Il popolo non esiste. Su questa affermazione giurano quelli che dovrebbero essere nemici giurati, ovvero le sinistre di vetusta ortodossia insieme agli ipocriti collateralisti del potere spicciolo che vi si nascondono e l’ideologia neoliberista perché per i primi ci sono solamente le classi e i modi di produzione mentre per la seconda esistono unicamente individui separati e presunte leggi economiche in una rappresentazione allegorica del caso e la necessità. Entrambe queste due visioni, ancorché opposte convergono nel disprezzo del popolo e degli stati che sono la concretizzazione della partecipazione e dei diritti. Quando due nemici si abbracciano e si alleano contro un terzo avversario vuol solo dire che stanno perdendo di senso, perché il significato profondo del loro antagonismo è cancellato. Quanti nella sinistra mediterranea non sarebbero d’accordo con l’ultimo discorso della Merkel, tenuto alla Konrad Adenauer Stiftung, secondo cui “gli stati nazionali devono oggi essere pronti a rinunciare alla propria sovranità” ?
La cancelliera che ha confermato la sua uscita di scena alle prossime elezioni si sente adesso più libera di parlare e ha messo in guardia contro quei politici “che pensano di poter decidere quando gli accordi sovranazionali non sono più validi perché ‘rappresentano il popolo’”. Applausi da Capalbio e da Napoli, ma basterebbe andare appena avanti nel discorso per comprendere che questa visione nasce dal fatto che “ci sono individui che vivono in un paese, ma non possono definirsi come popolo (tedesco)”. Discorsi oscuri dai quali non si capirebbe perché questi individui siano stati indotti dalla stessa Merkel e di suoi sicofanti mediatici a credere che gli individui del Sud Europa che non saranno popolo, ma certamente sono canaglia, vogliono spendere e spandere sulle spalle degli individui che vivono in Germania. Concetti oscuri, confusi e al limite del grottesco, ma che spiegano bene l’ideologia del cosmopolitismo neoliberista: se non esistono popoli, se gli interessi sono soltanto individuali non esistono nemmeno interessi e beni comuni e dunque nemmeno gli stati: tutti devono cedere le proprie prerogative a un nuovo ordine mondiale di sapore totalitario perché azzera le condizioni della rappresentanza, della cittadinanza e della solidarietà sociale per diventare governo ricchi e degli ottimati. E’ illuminante il fatto che la signora Merkel così come il suo pupillo Macron e persino l’affarista Draghi abbiano collegato questa visione alla politica dell’accoglienza che nel caso specifico significa “includere altri negli interessi tedeschi” qualunque cosa possa significare visto che in realtà nulla di tutto questo si è realizzato. Se poi questi interessi includono l’impoverimento dell’Europa del Sud e dunque di altri individui che non risiedono su un territorio chiamato tedesco per non si sa quali ragioni, chissenefrega.
In realtà con questi discorsi dell’estremismo neoliberista la Merkel ha semplicemente posto le premesse per la sua elezione a capo della Commissione europea facendo intendere di essere la donna forte che potrà arginare lo sfascio: e lo fa per quella collezione di individui che per caso si chiamano tedeschi, che finora hanno goduto i frutti proibiti della Ue, ma che rischiano di veder vanificati i loro sforzi e per di più con una richiesta di riequilibrio dei conti irricevibile da parte di Berlino. Già così la situazione è pessima visto che c’è stato un arretramento del Pil, 500 miliardi di perdite in borsa, un raffreddamento economico planetario già in atto e con le banche che hanno perso complessivamente il 90 per cento del loro valore rispetto al 2007. Se però andiamo a osservare le cose come stanno vediamo che milioni di tedeschi vivono di mini job dai 450 ai 600 euro al mese, mentre i profitti dell’unione sono andati ai ricchi. Si vede che i primi non sono stati inclusi bene o meglio che ci sono individui perdenti, quasi tutti, e pochissimi vincenti che non hanno niente da rimproverarsi alla luce dell’ideologia cosmopolita che da questo punto di vista è l’ideale per asserire i diritti esclusivi dell’accumulazione capitalista. Mai frontiere furono più sorvegliate, anche se sono quelle sociali che non hanno niente a che vedere con quelle territoriali dove si addensano antiche fantasie di riscatto e di rigetto.
Cadere in queste trappole significa non avere le idee chiare, anzi non avere idee al di fuori di quelle che fornisce il mercato perché in questo caso abbiamo un trasferimento di sovranità dagli stati democratici dove esistono gli strumenti della cittadinanza a una sovranità senza rappresentanza, che una volta si chiamava dittatura.
“Il popolo ha perso fiducia nel governo. Non sarebbe più semplice, allora, che il governo sciogliesse il popolo e ne eleggesse un altro?”
B.Brecht
Si può vedere:
Si può leggere:
https://vecchia-talpa.blogspot.com/2018/12/ma-se-son-pochi-spiccioli.html
La globalizzazione all’insegna del liberismo selvaggio rappresenta in realtà una sintesi superiore di capitalismo e internazionalismo marxista secondo un meccanismo ben conosciuto in ambito massonico.
Sappiamo che grandi finanziatori di regimi liberali, fascisti e comunisti furono i centri finanziari angloamericani connessi alle grandi logge e che massoni furono Marx iscritto alla loggia Apollo di Colonia, Lenin aderente alla francese Union de Belleville, nella quale era Maestro di trentunesimo grado, oltre che fondatore in Svizzera della loggia ultraconservatrice Joseph De Maistre e praticamente tutti i grandi dirigenti sovietici; per non parlare della quasi totale appartenenza massonica dei leader dei regimi liberali.
La massoneria e l’alta finanza di cui rappresenta il braccio armato prevedono come obiettivo ultimo un mondo senza confini e senza distinzione di razze e possibilmente con una sola religione che fonda tutte le confessioni, chiaramente non in piena libertà, ma strettamente controllato, attraverso strumenti economici e militari, da un’elite mondiale di personalità superiori e questo processo deve avvenire secondo un meccanismo hegeliano di tesi-antitesi-sintesi.
Forse potrebbe essere questa una delle chiavi di interpretazione degli avvenimenti mondiali e delle apparentemente contraddittorie connessioni tra il capitalismo e gli intellettuali e regimi di sinistra.
Penso che il popolo, sempre molto debole qui in italia, sia già stato disgregato da alcuni decenni… in compenso è rimasta la plebaglia:
È in arrivo la rivoluzione all’itaGGliana, con tanto di gilet:
https://it.sputniknews.com/italia/201812307032761-berlusconi-a-gennaio-gilet-azzurri-dappertutto/
Se poi lo Stato è…
https://it.sputniknews.com/italia/201812307034260-tria-non-si-dimetta/
qui sopra l’itaGlia…
qui sotto la Francia: