Nel 1993, un anno dopo la tempesta di mani pulite, due dopo lo scioglimento del Pci e durante l’ascesa di quello che potremmo chiamare berlusconismo sulle ceneri di Psi e Dc alla Rai venne venne in mente di produrre uno sceneggiato sul Giovane Mussolini che poi andò in onda l’anno dopo, quando Luciano Violante da presidente della Camera fece la pace con i “ragazzi di Salò”. Apparentemente questo salto nel passato del passato per così dire, in un momento tanto delicato e complesso per il Paese non aveva senso, così come non aveva senso uno stucchevole polpettone dove Benito veniva interpretato da un bellimbusto ricco di capelli come Banderas, magari più somigliante al giovane Hitler e da un Nenni già calvo e maturo, impersonato da Zingaretti, che invece era più giovane di Mussolini e al tempo aveva tutta la capigliatura Ancor meno senso era che all’opera avessero messo mano rappresentanti della sinistra intellettuale da Lidia Ravera a Vincenzo Cerami con registi e soggettisti provenienti dalla scuola di Bertolucci.
Infatti mentre la storia in sé appare abborracciata e poco credibile, sempre sopra e sotto le righe in maniera imbarazzante, essa risulta come una sorta di apologo educativo – fantastico che testimonia a meraviglia il disagio del milieu intellettuale italiano stretto fra le vecchie militanze che ne avevano garantito da sempre la visibilità, il vittorioso pensiero unico neo liberista e il nuovo potere reale che faceva riferimento ad esso. Intanto si parla di Mussolini che è già qualcosa come esca, ma si parla del Mussolini socialista massimalista, rivoltoso più che rivoluzionario, mangiapreti, sbrigativo tombeur des femmes, e romantico difensore dei diritti dei deboli contro i malvagi riformisti alla Turati. In un solo colpo si strizza l’occhiolino alla destra e si prendono le distanze dal craxismo, mentre si lascia intravvedere il futuro duce e dunque l’elemento negativo. Insomma un’operazione senplicistica dal punto narrativo e storico, ma complessa nel messaggio di autori che vogliono rimanere personaggi. In quel caso il nuovo governo Berlusconi, ma diciamo che i nuovi assetti e orientamenti del potere in Italia, investivano direttamente la comunicazione e l’editoria, dunque bisognava trovare un modus vivendi, una sorta di disponibilità che non sembrasse una resa dopo le barricate degli anni precedenti, ma nemmeno contemplasse una vera intransigenza verso i nuovi concetti di società fondati sulla competitività, sulla disuguaglianza e le libertà individuali. E il giovane Mussolini, come in altri contesti più elevati di dislocazione ideologica fu in qualche modo il giovane Marx, si prestava all’operazione.
Qualcuno, ammesso che sia arrivato a questo punto, si chiederà cosa c’entri questo sceneggiato di un quarto di secolo fa con la situazione attuale e il carico immenso di problemi che pesa sulle spalle del Paese. Eppure è evidente che questa chicca degli anni di passaggio ci fa capire come sia strenua, fino al limite del paradosso (vedi Ponte Morandi) limite del paradosso la resistenza del vecchio milieu intellettuale al nuovo governo, con ben poca voce in capitolo nel campo della comunicazione tutta in mano a chi detiene i cordoni della borsa, ma anche alla diversa atmosfera che si è creata dopo il renzismo, Non c’è alcun tentativo di intervenire, di correggere, di indicare, di partecipare in qualche modo, ma solo di condannare a prescindere che è come rinunciare a priori a quello che dovrebbe essere il compito dell’intelligenza, anche quella con innate tendenze cortigiane. Solo se la situazione dovesse rimanere costantemente magmatica, se la spallata europea contro salari, pensioni, diritti, risparmi non dovesse andare a segno, allora si comincerebbero a vedere i primi segni di armistizio. E forse avremo un Giovane Grillo da sopportare.
Si può vedere:
Si può leggere:
http://www.mentecritica.net/sulla-pelle-di-tutti/attualita/comandante-nebbia/50712/
Si può leggere:
https://www.carmillaonline.com/2018/08/12/lesercito-del-selfie/
Un buon link che dice molte cose vere
“Se venisse meno del tutto la funzione di assorbire e tenere sotto controllo il dissenso che l’Esercito del Selfie (5 stelle) ha svolto finora, milioni di persone incazzate potrebbero cercare e trovare un altro modo di combattere l’establishment.. E stavolta potrebbe essere un modo efficace”
Non è proprio così, la confindustria ha fatto pace con il governo legastellato a Cernobbio, nella pubblica occasione del forum Ambrosetti. Nei giorni successivi il sole 24 ore ha tessuto le lodi della proficua collaborazione ora possibile col nuovo governo ( una svolta epocale)
A Cernobio Salvini, a nome del governo ha dato rassicurazioni sull’ortodossia liberista del governo, e da allora la confindustria ed il sole 24 ore si attendono che il governo continui a realizzare i loro desiderata,come hanno fatto tutti i governi precedenti.
E’ quindi sospetto che si dia tanta importanza al milieu intellettuale che è ostinatamente contrario al nuovo governo, tale milieu ovviamente sa bene come i nuovi governanti finanzieranno serial televisivi, centri studio, consulenze esterne da parte degli enti locali, posti nei consigli di amministrazione in enti e fondazioni, riservando tali benefici una nuova leva di chierici.
Il milieu di cui parla il simplicissimus sa bene che allo scadere (nei prossimi anni) dei vigenti consigli di amministrazione legati al parastato, allo scadere dei contratti di collaborazione e consulenza, non avrà nessuna chance di rinnovare questi suoi privilegi, essendo esso un milieu che nei decenni precedenti si è votato anima e corpo agli schieramenti dell’ordine passato e non sarebbe ora affidabile per i nuovi padroni così diversi rispetto ai precedenti.
Il milieu di cui parla il Simplicissimus sfoga allora le sua insoddisfazione ed impotenza con l’ostruzionismo al nuovo governo, con la recondita speranza che una fine prematura di questo riporti al potere le precedenti cricche, quelle che potrebbero rinnovare ad esso milieu rendite e prebende
In effetti, come è naturale, nelle intenzioni dei nuovi governanti una nuova leva di chierici dovrà costituire un milieu affatto nuovo, favorevole a respingimenti ed a glorificare le prese in giro del governo, proprio come il milieu precedente stava ai i partiti dell’ordine che si è dissolto con le elezioni politiche del 4 marzo
Di maio, Salvini, dicono pubblicamente quello che intendono fare, il democinquestellato di Poggiomarino ha parlato chiaro sulla marcia indietro circa il reddito di cittadinanza al convegno Cna di Milano, Di maio ha recentemente dichiarato che non sforerà il limite apposto dall’europa alla spesa pubblica
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La verità è che la del milieu di cui parla il simplicissimus, sono i poteri reali, confindustria, tecnocrazia europea, banche, che siglano il proprio contratto di governo con Di Maio e Salvini., il contratto di governo vero e non quello sbandiarato in campagna elettorale
I provvedimenti economici antipopolari che da decenni costutuiscono il nerbo del neoliberismo, sono stati richiesti a gran voce e pubblicamente da tutti i segretari di confindustria, da tutti i centri di ricerca e dagli intellettuali della borghesia, da tempo appunto immemore. Non solo in italia, ma in tutto il mondo, l punto che i provvedimenti economici neoliberisti possono essere definiti il Programma di Classe della Borghesia
Sempre piu frequentemente il duo di maio salvini si pronunzia in svariate occasioni pubbliche a favore di tale programma, in maniera aperta così come è alla luce del sole e non nascosto tale Programma.
Non a caso, il reddito di cittadinanza, quota cento, sono progressivamente sfumate e continueranno a sfumare fino a ridursi a qualcosa che serve giusto a giustificare i tagli allo stato sociale, che saranno maggiori di quanto rimarrà dei due provvedimenti redistributivi
Così come per l’enfasi posta sull’ostruzionismo del milieu, è cosa alquanto sospetta chi si vigliano far discendere da complotti ed ordimenti i provvedimenti facenti parte del Programma di Classe della Borghesia sempre perorati alla luce del sole e con gran grancassa,
Viene il sospetto che la ricerca di oscuri complotti, l’enfasi posta sull’ostruzionismo di un milieu prossimo alla scomparsa da cui sondaggi alla mano il nuovo governo non ha nulla da temere, siano solo delle cortine fumogene apposte per nascondere i continui accordi che il nuovo governo stringe con i poteri forti veri, ovvero quelli espressione del Capitale