Anna Lombroso per il Simplicissimus
Dopo aver letto la “mozione” degli studenti romani che hanno occupato il Liceo Tasso, dichiaro che non solo ho nostalgia del ’68, ma pure dell’Ugi e perfino della goliardia e delle “osterie paraponzi ponzi po”. Lascio da parte la critica stilistica. Pare il prodotto di Napolitano ragazzo prima dell’iscrizione ai Guf, ma già anticipatore del burocratese costruttivo dei dirigenti allevati alle Frattocchie: ricordano energicamente, deplorano vibratamente, solidarizzano vigorosamente e così via. O, peggio, la sceneggiatura di una zelante ex studentessa della Bocconi che fa il provino per una trasmissione di Santoro con l’inchiesta sulla scuola e sugli studenti di oggi, così carini, così collaborativi, così concreti, così piccoli Veltroni.
Chissà come saranno contenti i papà e le mamme dei rampolli del generone, a parte la preoccupazione perché in questi giorni piove e fa freddo e li avranno accompagnati col Suv a compiere questo rito di passaggio, magari con acconcio sacco a pelo di Loro Piana, compiaciuti perché hanno trasformato un atto illegale: l’interruzione di servizio che a generazioni precedenti costava sgomberi, qualche bussa e sette in condotta, in una scampagnata con i boy scout, alla cui disciplina si è formato il padre della Buona Scuola, della quale i riflessivi giovinetti sembrano non avere contezza, e che verranno premiati presto con un altrettanto educativo Erasmus purtroppo senza Tav, benché abbiano un intelletto da rape.
Perché l’aspetto più malinconico di questo documento fondamentale per capire che non abbiamo più speranza di sottrarci a un destino di servitù e soggezione a una ideologia che ha occupato ormai il mercato, la cultura, la politica e pure all’immaginario, è la rimozione di quella fisiologica indole alla ribellione visionaria e alla contestazione degli idoli degli adulti che è sempre stata la cifra della giovinezza. I pompieri già da ragazzi del Tasso invece aspettano la benedizione del “corpo docente” per fare l’occupazione delle larghe intese, secondo una piattaforma programmatica messa a punto nel segno delle convergenze parallele: vediamo al contrario quest’occupazione come una piattaforma, appunto, in cui noi studenti possiamo portare avanti un discorso di contestazione fondata sullo scambio tra di noi e sulla cultura portataci dai docenti.
E volete non avere nostalgia dei tempi nei quali la cultura “portata dai docenti” era oggetto di critica e dissacrazione perchè frutto di un pensiero codino, conservatore, padronale. E volete non rimpiangere lo smascheramento di maestri cattivi, la possibilità di seppellire conformismi e ipocrisia sotto il ridicolo, con una gran risata.
Certo dalla scrematura gâté dei ragazzi che esecrano il reddito di cittadinanza, ma non la paghetta oggi e domani i fondi pensione pagati dai nonni, votati alla Luiss, e appartenenti al delfinario del privilegio borghese che si vergogna e nasconde coi debiti la perdita di beni, mentre considera inevitabile e doverosa quella dei diritti pur di farsi classe dirigente, non c’era da aspettarsi la condanna dell’avvicendamento scuola lavoro, la riprovazione per una didattica sempre più protesa a dare l’attrezzatura di base per mansioni esecutive invece dei fondamenti per esprimere inclinazioni e talenti, la disapprovazione per una pedagogia che li vuole fermi a una infanzia protetta e esclusa dalla vita, in modo che ogni sfida e ogni conquista sia inquietante e impervia e che sia augurabile l’abiura della responsabilità e della libertà delle scelte che fanno diventare adulti.
E non c’è da sperare nemmeno in una lettura della Costituzione che non sia solo la retorica feat Benigni o gli stati a colori su Fb, ma la sottoscrizione di un patto con se stessi, la propria dignità e il proprio futuro, come dice la Carta: ‘È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli d’ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana’, che parla di ostacoli perché riconosce che ci sono, che li erige l’ordine “asociale” imposto da un sistema che, allora quando fu scritta e oggi ancora di più, vuole ridurre a merce gli uomini, il loro lavoro, le loro aspirazioni, i loro desideri e i loro bisogni.
Sono un rampo secco e per questo ho sempre sentito in modo non egoistico e non familistico la responsabilità del domani dei figli di tutti. Ma non condivido la colpa di aver loro spiumato le ali fin da piccoli in modo che rimangano per sempre dei piccoli-borghesi, oggi, e anche domani, quando sono purtroppo destinati ad essere, impreparati e indifesi, quarti di bue da cannone o da volontariato coatto, economisti pizzaioli a Londra, disperati come quei loro coetanei cui esprimono al solidarietà pelosa a condizione che non facciano loro concorrenza nella gara della sopravvivenza, che restino una emergenza remota, un problema che sfiorano da lontano, una tragedia messa in scena sull’irrinunciabile iphone.
@ Anna Lombroso
Ancora una volta lei sfugge al merito con argomenti laterali, inoltre sa benissimo che io non interlocuisco solo con anonomo, e che è questi a postare circa 17 risposte a me per ogni riflessioneche io posto non necessariamente rivolgendomi a lui
Infondo, e anche questo lei lo sa, Anonomo è solo un povero cristo , una testa di turco per mettere alla berlina lo sciocchezzaio sovranista, che talvolta anche lei alimenta facendo di un documento di pochi alunni di un ambiente particolare la prova di un destino cosmico-storico di sudditanza dell’umanità intera
Capisco, in parte approvo, lo sdegno moralistico, ma rifletta su che impatto può avere sulla gioventù la sua valutazione da fine della storia, anche perchè essa si aggiunge a una molteplicità infinita di messaggi in tal senso che ottundono le menti e l’azione, non solo dei piu giovani
Lei, molto o poco che sia, ha una funzione di influencer per usare un brutto termine, si è data un ruolo pubblico e non lo può sostenere solo quando le è cosa grata. Si è sopportata i Manunzii, a ma tocca essere inondato dalla espressione dell’istinto asociale di morte che pervade Anonomo, tenterò con piu impegno l’autodifesa, la presa in giro non basta, lei potrebbe anche dare una mano nel ripristino o forse alla prima instaurazione di modalità corrette di comunicazione
Lei ha almeno il merito di essersi sottratta alla parte piu stupida del c
itato sciocchezzaio. La sovranità nazionale , che allora c’era, non ha impedito a bava beccaris ed alla borghesia liberale suo mandante di fare i morti a Milano
La sovranità nazionale , che allora c’era,non ha impedito all’italia del secondo dopoguerrra di ridurre alla emigrazione all’estero enormi parti di popolazione al sud o al veneto, di fare i morti di reggio emilia, di condannare ai salari piu bassi d’europa i lavoratori italiani prima della riscossa di classe degli anni fine 60 e 70
Può esprimere molto di piu che il ruolo della mamma putativa che decide la irredimibile autocondanna della gioventu alla perpetua servitù
leggo solo ora una sua precedente risposta, io reputo che in politioca lo strumento non sia indifferente al fine, la morale e l’etica sono parte integrande di una politica di emancipazione generalizzata, machiavelli non si riferiva alla azione delle masse che nell’agire si autoeducano.
Per cui , la mia critica è al moralismo, non alla morale, e non è una cosa che riguard slo i lei in particolare, il moralismo è oggi la cifra dell’individuo atomizzato che altri strumenti non ha. Lei però tende ad ideologizzare tale limite, magari riferendosii ad autrici che di moralistico non avevano proprio niente
Quanto all’imperialismo, basti citare la presenza dei benetton in sud america, l’eni a nassiria, l’eni che in libia ha finito per prevalere sui francesi,
per l’iraq l’italia ruppe il fronte europeo contrario all’intervento e fu ricopmpensata con dei pozzi tra i piu importanti, tolti ai francesi che non erano scesi in guerra. i francesi si rifecero defenestrando gheddafi. Ma lìitalia era stata in prima fila a rompere il fronte europeo e favorire il nuovo ordine imperialista di bush e non a gratis. Ha idea di come l’albania sia un protettorato economico per i grandi gruppi italiani ?
Ovviamente non è il comune cittadino italiano a beneficiare delle rendite imperialiste, ma cesse ci sono, in propoirzione agli impegni militari all’estero che sono davvero tanti
Si ascolti le commissione esteri del senato, stanno brigando per riacquisire presenza nell’oganen, dove già con siad barre che aveva studiato a firenze piombammo il corno d’africa in una guerra decennale
Queste sono cose serie ancorchè solo accennate, ,si documenti, e non faccia da sponda alle piagnucolazioni sovraniste, a pasrte valutazioni general generiche, nella precedente risposta lei i fatti qui riportati non li ha nemmeno messi sotto un critico esame
Ai fin troppo socievoli della società turbo capitalista:
ai troppo socievoli della società ( per azioni?) turbo capitalistica, rispondo:
“o beata solitudo, o sola beatitudo”
“istinto asociale di morte che pervade Anonomo”
Lei deve esser un ammiratore della società turbo capitalista invece, e dalle su tante cince teorie e propagande si vede abbastanza bene.
O forse è talmente assorto nelle sue prediche da non accorgersi in che società viviamo.
Jorge non può attribuire ad altri la sua hybris, Non ho mai avuto nè ho alcuna smania di condizionare, persuadere, influenzare. Altrimenti avrei difeso a tutti i costi la mia permanenza in giornaloni dai quali sono fuggita proprio per conservare insieme all’autonomia di giudizio il piacere di informare, si il piacere non il diritto nè vista la militanza volontaria, il dovere. Le voglio rispondere però su un argomentom senza alcuna pretesa di volerla convincere. Il mesto e riduttivo disegno espansionistico di qualche soggetto industriale italiano all’estero potrebbe con una forzatura essere assimilato a colonialismo residuale non certo a imperialismo, facendo parte semmai del totalitarismo finanziario che si è creato e che Arendt non aveva previsto, limitandosi a nazifascismo e comunismo. Tanto le dovevo, buona serata
Anonimo,. come il sovranismo a guida piccolo borghese, ama le generalità astratte (Arendt) quali la Nazione, la Sovranità Nazionale, ma odia tutti gli individui in carne ed ossa, da piccolo borghese asociale li vede come odiosi concorrenti
“Sono un rampo secco e per questo ho sempre sentito in modo non egoistico e non familistico la responsabilità del domani dei figli di tutti”
Meno male che c’è la Lombroso che si propone come la madre di tutti noi (condizionamento del patriarcato), ecco la radice del suo moralismo beneintenzionato, che come tale, a differenza della teoria della Arendt, scavalca ogni contenuto concreto ed ogni analisi delle strutture di dominio non riconosce infatti rilevanza ala oggettività del patriarcato, alla oggettività dell’imperalismo in particolare se italiano, alla oggettività dello sfruttamento capitalistco etc
al di là della misoginia e delle difese di ufficio
Lombroso :
Perché l’aspetto più malinconico di questo documento fondamentale per capire che non abbiamo più speranza di sottrarci a un destino di servitù e soggezione a una ideologia che ha occupato ormai il mercato, la cultura, la politica e pure all’immaginario, è la rimozione di quella fisiologica indole alla ribellione visionaria e alla contestazione degli idoli degli adulti che è sempre stata la cifra della giovinezza
Qui però c’è una generalizzazione moralistica, mica tutta la gioventù è riducibile ai canoni del documento in oggetto, e l’autrice non sente neanche il bisogno di argomentare con riferimenti concreti la sua moralistica generalizzazione
Faccia attenzione, magari senza volerlo, ma per il comune sottofondo moralistico che non fa i conti con l’analisi concreta, finisce per trovarsi sullo stesso versante reazionario di Anonimo
da osservatrice poco interessata alla difesa d’ufficio del post in oggetto: anche se è virtuale penso che sia giusto faccia la fine di tutti gli articoli cartacei di un tempo, incartare le sardelle, consiglio a Jorge e Anonimo una bella inziativa editoriale. Un blog a due nel quale consumate il vostro insanabile conflitto. Io personalemente mi sono annoiata di fare il “preteso”, lo spunto da correggere come due maestrine solo per avere lo spunto per esprimervi, Un po’ di coraggio suvvia, costruitevi uno spazio vostro, perfino firmato, vedrete che il vostro ego ne avrà benficio e anche noi
per distrazione ed abitudine lo ho postato di sopra
Speriamo bene…
Riecco l’eccellentissimo Anonimo illustre, plurilingue naturale, fonte di salvezza e sovranista nazionale
Il peso di una nazione sovrana è sicuramente maggiore di un gruppo di scioperanti di categoria, tanto per non andare nel fanta-moralismo pseudo rivoluzionario.
No si preoccupi Jorge, anche se non potrò verificare empiricamente le sue eminentissime teorie, in vita, potrò farmene una ragione.
ci vuole lasciare così a breve ? non odiii anche se stesso, desista,
Glie l’ha detto la palla di cristallo ?
Perche io francamente non vedo i segni di alcuna rivoluzione socialista, almeno in itaGlia… si pensi che in Ucraina c’è sta una rivoluzione colorata filo nazista, e quella è abbastanza evidente.
Ma forse a lei piace vaneggiare…
“Glielo ha…”
Lei si che ha la vista lunga Jorge, riesce addirittura a vedere degli scioperanti di categoria attuare un cambiamento socialista in itaGlia… eh, ce l’ha così lunga sta vista che probabilmente chi la legge attualmente probabilmente sarà morto nel momento in cui detto cambiamento socialista starà avvenendo.
il teorico della rivoluzione nell’aldilà…altro che moralismo iniziamo a sconfinare nel trascendentale.
non è che l’ho capito tutto anche perchè non ho letto il manifesto citato,e poi io che sono cresciuto in fabbica ed ho studiato di sera all’ITIS A.Avogadro di Torino questi problemi non me li ponevo ,me li sono posti quando appunto uno di quei figli di papà non permise che assumessi un ruolo più importante con più retribuzione cosi lo mandai affanculo e mi licenziai .Però alla pensione ci sono arrivato alla faccia di tutti gli stronzi che mi volevano affondare
Un articolo interessante di un ex studente borsista americano vissuto in un college di figli di miliardari.
Come capire la mentalità psicopatica e antisociale dell’elite mondiale.
https://comedonchisciotte.org/il-potere-dei-super-ricchi-significa-tirannia-o-rivoluzione/
“Sono un rampo secco e per questo ho sempre sentito in modo non egoistico e non familistico la responsabilità del domani dei figli di tutti.”
Un grande abbraccio Anna, con qualche rimorso per alcune (mie) parole di troppo…
grandissima, trovo espresso in parole il mio disagio a leggere il documento che hanno scritto (ma ho dubbi anche che l’abbiano scritto loro)
insomma diventeranno come anonimo, il messaggio è chiaro
concorrenziali tra di loro fino fino all’asocialità ed all’odio verso ogni soggetto in carne ed ossa, salvo rimpiangere le promesse fatte dal potere oramai inesigibili, fino a pretenderle a danno di chi è solo un po piu sfigato mentre il potere banchetta a caviale e champagne e se la ride
ecco come si formano gli uomini beta, di cui parlo nel commento al precedente post della Lombrosa
No, No quelli sono sicuramente peggio di me già ora ( con la vecchiaia ci sarà ulteriore tempo di peggioramento…), piuttosto sembrano rassomigliare a degli specializzati in scioperetti di categoria , che Lei tende a rappresentare come novelli Che Guevara de noantri, quelli che , come dice la Lombroso qui sopra , prima di fare la rivoluzione chiederanno garbatamente, tra una ciancia e l’altra il permesso ai padroni.
Lei è un poveraccio Jorge,i ed i messaggi Non li capisce, se sono soggetto a mobbing è proprio perche Non mi sono sottomesso al padrone… ma Lei lei continui a cianciare di gruppetti settoriali che addirittura riescono a scioperare, se questo la rende felice.