portogallo-300x213.jpegPer carità non voglio sparare sulla croce rossa prendendomela fuori tempo massimo con fratel Renzi da Rignano e con la sua banda, ma la vicenda dei quasi 7 milioni dollari di donazioni sottratti ai bambini africani e finiti nelle ville dell’Algarve  illustrate nella foto, è esemplare sotto ogni punto di vita. Quello per esempio di un Paese nel quale la notizia dell’indagine è rimasta nascosta fino a che l’asino d’oro è rimasto a Palazzo Chigi ed è tuttora confinata nei titoli minori dei giornali ed esclusa dalle tv. Quella di una giurisdizione diventata carne da macello nella quale l’appropriazione indebita può essere perseguita solo se c’è una querela di parte. Cioè dovrebbe essere l’Unicef a denunciare la ruberia, cosa che a quanto pare questo organismo non ha alcuna intenzione di fare per motivi che si possono facilmente immaginare, altrimenti tutto finisce in nulla. Così i donatori impareranno a non dare nemmeno un centesimo a entità che non hanno la loro sede legale in Italia o che si fregiano di nomi angloamericani: praticamente un’assicurazione sul fatto che non si sa che fine faranno i soldi e/o che si stanno finanziando operazioni di potere geopolitico travestite di umanitarismo.

Ma al di là di questo nefando quadro d’insieme la vicenda si rivela interessante per mettere in luce il baratro di ipocrisia nel quale continua a vivere un ambiente di centro sinistra che ancora non vuole fare i conti con il renzismo, fase terminale del berlusconismo o che, anche rifiutando l’esperienza del guappo di Rignano, continua a vivere di topoi ripetitivi più che di idee e prospettive, non accorgendosi di farsi dettare l’agenda proprio dai poteri globali. Infatti il buon Matteo rende esattamente l’idea di quelli che prima devastano con rapine e guerre interi Paesi, poi gridano all’accoglienza indiscriminata o visti i problemi che essa suscita, fanno marcia indietro e si allineano alla grande nemica Lega per dire “aiutiamoli a casa loro”. Almeno questo è quanto è stato anticipato più di un mese fa su Democratica,  il nuovo giornale online del Pd che tra esaltazioni di Marchionne, maledizioni al governo, inni alla libertà di immigrazione, presentava alcuni stralci di un libro che Renzi intende pubblicare, col titolo “Avanti”, chiaramente copiato dall’ En marche di Macron. Il guappo sembra aver fiutato l’aria che tira e scrive: “Vorrei che ci liberassimo da una sorta di senso di colpa. Noi non abbiamo il dovere morale di accogliere in Italia tutte le persone che stanno peggio. Se ciò avvenisse sarebbe un disastro etico, politico, sociale e alla fine anche economico. Noi non abbiamo il dovere morale di accoglierli, ripetiamocelo. Ma abbiamo il dovere morale di aiutarli. E di aiutarli davvero a casa loro” In pratica Salvini allo stato puro, alla faccia dei troll piddini che continuano a vomitare sul razzismo di governo, cosa che del resto prefigura il prossimo tentativo renziano e piddino di ritornare al governo con leghisti e fascisti di ogni risma.

C’è un piccolo particolare: che poi gli “aiuti a casa loro” vengono letteralmente saccheggiati per farsi ville e lottizzazioni secondo uno schema che non risparmia proprio nessuno, nemmeno chi muore di fame. Certo la cosa è repellente da un punto di vista morale, ma soprattutto dimostra fino in fondo la pretestuosità di certe posizioni che non nascono da alcuna reale umanità, ma solo da luoghi comuni e da utilitarismi bugiardi tra i quali permane quello del rimpiazzo demografico utilizzato a tappeto non solo da Renzi ma da tutto l’establishment europeo, per nascondere il fatto che gran parte della denatalità  (meno di 2,1 figlio per donna, il numero necessario all’invarianza della popolazione)  deriva dalla progressiva precarietà di vita imposta dal neo liberismo. Vi impoveriamo e vi rubiamo il futuro, vi impediamo di avere figli anche grazie alle nuove regole del lavoro, ma poi importiamo braccia dagli altrove rapinati che a questo punto si rendono necessarie e che a loro volta contribuiscono ad abbassare ulteriormente salari e diritti. Così viene sfruttato un dramma epocale e i più misericordiosi a parole ci fanno sopra anche la cresta.