Come era prevedibile e come spesso ho scritto, le speranze che con il governo giallo verde potesse resistere all’assalto europeo, erano davvero poche e adesso si sono estinte definitivamente: la trattativa ad oltranza che si sta conducendo a Bruxelles è soltanto una resa ad oltranza condotta da Tria e da Conte che sono uomini dell’establishment euro liberista, senza che i loro referenti politici siano in grado di mettere la parola fine a questa farsa e cominciare un nuovo film. Si tratta di un errore clamoroso perché viene alzata bandiera bianca quando Bruxelles si trova in grave difficoltà e la sua voce burbanzosa è soltanto un bluff dietro il quale si nasconde la paura che il castello di carte e di denaro se ne vada in fumo. Sarebbe stato facile dimostrare agli impiegati delle oligarchie continentali che la differenza di trattamento nei confronti dei vari Paesi dell’unione (vedi in primis la Francia, solo pensando al deficit) è ormai intollerabile e mettere al centro proprio tale questione per dimostrare di voler arrivare al ventre molle, intestinale dell’ Unione e indurre a ritirare un procedimento di infrazione che non sta né in cielo né in terra.
Ma se per qualche motivo questa strada non fosse stata perseguibile, se proprio si è così succubi del partito dello spread, allora si sarebbe dovuto mettere in campo per tempo una moneta fiscale, la cui proposta, in varie forme, è già in campo da parecchi anni ed è persino suggerita da noti e autorevoli economisti tedeschi. In aggiunta a questa manovra anti ricatto si poteva pensare anche a titoli di stato riservati ai soli cittadini italiani per far sì che la quota di debito detenuta all’interno del Paese superasse l’attutale 60 per cento che è comunque una delle percentuali maggiori del mondo Ocse. Insomma ci si poteva attrezzare in vista di un colpo di mano dei poteri di Bruxelles che sarebbe arrivato comunque, qualsiasi atteggiamento fosse stato preso dal governo dei cosiddetti populisti che proprio in quanto “infedeli” rispetto alla religione europea costituivano un’eresia. Invece nulla di tutto questo è in campo, se non una bandierina bianca scarabocchiata di illusioni non riuscendo a comprendere che Bruxelles a questo punto andrà avanti come uno schiacciasassi non accontentandosi più di nulla finché ci sarà questo governo. Del resto il materiale umano che doveva “fare l’impresa” è quello conosciuto: un bauscia xenofobo che alterna la kippah con il colbacco, una sorta di macchietta che non ha mai lasciato il liceo e un praticante di studio della Magna Grecia.
D’altro canto non è che altrove si peschi poi meglio: le elites residuali della sinistra ora ci dicono che “il no euro di destra” ha fallito, proprio come se la sinistra avesse mai espresso un no euro in proprio o qualche serio dubbio sull’ Europa, il nuovo feticcio che ha seppellito in un colpo solo Marx e Keynes. A parte qualche marginale o marginalizzato è tutto un dire e non dire un protestare e un accettare, una falsa dialettica priva di sintesi ovvero la cattiva coscienza di un parricidio per futili interessi. Ma ciò che conta non è l’uno o il due per cento e nemmeno il 5 o il 6, il problema è che i movimenti che si erano presentati suonando il corno di Orlando adesso se ne stanno sotto la tenda a firmare la resa e perciò si stanno mettendo fuori gioco da soli con grande compiacimento dei renziani, dei berluscones e dei rappresentanti del grande capitale che purtroppo sono ben infiltrati al loro stesso interno. e questo è assolutamente evidente al di là dei sondaggi truffaldini di Minzolini e damazze al seguito. Non so nemmeno quanto se ne rendendo conto e se pensano davvero che possano cavarsela con qualche pasticcetto retorico del tipo cediamo su tutto, ma manteniamo le promesse: il fatto è che Lega e Cinque stelle sono due entità che non c’entrano nulla l’una con l’altra e la loro unione governativa non ha altro significato se non quello di fare da barriera contro la troika. Se questo obiettivo principale viene mancato, il governo Conte perde di senso e si ritrova a dover conciliare programmi ed umori del tutto diversi, lasciando per giunta il Paese aperto alla vendetta dell’oligarchia nazionale e continentale.
Temo che ai protagonisti di questa vicenda non sia stata chiara fin da subito una cosa: dopo essersi esposti, dopo aver lanciato il sasso che in questo contesto è la loro elezione a danno degli alunni di Bruxelles e di Berlino, non c’è trattativa che possa fermare la volontà di sottoporre l’Italia allo stesso trattamento della Grecia e anzi le elites di comando che fanno capo a Mattarella potranno dire: ecco cosa capita a disubbidire, come se poi ubbidire non sia lo stesso.
ma se labase sociale dei leghisti sono i piccoli imprenditori, allora questi non hanno interesse ad opporsi all euro ed alla gabbia europea, se non nella visione ideologica del simplicissimus
se i salari continuano ad abbassarsi col reddito di cittadinanza pagato in parte o in tutto alle imprese che assumono, se la flat tax consente loro di pagare meno tasse (sula carta molte ma con elusione e con contributi statali non pagano affatto) essi possono esportare alla grande quali sub fornitori del’industria tedesca ed in queste condizioni uscire dal’euro diventa per loro uno svantaggio
ed è quello che fanno, il loro export va bene, anche se i lavoratori italiani e le nostre esportazioni sono empre piu simili a quelle rumenati
idem per i 5 stelle, sono smolto votati dalle popolazioni povere del sud, ma la loro ideologia era dall’inizio quella che fa dell’impresa il centro di tutto (i famosi piccoli imprenditori come il padre di di maio)
inevitabile che scivolassero sempre piu dalla parte del capitale, esso è piu forte del lavoro e prevale sempre quando un partito si dice equidistante da questi due poli (ne di destra ne di sinistra dicono i 5 stelle)
il governo legastellato ha favorito le condizioni ideali per i piccoli imprenditori, politiche keynesiane a che servono (ammesso che funzionino), tanto la domanda è quella che viene dall’industria tedesca di cui essi piccoli impreditori sono sub fornitori. La spesa keynesiana non serve ai piccoli imprenditori, ed anzi per loro è denaro sprecato, meglio usare tali fondi per sgravi fiscali, che aiutano ad esportare meglio verso la germania
giorgetti della lega si e detto contrario al reddito di cittadinanza, di maio nulla eccepisce al ritorno sempre piu spinto ai criteri della fornero. E’ cio che chie chiedono imprenditori grandi e piccoli, che salvini e di maio sono in concorrenza per incontrare ed adulare, basta leggere le cronache dei giornali
non è macron che si vede concessi margini di sfondamento dei bilanci, e che i gile gialli fanno paura, e allora nel tentativo di sedarli cedono le
elites lsedi bruxelles e la borghesia francese che di tali elites fa parte
quella del simplicissimus era aspettativa ideologica,pensione dei legastellati verso l’impresa ed in particolare quella piccola è un fatto, peraltro da sempre te dichiarato dai sovranisti stessi
purtroppo l’estensore dell’articolo evidentemente non guarda le condizioni di base la realtà del mondo in cui siamo calati che è condizionata in maniera pesante dalla finanza per cui non si può fare astrazione da certi numeri ,allora se si vuole si può fare un escursus storico e ricordare quando la Fiat con la marcia dei quarantamila da fabbrica italiana auto diventò finanza italiana autoctona torinese.Quello fu il peccato originale le conseguenze come disse Mao piegati come una canna di bambù