Giorno dopo giorno l’Europa con tutta la sua assurda costruzione si sta rivelando una sorta di dittatura di elites reazionarie che si sono incistate come tarme in un sogno. Giorno dopo giorno il disprezzo della democrazia da parte di questi poteri si fa più visibile e netto, esce dal retroscena dove era rimasto nascosto, per diventare compulsivo. Giorno dopo giorno come in un gioco di specchi la negazione degli stati e delle nazioni si rivela negazione di cittadinanza, ma lascia anche trapelare la guerra sotterranea per l’egemonia di stati e nazioni.
Tutto questo è visibile proprio in questi giorni dopo la lettera all’Italia scritta dai commissari Moscovici e Dombrovskis la quale attacca la finanziaria, ribattezzata Def dai pretini del montismo, perché “sembra costituire una deviazione significativa dal percorso di bilancio indicato dal Consiglio Ue il che è motivo di seria preoccupazione”. Tutto questo non nasce affatto da considerazioni economiche che del resto i due commissari non sviluppano, anche ammesso che ne siano capaci e che i presupposti delle da cui partono avessero un senso, nasce soltanto dalla volontà di affossare un governo non del tutto prono quanto meno nelle parole e di punire gli italiani che hanno osato votarlo mandando a casa i loro maggiordomi verificati. Altrimenti non si capirebbe per quale ragione non siano stati così severi quando sforamenti anche superiori venivano dai governi amici di Letta e Renzi, ma soprattutto è assurdo che non stiano bacchettando la Francia che per il 2019 ha annunciato un deficit del 2,8% sul pil, quindi nettamente superiore a quello previsto nel Def e ancora più grave visto che Parigi, al contrario dell’Italia. ha un saldo primario in rosso. Anzi la cosa è davvero grottesca perché l’Italia è l’unico tra i grandi Paesi dell’Ocse a mantenere un saldo primario, cosa che tuttavia implica sacrifici per i cittadini che l’Ue non solo non riconosce, ma prende a sberleffi dandoci delle cicale. Tutto questo esclude nella maniera più assoluta che l’avvinazzato di Bruxelles, come sta tentando di fare, possa arzigogolare qualche squallido pretesto per giustificare la disparità di trattamento. Ora che queste lettere le scriva Moscovici, grande amico di mon cherie Macron che ormai viene spernacchiato da tutti, è un conto, ma che abbiano anche la benedizione della cricca di Juncker e dei suoi tutori tedeschi rappresenta una sconfessione della stessa idea di Europa e fa apparire in controluce una realtà che molti si ostinano ancora a non vedere con un pervicacia patologica.
In ogni caso, di fronte a queste evidenze ci si aspetterebbe che le massime istituzioni italiane prendessero la parola per difendere il Paese, come a suo tempo fece, tanto per proporre un esempio di dignità, il presidente del Portogallo che costrinse in qualche modo Bruxelles ad abbassare la cresta. Vediamo invece che questo non accade, anzi la vecchia guardia lavora per i grafomani di Bruxelles e persino l’inquilino del Quirinale, bacchetta e lancia allarmi a lui suggeriti da Draghi come del resto rendicontano fedelmente (quale avverbio migliore?) La Repubblica e la Stampa. Chiediamoci soltanto se sia legittimo che un banchiere cerchi di condizionare un governo attraverso un Capo dello Stato e se sia ammissibile che quest’ ultimo si faccia pubblico megafono di tesi quanto meno pretestuose visto che in definitiva è la Bce che fa il prezzo dei titoli con, ma anche senza il quantitative easing. Forse il presidente M. ignora che l’Italia è il primo mercato obbligazionario europeo e il terzo più grande nel mondo dopo Stati Uniti e Giappone e che dunque un problema sui titoli italiani creato apposta per questioni politiche, diventerebbe immediatamente un problema europeo e di tutto l’ occidente. Quello degli scriventi di Bruxelles e delle quinte colonne italiane è dunque più che altro un bluff che si ritorcerebbe sui suoi autori che di certo non sono kamikaze e che qualcuno comunque fermerebbe prima che possano fare troppi danni.
Intanto però il gioco al massacro ha messo ancora una volta in luce il fatto che i governi legittimamente eletti sono sotto ricatto dei banchieri e dei loro valletti, che l’Unione conta figli e figliastri proprio come accadrebbe in una falsa unione funzionale ad egemonie continentali allo stesso tempo di Paesi e di politiche elitarie. Tuttavia questa guerriglia ha un senso che viene messo in luce da uno dei quotidiani di riferimento dell’ultraeuropesimo macroniano ovvero Le Figaro il quale qualche giorno fa ha scritto: “Se probabilmente è impossibile per la Ue mettere in ginocchio il governo italiano, sostenere questa guerriglia contro la terza economia della zona euro può anche essere una sfida di esistenza per la Comunità. Da parte italiana, se la guerra di attrito con l’Ue si trascina, è probabile che l’elettorato della Lega e del M5S divenga impaziente e che il governo italiano finisca per perdere la forte fiducia in se stessi di cui gode oggi”. Tutto torna adesso, le minacce a cui si presta la razza padrona italiana sono funzionali a rimettere sul trono se stessa. Semplice e squallido-
Intanto però il gioco al massacro ha messo ancora una volta in luce il fatto che i governi legittimamente eletti sono sotto ricatto dei banchieri e dei loro valletti
Vero ma parziale. solo Bruxelles e la quinta colonna italiana, ovvero mattarella e soci. Forse la confindustria , ovvero il buon capitalismo produttivo caro a minutolo, oppure i ceti italiani arricchitisi col l’europeismo liberista, hanno mai espresso qualcosa contro l’austerità ordoliberista europea ?
Il 10 % dell’industria italiana esporta alla grande, a questo settore l’austerità va bene, per esso spendere di più a dispetto dei vincoli europei, non porta vantaggio alcuno. Solo un plausibile aumento futuro delle tasse, e della dinamica salariale
il 90 % delle inprese italiane sono troppo piccole per fare economie di scala e non esportano, ma esse desiderano soltanto la continua compressione del coso del lavoro, il loro mercato è costituito dal quel terzo degli italiani arricchitisi col neoliberismo ed anche con la rendita finanziaria, perchè queste imprese improduttive dovrebbero desiderare una rottura dell complessivo assetto ordoliberista europeo ?
Il terzo degli italiani arrichitisi col neoliberismo di stampo Eu e con la rendita finanziaria, perchè dovrebbero ambire a cambiare l’ordolibeismo europeo ?
Minutolo parla sempre di elites europee, e di quinta colonne italiana, (Mattarella e soci), quindi le forze sociali italiane succitate per Minutolo non svolgono alcun ruolo, Minutolo censura la loro esistenza e la loro incidenza politica
Ecco perchè parla solo di elites straniere e di quinte colonne italiane, il che perverte anche la serietà dell’analisi sui legastellati, in che rapporti sono essi con le forze economiche e sociali da Minutolo oscurate ?
Una analsii seria delle forze economiche e sociali in gioco nel nostro paese, ed a livello europeo, Minutolo si decide a farla o no? Foss’anche per esprimere un appoggio ai legastellati maturo e consapevole e non quello primitivo se non puerile prodotto allo stato presente
Io al posto suo mi preoccuperei della personale stimabilità, quando sarà passata la sbornia, che effetto faranno al lettore di domani le sue analisi con tale buco censorio ? Poi chissà, ognuno ha le sue recondite motivazioni, fosse anche quella di crogiolarsi nella propria superficialità
ciao jorge, è da tanto che seguo i suoi commenti, anche senza aver mai scritto nulla, spesso ne ho ricavato indicazioni preziose. Lei pensa proprio che nessun settore dell’imprenditoria o delòl’economia abbia l’interesse sd sostenere una lotta contro l’euro ,o almeno i trattati europei, o su qualcosina è possibile contare ? grazie, la problema che lei solleva mi sembra importante petr impostare una valida strategia
Sinceramente, aldilà dei danni fatti da Renzi, questo governo dopo tanti roboanti proclami, sta continuando a penalizzare i lavoratori, anche con il grottesco e super penalizzante reddito di cittadinanza all’itaGliana ( quasi che usufruirne fosse un peccato, o peggio: un reato…)… Non si vede per nulla un netto cambiamento, che peraltro all’interno della zona euro mai potrà avvenire.
per dire, come forma di redistribuzione del reddito, erano meno costrittivi gli 80 euro di Renzie … ma questo (s)governo preferisce la “mancetta” clientelar-elettorale della riduzione delle tasse alle partite IVA.
E poi la surreale sceneggiata sullo sforamento del 2,4 sul disavanzo… se Non fosse tragico, sarebbe ridicolo.