostenitrice del suprematismo bianco: “Oggi, in Venezuela hanno un ragazzo, un leader dell’opposizione che alla fine si è alzato in piedi, e noi lo stiamo appoggiando. E la Russia ci ha avvertito di arretrare perché stanno appoggiando il dittatore. Questa era la dottrina Monroe! Questo è il nostro cortile! E la Russia ora ci sta dicendo di arretrare di quello che succede in Venezuela, perché sanno che possono? Perché sono così incoraggiati? Questo non ti dà fastidio? Sei patriota? ” Si può sopportare questa idiozia dilagante? A quanto pare si, anzi molti partecipano con entusiasmo anche in quelle aree che ufficialmente sono contro il capitale e contro l’imperialismo.
Juan Guaidó è il prodotto di un progetto decennale dei neocon US. Ora posa come un campione di democrazia ma il suo trascorso è violento e sempre in prima linea per destabilizzare i “cattivi comunisti”.
Prima del 22/01/19 meno di un quindto dei venezuelani lo conoscevano. Era un oscuro e marginale rappresentante anche nel suo partito di estrema destra, strettamente associato a orribili atti di violenza di strada (bruciare le persone vive).
Arriva Washington e lo sconosciuto violento si impone sul palcoscenico internazionale come il leader della Nazione con la più grande riserva mondiale di petrolio. I servi di Washington si adeguano.
Posizione sostenuta dai media come il WaPo, il NYT e Bloomberg. Il Canada, numerose nazioni Europee, Israele e il blocco di destra dei governi latino-Americani conosciuti come il “Gruppo di Lima” riconoscono Guaidó come il legittimo leader del Venezuela.
Questo si chiama COLPO DI STATO.
Intanto alla RAI cominciano a parlare di DUE PRESIDENTI del Venezuela.
Il partito di Guaidó rimane isolato perché la maggior parte dei venezuelani non vogliono la guerra ma una soluzione. A questo serve Guaidò; portare il Venezuela fuori dalla democrazia e far crollare un Paese che, per decenni, è stato l’unico baluardo di resistenza all’egemonia US.
Dal 1998 anno dell’elezione di Chávez, gli US hanno combattuto per ripristinare il controllo sul Venezuela e le sue vaste riserve di petrolio. Chávez è riuscito a ridistribuire la ricchezza del Paese, contribuendo a far uscire dalla povertà estrema milioni di persone dalla povertà. Chávez aveva un bersaglio sulla schiena. Nel 2002 l’opposizione di destra riusciì a estromettere Chávez, per poco tempo perchè a seguito di una mobilitazione popolare di massa e con il supporto dell’esercitò, riprese il potere.
Durante le amministrazioni di George W. Bush e Barack Obama, il presidente Chávez è sopravvissuto a numerosi tentativi di assassinio, prima di morire di cancro nel 2013, a soli 58 anni. Il suo successore, Nicolas Maduro, è sopravvissuto a tre tentativi di assassinio.
Nel 2007 Guaidó appena laureato all’Università Cattolica di Caracas si trasferisce a Washington per iscriversi a un corso della George Washington University, sotto la guida dell’economista Venezuelano Luis Enrique Berrizbeitia, uno dei top Latin American economisti neoliberali. Berrizbeitia è un ex direttore esecutivo del Fondo Monetario Internazionale (FMI) che ha trascorso più di un decennio di lavoro in Venezuela nel settore ENERGIA sotto il vecchio regime oligarchico poi estromesso da Chávez.
Guaidó ha contribuito a portare avanti mozioni anti governative, soprattutto dopo il mancato rinnovo della licenza alla radio RCTV che contribuì non poco al colpo di Stato contro Chávez nel 2002. Fu uno dei fondatori del movimento “Generazione 2007” con Guaidò e Goicoechea; quest’ultimo fu individuato dagli US come un “fattore chiave” nella sconfitta del referendum costituzionale di Chavez. Infatti l’anno seguente Goicochea fu premiato dal Cato Institute di Milton Friedman con il “Prize for advancing liberty” con anche 500.000 dollari. Friedman ha fondato i Chicago Boys la cui dottrina di austerità fiscale fu importata da Pinochet in Cile. Il Cato Institute ha sede a Washington è un think tank fondato dai Fratelli Koch, due grandi sostenitori top del Partito Repubblicano, particolarmente aggressivi sostenitori della destra in tutta l’America latina.
Wikileaks ha pubblicato un 2007 una mail che l’ambasciatore US in Venezuela, Brownfield ha inviato al Dipartimento di Stato, al Consiglio di Sicurezza Nazionale e al Dipartimento della Difesa/Comando Sud, dove lodava la “Generazione 2007” per aver costretto Chavez a reagire.
Nel 2009 la Generazione 2007 ha messo in scena una provocatoria dimostrazione, lasciarsi cadere i pantaloni sulle strade pubbliche e scimmiottare lo scandaloso scenario di guerriglia tattica descritta da Gene Sharp, nel suo manuale per il cambiamento di regime. Il video della protesta non è disponibile ma molti venezuelani hanno identificato Guaidó come uno dei suoi principali protagonisti. La foto riportata nel post de IlSimplicissimus è veritiera; le natiche nude sono dei membri della Generazione 2007 a cui Guaidó apparteneva, con il loro logo e quella circondata da una riga lilla sono del presidente autoproclamato servo di Washington.
Nel 2009 Guaidó fondò un partito che radunasse il malcontento contro Chavez che lui stesso aveva coltivato con cura con il partito VP “Volontà Popolare”. Tale partito era guidato da Leopoldo López, laureato a Princeton, legato a Washington e eletto nel quartiere più ricco del Venezuela, nonchè ricchissimo rappresentnate dell’alta borghesia venezuelana estromessa da Chavez.
Lopez era completamente in linea con Washington. Lo dimostra Wikileaks, dove emerge il fanatismo che portò VP alla sua emarginalizzazione nell’opposizione a Cahvez e poi Maduro. Lopez era noto per la sua arroganza, le sue vendette personali e l’ossessione per gli scontri di strada. L’opposizione al governo socialista estromise VP e Lopez. Non volevano la democrazia, e si vedeva.
Nel 2010 VP e i suoi finanziatori esteri cercarono di sfruttare la peggiore siccità del Venezuela negli ultimi decenni. Una enorme penuria di energia elettrica colpì il Paese a causa della scarsità di acqua che alimenta gli impianti di energia idroelettrica. La recessione economica globale e il calo dei prezzi del petrolio aggravarono la crisi, guidando il pubblico malcontento.
I finanziatori US (Stratfor e TELA, entrambi consulenti chiave di Guaidó) lo videro com l’evento chiave per riprendersi il potere. L’opposizione venezuelana ricevette 40/50 milioni di dollari per anno, al fine di far cadere Chavez. Ma non riuscirono.
La scelta allora della destra sostenuta dagli US fu di PRATICARE LA VIOLENZA IN STRADA per destabilizzare Chavez.
A novembre 2010, in base a mail presentati dall’ex Ministro della Giustizia venezuelano Torres, risulta che Guaidó, Goicoechea e diversi altri studenti attivisti avessero partecipato in segreto a cinque giorni di formazione presso l’Hotel Fiesta Mexicana, a Città del Messico. In quel luogo Guaidó e i suoi compagni attivisti ordirono un piano per rovesciare il Presidente Hugo Chavez, facendo generare un caos che si sarebbe sviluppato nella violenza in strada. I 52.000 dollari per il corso venivano da tre aziende petrolifere private del Venezuela.
A febbraio 2014 manifestazioni di studenti agirono come truppe d’assalto per oligarchia, erigendo violente barricate in tutto il Paese, trasformando i quartieri controllati dalla opposizione in violenti fortezze note come Guarimbas.
I media internazionali hanno raffigurato la sollevazione come una spontanea forma di protesta contro Maduro. VP non fece indossare il suo logo in modo da non consentire a nessun media il collegamento del caos venezuelano con loro.
Morirono uccise 43 persone nelle Guarimbas del 2014. Tre anni dopo scoppiarono di nuovo, causando distruzione di infrastrutture pubbliche, omicidio dei sostenitori del governo e 126 persone uccise. I sostenitori del governo furono bruciati vivi da bande armate.
Guaidó era direttamente coinvolto nelle Guarimbas del 2014. Twittò il video che mostra se stesso avvolto in un casco e con maschera antigas, circondato da persone mascherate e armate che avevano chiuso una strada e poi impegnate in un violento scontro con la polizia.
Guaidó ha cancellato quel tweet, dimostrando una apparente preoccupazione per la sua immagine come un campione di democrazia.
In un’apparizione televisiva nel 2016 Guaidó negò di aver partecipato alla guerriglia delle Guarimbas, una guerriglia che prevede di porre del filo di acciaio su una carreggiata per ferire o uccidere i motociclisti e la defini come un “mito”.
Molti civili inermi come Santiago Pedroza, Elvis Duran e molti altri morirono in quel tipo di guerriglia. Il suo cinico disprezzo per la vita umana dovrebbe mostrare la vera anima del suo partito VP anche agli occhi dei molti avversari di Maduro.
La reazione del governo fu un giro di vite su VP e i suoi dirigenti. Freddy Guevara uno dei principali leader nel 2017 negli scontri di piazza si è rifugiato presso l’ambasciata del Cile, dove rimane tuttora. Altri sono stati arrestati. Leopoldo Lopez, leader di VP, è oggi agli arresti domiciliari, accusato di aver avuto un ruolo chiave nella morte di 13 persone durante le guarimbas nel 2014. Sapere che Amnesty International difende Lopez perchèlo ritiene maltrattato pur essendo ai domiciliari è impagabile, per comprendere la natura geopolitica di certe ONG…
Nel frattempo altri familiari di vittime delle Guarimbas accusano Lopez ulteriormente, con nuove prove.
Goicoechea è stato arrestato nel 2016 dalle forze di sicurezza per un kg di esplosivo nel suo veicolo. In una op-ed sul NYT Goicoechea protesta che gli hanno montato accuse false e che è stato imprigionato solo per il suo “sogno di una società democratica, libera del Comunismo”.
Guaidó era una figura minore, avendo trascorso la maggior parte dei suoi nove anni di carriera nell’Assemblea Nazionale come sostituto di un aprlamentare che si era dimesso (un parlamentare del Vargas, una piccola regione del Venezuela).
Guaidó, ottenendo solo il 26% dei voti durante le elezioni parlamentari del 2015, non avera diritto a alcun seggio. Guaidó è noto come presidente dell’Assemblea Nazionale, dominata dalla opposizione, ma mai stato eletto. I quattro partiti di opposizione avevano deciso di istituire una presidenza a rotazione. Adesso era il turno di VP ma il suo fondatore Lopez è agli arresti domiciliari. Il suo secondo in carica, Guevara, è rifugiato nell’ambasciata del Cile. Avrebbe dovuto salire tale Juan Andrés Mejía ma hanno scelto Juan Guaido. La spiegazione è questa: Mejía è di alta borghesia e non poteva essere commercializzato come uomo del popolo. Guaidó è meticcio come la maggior parte dei venezuelani e sembra più simile a un uomo del popolo. Inoltre non è stato sovraesposto dai media. Un uomo fresco!
A dicembre del 2018, Guaidó passò di nascosto il confine tra Colombia e Brasile, arrivò a Washington per coordinare le manifestazioni di massa da realizzare durante l’inaugurazione del Presidente Maduro.
La notte prima della nuova entrata in carica di Maduro, Mike Pence e il Ministro degli Esteri Canadese Chrystia Freeland hanno chiamato Guaidó per affermare il loro sostegno. Una settimana dopo Trump disse che l’avrebbe sostenuto.
Mike Pompeo ha incontrato personalmente Guaidó il 10 gennaio. Pompeo, non ha correttamente pronunciato Guaidó parlando di lui in un briefing con la stampa il 25 gennaio, riferendosi a lui come “Juan Guido”, mostrando la totale indifferenza di Washington verso il loro fantoccio. Pompeo è di origine italiana, gliela faceva a pronunciare Guaidò…se voleva…
Dall’11 gennaio la pagina di Wikipedia di Guaidó è stata modificata 37 volte, evidenziando la lotta di Guaidò e del suo entourage per creare una immagine pubblica favorevole a Washington ciò che prima una anonima figura.
Guaidó è un personaggio sconosciuto, ma la sua combinazione di radicalità e di opportunismo ha soddisfatto le esigenze di Washington. Un funzionario di Trump l’ha definito come “il pezzo che ci serve per la nostra strategia perchè possa essere coerente e completa”.
In una conferenza stampa Guaidó ha annunciato la sua soluzione alla crisi: “Autorizzazione di un intervento umanitario!” (magari ai militari così si convincono…).
In attesa di tale assistenza, Guaidó rimane quello che è; un personaggio sacrificabile.
https://grayzoneproject.com/2019/01/29/the-making-of-juan-guaido-how-the-us-regime-change-laboratory-created-venezuelas-coup-leader/
Su twitter invece i culi si possono mettere ancora…
“Ossia in culo veritas”
😀 😀 😀
leva la foto del culo … FB credo la prenda a pretesto per impedire la condivisione …
confermo quanto accade a Tommaso M.
anche a me vietano di condividere il pezzo…!
Caro Capece, purtroppo il tuo pezzo non si può condividere in quanto il grande fratello facebook segnala “contenuti inappropriati”, verosimilmente riferiti alla foto diciamo così “culinaria” del Guaidò. Se ti riesce di coprirgli le terga, ossia la sua parte pensante, possiamo riprovarci