Tutti i salmi finiscono in gloria e tutte le difficoltà del potere finiscono in attentati. Così dopo il cedimento di Macron alla rivolta dei francesi e il suo vano tentativo di riconquistare le loro simpatie, ecco che l’ennesimo “radicalizzato” sotto sorveglianza, ma non abbastanza, uno appartenente a quel jiadismo alleato e sovvenzionato dai neocolonialisti occidentali in medio oriente, si arma di pistolae cerca la strage nel mercatino natalizio di Strasburgo peraltro blindato dalla polizia. Comunque sia andata dev’essere un tizio politicamente evoluto perché ha maneggiato tutta la simbologia giusta: ha colpito la festa cristiana e del consumo, non ha agito nella capitale, ma in una città franco – tedesca (un po’ come Bolzano per intenderci) e per giunta sede del Parlamento europeo. Per il governo e il presidente si tratta di un agognato diversivo che fornisce il destro per dichiarare la Francia in stato di emergenza e di blindarla per scopi interni più che esterni, ma anche un monito universale visto la che la jacquerie dei gilet gialli va in rotta di collisione con l’austerità imposta dalla Ue. Non è un mistero che le parole di Macron e il suo stucchevole e finto mea culpa televisivo, non hanno avuto l’effetto di disarmare la protesta che al contrario è ancora più incazzata di prima perché se è vero che ha ottenuto una vittoria, non vuole accontentarsi dell’elemosina del potere, di qualche regalia che sostanzialmente elude i problemi per cui si combatte. D’altra parte nulla di più può essere concesso senza mettere in crisi gli affari dell’elite e le regole Ue. Dunque…
Dunque l’attentatore subito identificato, non si sa bene come, visto che gli era impossibile lasciare la carta di identità su una bancarella, è una di quelle migliaia di schegge impazzite, di disperati o emarginati o reduci o mezzani in contatto coi servizi che covano una rabbia senza fine contro le stragi in medio oriente o sono corrosi dalla delirante prospettiva di impedire un abbandono degli occidentali dopo tanti anni di guerre terroristo – mercenarie: insomma esiste un immenso serbatoio da utilizzare e a cui fornire stimoli e indicazioni quando se ne presenta la necessità e l’occasione. Nel caso specifico si tratta di Cherif C, fuggito in un taxi che lo ha lasciato scendere nei pressi del commissariato di polizia del quartiere di Neudorf, scelta sorprendente viste le circostanze. Caso strano l’uomo ha agito dopo poche ore che la polizia era andata alla sua abitazione per arrestarlo in relazione a un’indagine su tentato omicidio e rapina, ma, non trovando l’uomo, ha perquisito l’appartamento trovandovi delle granate che sarebbero state armi assai più efficaci per una strage. Insomma una dinamica da una parte perfetta da non crederci, dall’altra così stravagante da essere incredibile.
Adesso non si attende altro che la rivendicazione di cui si avrà notizia dal sito dell’ultra sionista americana Rita Katz, monopolista dell’informazione per quella parte di mondo che ha già riferito di celebrazioni della sparatoria di alcuni membri dell’Isis e l’uccisione del terrorista fuggiasco nonché ferito per completare un copione che varia pochissimo da caso a caso. Un copione nel quale i protagonisti non hanno voce, sono soltanto ombre sinistre che sparano e muoiono, quasi ridotti al ruolo di videogiochi che non c’è bisogno di comprendere, che sono così come i programmatori hanno deciso. Ora se Gilles Deleuze diceva che “la violenza è ciò che non parla “, _Asimov era del parere che si tratta dell’ultimo rifugio degli incapaci, due frasi di quelle che si reperiscono sugli aforismari, e che tuttavia descrivono bene l’orribile insieme da qualunque punto di vista lo si voglia vedere e di quali incapaci si tratti.
Di certo Macron e l’accolita che lo sostiene, non potevano sperare in un diversivo migliore nella situazione che vive la Francia: si vede che la Provvidenza lavora per loro e anche Babbo Natale, portando questi bei regali sotto un albero piuttosto spelacchiato. Basta crederci.
Si può leggere:
https://comedonchisciotte.org/grandezza-del-popolino/
Strategia della tensione… Olof Palme, Alfred Herrausen, Aldo Moro, Mattei, Ustica…
per distrarre dalle proteste, per distrarre, per gettare fumo negli occhi dai misfatti incombenti:
https://de.wikipedia.org/wiki/Detlev_Rohwedder
Omicidio Biagi ?
“Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città.”
Cossiga.
Si ritorna alla vecchia e mai seppellita strategia della tensione ?
Segreti o misfatti di Stato/i.
“Abbiamo tagliato la palma svedese”.
Frase del vecchio Licio riferita a un tipo di pianta infestante di tipo socialdemocratico.
Il dialogo tra le élites borghesi nazionali e transnazionali avviene a livello di massoneria oppure di analoghe organizzazioni confessionali come l’Opus Dei.
Nel caso della loggia P2 abbiamo una diretta filiazione delle grandi logge conservatrici “White Eagle” e “Three Eyes” di David Rockfeller e Henry Kissinger, promotrici di una globalizzazione cosiddetta neofeudale o ultra elitaria.
La neutralizzazione a livello nazionale dei politici troppo favorevoli ad un’economia mista pubblico-privata e troppo vicini agli interessi delle aziende pubbliche tipo ENI rappresentava una tappa necessaria per avviare le privatizzazioni a favore dei centri finanziari globalisti angloamericani.
La P2 e la fazione della nostra borghesia favorevole a questo piano, in cambio del mantenimento di privilegi e del primato locale, hanno svolto il loro compito con zelo, in perfetta armonia con il potere gerarchicamente superiore.
La massoneria francese, molto più progressista di quella angloamericana ed ebraica vicine a Macron e di quella tedesca guidata dalla loggia “Der Ring” di cui Schauble è l’indiscusso leader, cercherà il collegamento con i Gillet Jeunes superando la difficoltà di un movimento trasversale che si muove con unità di intenti e di punti programmatici, ma senza ancora un vertice riconosciuto e visibile.
Se i Gillet Jeunes commetteranno l’errore di creare una struttura di potere allora entreranno inevitabilmente all’interno del cerchio magico massonico e incomincerà un nuovo dialogo con scambio di favori tra elites.
Articolo quanto mai bello centrato e condivisibile e , raramente ne ho letti di altrettanto azzeccati
Andrea z : Purtroppo la trama incomincia ad essere un pò troppo ripetitiva e noiosa. Quì Andrea z coglie il lato profondo degli ultimi avvenimenti, i gillet gialli vengono contrastati in maniera magari efficace, ma è oramai palese il ruolo di certi attentati che cascano proprio a fagiolo, il loro ruolo è palese proprio al confronto con la dimensione ormai enorme dello scontento sociale che essi vorrebbero sedare. In questo senso si appalesa un redde rationem
Da parte del Simplicissimus c’è però la solita nota stonata, oramai troppo costante ed insistita per non essere espressione di qualcosa di recondito
Scrive infatti il Simplicissimus : D’altra parte nulla di più può essere concesso senza mettere in crisi gli affari dell’elite e le regole Ue.
Giustissimo. Ma può essere concesso di più senza entrare in rotta di collisione con il padronato francese, il Madef (confindustria francese) ?
Gli industriali, ovunque nel mondo, vogliono aiuti alle imprese, e non spesa keynesiana (comunque oggi non efficace)
Roosvwelt ad es, per lanciare il new deal dovette esercitare il pugno di ferro proprio con gli industriali usa, e sostituire tre giudici della corte suprema con un vero e proprio abuso, per quanto con ottime ragioni
Neanche si può dire che il Simplicissimus inglobi la borghesia di comando francese (produzione e finanza) nella famosa elite internazionalizzata, altrimenti dovrebbe parlare al contempo anche del ruolo reazionario che tale borghesia di comando svolge nella sua dimensione francese nazionale, ma cio invece non avviene (per quanto anche questo livello sia efficace ed importante)
Analogo atteggiamento per la borghesia di comando italiana, mai citata rispetto ai guasti del neoliberismo, per quanto le misure neoliberiste furono il programma economico politico politico della italianissima loggia P2 pur con i suoi i legami internazionali, ovvero la borghesia di comando italiana anelava al neoliberismo addirittura dapprima che la globalizzazione ci fosse
La foto del terrorista è stata diffusa dal giornalista israeliano Amichai Stein, corrispondente della Israeli Public Broadcasting Corporation e sostenitore di Nethanyahu.
Fu colui che segnalò per primo l’attentato a Charlie Hebdo, quindi si tratta di un personaggio sempre curiosamente “dentro la notizia”, soprattutto se tragica.
L’attentatore sembra legato all’ISIS, rifornita a suo tempo di armi tramite l’operazione “Timber Sycamore” gestita dall’ex direttore della CIA David Petraeus.
Per l’operazione costui utilizzò i fondi della KKR Global Institute, il servizio di intelligence del miliardario americano Henry Kravis, proprietario di uno dei più grandi fondi di investimento del mondo.
Fu grazie alla raccomandazione di Kravis che il giovane e sconosciuto Macron, frequentatore della French-american Foundation e del German Marshall Fund of the USA, fu inserito inaspettatamente nello staff della campagna elettorale di Hollande, un altro politico che ha ridotto le libertà civili e di espressione dei francesi sfruttando una serie di curiosi e sanguinosi attentati.
Sembra di assistere ad un teatrino in cui si muovono le solite marionette politiche, attorniate dal coro dei media di regime, con i finanzieri a tenere i fili.
Purtroppo la trama incomincia ad essere un pò troppo ripetitiva e noiosa.
Andrea z : Purtroppo la trama incomincia ad essere un pò troppo ripetitiva e noiosa. Quì Andrea z coglie il lato profondo degli ultimi avvenimenti, i gillet gialli vengono contrastati in maniera magari efficace, ma è oramai palese il ruolo di certi attentati che cascano proprio a fagiolo, il loro ruolo è palese proprio al confronto con la dimensione ormai enorme dello scontento sociale che essi vorrebbero sedare. In questo senso si appalesa un redde rationem