Quel qualcuno è l’attuale segretario generale Martin Selmayr, un burocrate tedesco che di fatto dirige la politica europea. Per la verità questo personaggio che tra le altre cose è un odiatore dell’Italia, oltre che nipote di un generale tedesco condanno per le efferatezze nei Balcani, è stato chiamato alla carica di maestro di palazzo in maniera truffaldina, con una sorta di golpe palazzo visto che pur non avendo nessun titolo per il segretariato generale, ha ha scavalcato i direttori generali che invece li avevano. Per dare al tutto anche una tinta levantina si può dire che il colpo di mano è riuscito grazie alla complicità della direttrice generale alle risorse umane, la greca Irene Souka, ricompensata mantenendola nella lucrosa carica nonostante abbia raggiunto l’età della pensione e riconfermando pure il marito, anch’esso ultra pensionato, nella poltrona di direttore generale all’energia. Un piano riuscito anche grazie al Ppe, ovviamente egemonizzato dalla Cdu tedesca che ha lasciato cadere la richiesta di un commissione d’inchiesta sulla vicenda. Insomma le cose sono andate come se fossimo alla corte di una qualche potentato ottomano tra eunuchi e cortigiane.
Ma da qualche giorno questa eminenza grigia europea si è trovata di fronte a una difficoltà inattesa: l’ombudsman di Bruxelles ha scritto in un documento che Selmayr è stato fatto segretario generale “senza concorso” che invece necessario, “senza competizione”, senza che fosse stato resa pubblica la vacanza del posto, visto che non erano state rese note le dimissioni del precedente segretario. Insomma una vicenda assai peggiore di quelle già orrende che vediamo in Italia, tanto più che questo Selmayr è quello che mette becco nei bilanci italiani. Purtroppo però la denuncia del Mediatore europeo (assai meglio del ferrotranviario ombudsman) non servirà proprio a nulla perché questa figura non ha alcun potere e può formulare solo raccomandazioni che si può benissimo immaginare dove finiscano. Di fatto la Germania che pretendeva di avere il presidente della commissione se l’è presa lo stesso con l’inganno anzi alla del mandato di Juncker che di fatto è solo un nome di facciata, pretenderà l’elezione di un suo uomo, nella persona di Manfred Weber il cui scopo dichiarato è quello di modificare gli scopi apparenti dell’unione bancaria per impedire che la Germania si trovi a pagare un solo euro di contribuzione in caso di crisi. E in questo modo si va a fare benedire l’obiettivo perseguito dagli ultimi governi italiani da Monti fino a Renzi, non si sa bene se abbagliati dall’europeismo ottuso e di maniera o anch’essi complici di una strategia fallita che oggi mette a rischio i risparmi degli italiani. Altro che idiozie sul Ponte Morandi e sui poveri azionsiti
Siamo così al fallimento totale della politica europea e alla sua trasformazione in califfato berlinese, con buona pace degli ingenui e dei cretini che ancora danno credito a un ceto politico irresponsabile e rapinoso che ci ha messo in braghe di tela.