Forse non c’è niente di meglio della situazione ungherese per capire meglio l’Europa neo liberista e più in generale il mondo occidentale post moderno dominato dal capitalismo finanziario e dalla distruzione dei diritti del lavoro in favore di quelli del profitto. Com’è noto il governo Orban ha alzato il tetto degli straordinari che si possono richiede ai lavoratori dalle 250 ore annuali ( le stesse che Italia, salvo situazioni particolari) a 400 ore, suscitando la protesta di molta parte della popolazione e di quasi tutte le componenti politiche comprese quelle che si schierano su fronti opposti. Si va infatti dagli ultra nazionalisti ai socialisti, dai seguaci di Soros, alias europeisti, al Jobbik di destra. In realtà in ogni Paese europeo ci sono situazioni per cui i tetti posti allo straordinario sono facilmente aggirabili in termini formali o con il ricatto reso possibile dalle situazioni precarie, così che alla legalità di facciata si contrappone spesso un’ illegalità diffusa e sostanziale, ma quello che qui ci interessa è il perché Orban abbia adottato un simile provvedimento che ha visto scendere in piazza folle quanto mai eterogenee, persino gente del suo stesso partito con la sola eccezione del partito operaio: è presto detto, priva dell’euro l’Ungheria ha tassi di crescita vigorosa che hanno raggiunto addirittura il 5% nell’ultimo trimestre dell’anno scorso e attrae molte delocalizzazioni, in particolare dalla Germania, così che al contrario di quanto accade da noi la manodopera scarseggia inducendo il governo a un clamoroso passo falso per aumentare la capacità produttiva globale di un Paese ancora in gran parte contadino.
Vediamo come ha delineato la situazione il Corriere della Sera che insieme a Stampa e Repubblica è uno degli eminenti rappresentanti dell’informazione di regime euro finanziario e lo è in maniera così inequivocabile da costringere l’inviato del giornale a Bruxelles, Ivo Caizzi, a lamentarsi ufficialmente delle notizie false date dal direttore in merito alla trattativa sulla finanziaria tra Italia e Ue: gli ordini del giorno dell’avversario sono la chiave di volta per comprenderne gli obiettivi e le linee di azione. Una frase in particolare, riferita a Orban, è illuminante: “Finora la politica anti-migranti, grazie alla piena occupazione, gli aveva garantito ampi consensi. Ma senza gli stranieri manca anche manodopera a buon mercato, così il premier ha dovuto rispondere forzando sugli straordinari. E gli ungheresi hanno iniziato a dire no.”
Si tratta di un vero capolavoro di ipocrisia perché sembra che gli ungheresi dicano no alla politica della piena alla piena occupazione e desiderino l’ingresso di manodopera a buon mercato in maniera che anche i loro salari vengano ridotti e si immettano dunque nella corrente principale dell’europeismo. Senza volere vengono fuori le vere ragioni e intenzioni del globalismo che niente hanno a che vedere con l’umanità, ma solo con l’economia, tanto che mentre ci si dispera davanti ai microfoni e alle telecamere per i migranti le cause delle migrazioni vengono di fatto asportate chirurgicamente dal discorso pubblico perché sarebbe davvero inconcepibile confessare che esse sono dovute alle lacrime, al sangue e alla povertà portati dal neo colonialismo multinazionale. Gli ungheresi invece protestano contro una visione del lavoro priva di contrattazione e imposta dall’alto, non certo per mettere in moto meccanismi che alla fine non possono che avere i medesimi esiti, anzi di gran lunga peggiori anche se ottenuti, come ogni cosa nell’occidente contemporaneo, attraverso il cosiddetto mercato che sono quanto di più lontano dalla libertà sostanziale, ma che a uno sguardo disattento non appaiono come frutto di imposizione, bensì come di ineludibile necessità cui bisogna adattarsi o perire.
Il vero problema è che quando il lavoro è abbondante i salari tendono a salire così come i diritti e questo non è tollerabile per i potentati economici tedeschi ed europei in genere che hanno creato disoccupazione nei loro Paesi per rincorrere il lavoro a basso costo e di certo l’aumento del tetto degli straordinari non è sufficiente a contenere questo inevitabile processo. Ci vuole ben altro. Così non ci si batte contro l’autoritarismo di Orban, così come non ci batte contro quello più elusivo, ma altrettanto concreto e soffocante di Macron: ci si batte paradossalmente e ancora una volta contro il lavoro in favore del profitto. Altro che immigrazione e democrazia figurativa. Se in piazza manca proprio il partito operaio, erede delle varie coniugazioni del partito comunista, nome ormai illegale in Europa, qualcosa vorrà pur dire. anche se non lo si vuole dire.
Non mi risulta che Bruning in Germania proponesse una ripresa di lotta di classe, o magari qualcosa come i gilet gialli (unica soluzione alla crisi italiana). Se Anonimo mi accomuna a costui deve davvero farsi ricoverare
presso l’igiene mentale
Con le seguenti parole Anonimo vorrebbe riprendere il mio discorso : “Le piccole aziende vanno concentrate in altre più grandi, capaci di maggiori tecnologie, vanno formati lavoratori più specializzati e ben remunerati ”
E allora ?? A maggior ragione su un terreno del genere, i migranti non sono assolutamente esercito di riserva che danneggia gli italiani.
L’esercito di riserva formato dai migranti, che abbasserebbe il salario degli italiani, di cui tanto parlano Anonimo ed il Simplicissimus, è una balla. Gli stranieri lavorano in settori o aziende piccole ed arretrate che si reggono appunto sullo ipersfruttamento dei migranti , se tali aziende dovessero sostituirli con degli italiani pagati decentemente, esse aziende crollerebbero sotto la concorrenza dalle produzioni estere.
Sarebbero cioè sostituite da aziende e capitali stranieri piu grandi quindi capaci di economie di scala e tecnologie. Con danno per la “economia nazionale” e nessun vantaggio per i lavoratori italiani, Nulla di più assurdo che parlare di esercito di riseva costituito dai migranti, che danneggerebbe i lavoratori italiani
La teoria dell’esercito di riserva extracomunitario non ha riscontro empirico, se questo esistesse ci sarebbero conflitti sul lavoro, scontri tra occupati ed i riservisti extracomunitari osteggiati dai primi, Di tutto ciò non c’e stata e non esiste traccia in Italia. l’argomento è inventato di sana panta . E’ una produzione ideologica dei piccoli borghesi pezzenti che vogliono aumentare la pressione sui migranti per poterli finalmente sfruttare in proprio, con i loro ragionamenti Anonimo e chi è con lui si candidano a fare questo
Data la storica debolezza dei capitali italiani, solo una programmazione dell’economia può allocare e concentrare le risorse nei settori di avanguardia e ad alto valore aggiunto, con conseguente crescita di benessere occupazione ed opportunità per tutti, indistintamente. In tempi di crisi irreversibile del capitalismo il discorso è da approfondire, ma non è possibile farlo adesso
Gli italiani percettori del reddito di sudditanza (ormai una miseria e per pochi), nel correlato contesto di diminuzione dello stato sociale, giustificato proprio col miserevole aiuto, saranno costretti a vende la propria forza lavoro a condizioni sempre peggiori
Infatti, se non accetteranno i lavori del mai abrogato jobs act di renzi, perderanno il reddito di sudditanza in un contesto di stato sociale decrescente, ciò li costringerà ad accettare i lavori piu precari e malpagati che si siano mai visti (offerti loro da gente come il padre di Di maio o di Di Battista ) Ciò che abbasa i salari degli italiani sono queste sempre rinnovantesi forme di espropriazione originaria, e questa storia dei migranti che costituiscono un esercito di riserva ai danni dei lavoratori italiani è roba da mentecatti, che invece di ostinarsi a stare tra gli uomini farebbero bene a tornare sotto la gonna della madre a giocare con i soldatini
Il cinismo è di chi supporta in questo sporco gioco Salvini con le sue balle sui migranti e Di Maio col suo reddito di sudditanza, ed ostacola così una ripresa di classe come quella francese, ormai dappertutto possibile dati i guasti prodotti dalle elite mondialista che comprende anche la grande borghesia italiana, oltre che quelle omologhe di tutti i paesi del mondo (altro che utopia della ripresa di classe brancaleone, la storia smentisce gli stolti)
Nella fantasia di Jorge il reddito di cittadinanza ( quello di ora di sudditanza…), è stato proposto , perché nessun italiano ne aveva in alcun modo necessità… beata la saccenza di Jorge.. ah giusto, ma lui si occupa di roboanti e generali teorie comuniste prese letteralmente da vari manualetti.. dimenticandosi per strada miriadi di dettagli e di specificità, contribuendo nel fare delle classi subalterne di tutta l’erba un fascio:
classi subalterne italiane comunque più benestanti degli immigrati, immigrati e classi subalterne hanno comunque i medesimi interessi-diritti.
Mistificazioni pesanti quanto ignoranti.
Le chiacchiere pseudo rivoluzionarie di Jorge poi sono quelle tipiche dell’armiamoci e partite, e solo tali possono essere data la sostanziale e perseverante ignoranza sulle quali si fondano.
Mi dovrei ripetere, Jorge assomiglia ad un Brunig borghese qualsiasi.
Non c’è persona più pericolosa di quella che vive in un teorico ed idilliaco mondo dei balocchi, così come gli è stato raccontato in alcuni libri:
tanta ciancia , e poco contatto con la realtà.
si può vedere:
“Mi dovrei ripetere, Jorge assomiglia ad un BruniNg borghese qualsiasi.”
Nel senso che sembra fregarsene o Non conoscere le difficoltà delle classi subalterne dei suoi connazionali, così come fece, nella sostanza Bruning.
“Ancora un po di pressione ed Anonimo potrà aprire una attività sfruttando i migranti nonostante la sua rivendicata miseria ( potrebbe mettersi in società con mister minutolo che professa tendenze simili). e così si aggiungerà ai piccoli imprenditori improduttivi orfani della democrazia cristiana che impediscono all’italia economie di scala, quindi sviluppo ed occupazione.”
Ancora un po’ di menefreghismo e derisione, verso le classi subalterne italiane e roboanti tendenze immigrazioniste e ogni deriva come successe negli anni ’30 in Germania sarà possibile … sembra che Jorge abbia letto il manuale del piccolo Bruning.
Comunque vada sarà per Jorge ed i suoi simili, un successo, ai danni delle classi subalterne italiane, probabilmente.
“Tra l’altro, con la scusa al reddito di sudditanza, gli italiani saranno espropriati dello stato sociale (vedi def) e costretti a lavorare allo stesso salario dei migranti””
Strano , e pensare che Jorge dice che Non ci sono italiani che farebbero lavori con lo stesso salario degli immigrati ( e magari anche con masioni simili…)… ma poi esistono , magari parecchi italiani, che dovranno accontentarsi del reddito di sudditanza.
Continui pure Jorge a vivere nel suo ideale mondo globalista-internazionalista, quelli come lei hanno la medesima funzione del social democratici durante l’ascesa di Hitler, la incentivarono indirettamente.
Anonomo falsifica la realtà. In italia la dimensione piccola e non tecnologica dei settori dove lavorano i migranti, fa si che le imprese di tali settori, possano sopravvivere solo sfruttanto i migranti Diversamente tali imprese sarebbero soppiantate dalle produzioni estere,cioè sostituite da aziende e capitali stranieri piu grandi quindi capaci di economie di scala e tecnologie
Se i migranti non ci fossero, non ci sarebbero salari piu alti per gli italiani che secondo anonimo dovrebbero sostituirlli. Poichè gli italiani per fortuna hanno ancora i margini per non lavorare pagati come i migranti, allora le imprese dei settori suddetti dovrebbero chiudere. Con danno per “economia nazionale” e nessun vantaggio per i lavoratori italiani
Anche in quelle aziende dove ci sono italiani e migranti, questi ultimi fanno i garzoni malpagati, consentendo condizioni migliori ai lavoratori italiani , che infatti non sono ostili a questi. E l’equilibrio ideale per i piccoli capitali, che si tengono buoni gli italiani, sfruttati solo un po di meno grazie a qualche briciola in più concessa loro, proprio grazie ai margini consentiti dall’ipersfruttamento degli immigrati. Fuori da questo equilibrio perverso i piccoli capitali italiani sarebbero gia scomparsi a causa della concentrazione dei capitali inevitabile nel capitalismo
Infatti lo scontro tra lavoratori italiani e migranti non avviene , non ce ne é traccia, esiste solo nelle menti dei piccoli borghesi pezzenti come Anonimo che se lo inventano per marginalizzare ancora di piu i migranti, magari per poterli finalmente sfruttare in proprio
Chi conosce il mondo del lavoro italiano , sa che solo politiche di pesante programmazione economica possono allocare le risorse verso i settori ad alto valore aggiunto, aggreganodo a questo cambiamento i capitali italiani capaci di modernizzarsi. Solo da ciò può venire la defesa e l’ampliamento del “benessere nazionale”
Ciò può avvenire solo con una una sinistra di classe al governo, non lo farà certo il Pd espressione del capitale finanziario ( grandi imprese e banche, con Hilferding) o Salvini Di maio espressione dei piccoli imprenditori sub fornitori dell’economia tedesca
Tutto il resto, sono fantasie interessate. Giova ricordare che con le svalutazioni competitive precedenti all’euro, i salari italiani restavano i piu bassi d’europa, i capitali italiani erano deboli, ed agli imprenditori italiani non pareva vero finanziarsi a tassi bassi con la moneta forte che avrebbe sostituito la lira.
Sempre sotterfugi da pezzenti la critica marxista aveva pronosticato ciò che sarebbe stato l’euro. A fine anni 70 si mancò l’appuntamento con una maggiore programmazione dell’economia proprio a causa dei piccoli imprenditori che erano la base sociale della democrazia cristiana.
Quelli che oggi per sfruttare i migranti li tengono sotto pressione con la bossi fini ed il salvinismo, ma poi non ne possono fare a meno nelle loro attività economiche micragnose.
Ancora un po di pressione ed Anonimo potrà aprire una attività sfruttando i migranti nonostante la sua rivendicata miseria ( potrebbe mettersi in società con mister minutolo che professa tendenze simili). e così si aggiungerà ai piccoli imprenditori improduttivi orfani della democrazia cristiana che impediscono all’italia economie di scala, quindi sviluppo ed occupazione.
Tra l’altro, con la scusa al reddito di sudditanza, gli italiani saranno espropriati dello stato sociale (vedi def) e costretti a lavorare allo stesso salario dei migranti, e se anonimo troverà due lire potrà assumere anche questi connazionali . Il capitale gli italiani li sfrutta e li asservisce in questo modo quà, si chiama espropriazione originaria e viene sempre riproposta. Fuori che da una ripresa di classe nulla può cambiare in meglio
Si sbatta pure a vuoto anonimo con i suoi commenti ripetitivi e fuori contesto, per lui equivale a giocare con i soldatini
Esercito industriale di riserva : quando questo è vero, esistono conflitti sul lavoro, scontri tra occupati ed i riservisti osteggiati dai primi,. Di tutto ciò non c’e stata e non esiste traccia in italia
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“Chi conosce il mondo del lavoro italiano , sa che solo politiche di pesante programmazione economica possono allocare le risorse verso i settori ad alto valore aggiunto, aggreganodo a questo cambiamento i capitali italiani capaci di modernizzarsi. Solo da ciò può venire la defesa e l’ampliamento del “benessere nazionale””
È quello che ci vuole anche nelle piccole aziende dei padroncini caporali e immigrati quasi schiavi a basso reddito.
Le piccole aziende vanno concentrate in altre più grandi, capaci di maggiori tecnologie… vanno formati lavoratori più specializzati ( e ben remunerati…).
È Jorge che si fa mille problemi per gli immigrati provenienti dall’africa e per i piccolo “prenditori” che li sfruttano…se ne fa assai meno pèer le cassi subalterne italiane già sfruttate, CHE DAI SUOI RIPETUTI COMMENTI un po’ a casaccio PROBABILMENTE MANCO CONOSCE, magari Non fanno molto “audience” e chiacchiera politicante da Sinistrati.
Fra i sinistrati si affrontano ben altri problemi di quelli delle classi subalterne italiane… ad esempio:
Se è stato proposto un basso reddito di cittadinanza ,sarà perché nessuno avrà necessità di fruirne , vero ?
Cioè nessuno è pressapoco nelle medesime condizioni di povertà degli immigrati ?
https://it.sputniknews.com/opinioni/201901077061571-lavorano-ma-restano-poveri/
Ho sempre più l’impressione che Jorge sia un altolocato borghese che vive in un suo modo dei balocchi vaneggiando di rivoluzioni comuniste, senza nemmeno conoscere i proletari di oggi… una disgrazia per una possibile evoluzione in senso socialista.
Se Jorge pensa che Tutti gli italiani stiano comunque in condizioni migliori di quelle degli immigrati, o non conosce le classi subalterne italiane e quindi Non può in alcun modo aiutarle, o conosce più probabilmente italiani borghesi e benestanti come lui, e pensa che quel tipo di italiani rappresenti l’italia intera.
In entrambe i casi uno come Jorge porterà ben poco giovamento ad una evoluzione in senso socialista, lui ragiona secondo i dettami del suo personale mondo dei balocchi.
I benefattori UE:
https://www.ilsussidiario.net/news/economia-e-finanza/2019/1/9/fincantieri-italia-fregata-unaltra-volta-dalleuropa-franco-tedesca/1832715/
L’immigrazione forza spesso è sinonimo di esercito industriale di riserva, specie in paesi come l’itaGlia dove il sistema produttivo è prevalentemente a medio basso valore aggiunto.
E non sono certo il 50 cents in meno a scatola di pelati ( prodotta dagli immigrati italiani…) che possono salvare le classi subalterne italiane che anzi dagli immigrati subiscono soprattutto il sovraccarico del welfare ( certo se dovessimo raffrontare i pesanti consti dei politicanti itaGliani, Non ci sarebbe gara…) .
L’aumento della produttività del settore agricolo si ottiene investendo in tecnologia, formando operai ( italiani…) specializzati Non sfruttando i lavoratori di pomodori immigrati.
L’immigrazione forzaTA…
È chiaro poi , che ci vuole un redistribuzione del reddito, ma più basso è il valore aggiunto di una produzione minore potrà essere la redistribuzione… il tutto in vista di un mutamento necessario dell’economia in senso socialista, e Non crematistico.