Sappiamo benissimo come l’oligarchia finanziaria di stampo globalista e alla testa dei processi dell’economia virtuale monetizzata, tema come la peste la possibilità di un appeasement tra La Russia e gli Usa e faccia carte false (in senso sia metaforico che letterale) pur di evitare questa possibilità, come si è visto prima e dopo il vertice di Helsinki. Eppure gli Usa e il mondo occidentale nel suo complesso non hanno altra strada che ritrovare un modus vivendi con Mosca perché non sono in grado di vincere in un eventuale conflitto nucleare o convenzionale: si tratta dunque di un paradosso senza soluzione o meglio la cui soluzione passa per profondi mutami politici e di assetto.
La ragione quasi ovvia della volontà di conflitto paradossalmente voluto proprio dagli ambienti del progressismo retorico americano è molto semplice, quasi banale: consiste in quei mille miliardi di dollari del bilancio della difesa di Washington che triplicano o quadruplicano se ad essi si aggiungono fondi non ufficiali, spese statali per la costruzione e l’aggiornamento delle basi, attività economiche private che sorgono attorno ad esse, “aiuti” da parte di altri stati per costruzione e gestione di basi all’estero, investimenti in logistica e telecomunicazione fatte da privati in cambio di favori nell’accesso agli appalti civili e via discorrendo. Si tratta dunque di un meccanismo che coinvolge milioni di persone dal fattorino all’ingegnere, dal romanziere (anche le case editrici beneficiano di commesse) al mondo no profit che partecipa in maniera vasta e impressionante al banchetto con un effetto moltiplicatore che è poi la base del consenso esplicito alla crescita delle spese militari o comunque del non dissenso verso di esse. Per chi voglia approfondire l’argomento c’è un saggio pubblicato su CounterPunch, The political economy in weapon industry che purtroppo non credo sia disponibile gratuitamente in rete. Esiste però un problema: questa elefantiasi non avrebbe alcuna giustificazione senza uno stato di conflitto latente con la Russia ( la Cina, sebbene potenzialmente assai più potente, non è storicamente un Paese aggressivo o portato al militarismo e in questo momento la sua arma migliore è la pace): l’80% delle spese militari sarebbe completamente inutile, visto che anche le guerre effettive portate altrove hanno costi marginali al complesso delle spese.
Ora però arriva l’altro snodo essenziale: la Russia un po’ per necessità e un po’ per cultura derivante dal comunismo si è data, a partire dalla caduta dei filo americani al Cremlino, una struttura completamente autonoma in fatto di cicli tecnologici, di produzione e localizzazione, riuscendo a rinnovare profondamente il proprio apparato militare con spese irrisorie rispetto a quelle occidentali (tanto più che non deve essere mantenuta in piedi una gigantesca struttura di lobbismo e mazzette), ma soprattutto riuscendo a costruire sistemi d’arma sofisticati che altri Paesi, magari tecnologicamente più evoluti, non sarebbero in grado di realizzare da soli. Nel concreto essa è riuscita a lanciare un programma di rinnovo radicale del suo deterrente nucleare con nuovi missili praticamente a prova di intercettazione per qualsiasi sistema Nato, con la realizzazione di nuovi sommergibili e navi in grado di lanciarli, con la messa in linea di caccia di nuova generazione che fanno impallidire l’F35 e una panoplia di sistemi d’arma all’avanguardia in qualsiasi settore. La comparsa di queste armi nel conflitto siriano e il loro uso (si pensi ai missili lanciati sulle besi terroristiche da navi al largo del Mar Caspio che hanno avuto come conseguenza anche la fuga dal golfo persico della portaerei Roosevelt e del suo gruppo di battaglia ) sono state un vero choc per gli americani i quali pensavano che questi armamenti sarebbero stati messi a punto o effettivamente realizzati solo fra dieci anni o vent’anni.
Quando dico choc non uso una parola ad effetto perché oggi i migliori analisti militari ritengono in sostanza che non esista alcun divario tra Russia e Nato e che dove questo c’è va piuttosto a favore della Russia. La superiorità americana eredità della guerra fredda appartiene più alla mitologia occidentale che alla realtà concreta visto che in Usa e in occidente l’armamento passa principalmente per gli affari, le lobby, i gruppi di pressione, la corruzione, con il risultato che esso è sempre meno all’altezza delle ambizioni e senz’altro molto al di sotto della sicumera e della prepotenza geopolitica che viene quotidianamente espressa. Il risultato è che lo stato di conflitto permanente attraverso il quale si tiene in piedi questa economia e andando al di là anche un intero “stile di vita”, in realtà può soltanto abbaiare e ringhiare, ma non può certamente rischiare un confronto diretto anche se fosse possibile ipotizzarlo al di sotto del livello nucleare. Ci si trova dunque in una situazione chiusa e insensata, da Comma 22, che non ha soluzione se non il crollo del mondo che l’ha creata.
Ottimo post.
Consiglio questo link gratuito de Paul Craig Roberts, sullo stesso argomento.
https://www.paulcraigroberts.org/2018/07/24/the-all-pervasive-military-security-complex/
In USA da sempre tutto funziona sulla guerra, l’economia USA si è sviluppata dopo le due guerre mondiali e ha mantenuto quella struttura, espandendosi come un cancro in tutti i settori della loro società a tal punto che anche i pacifisti e gli ambientalisti USA si nutrono a quel trogolo. Perciò era necessario un nemico, prima l’URSS e ora la Russia di Putin, più capitalista che mai, tra l’altro, dove l’unica opposizione è proprio il partito comunista che in questi giorni sta manifestando molto fortemente e numerosa mente, ma non essendo l’opposizione fuffosa pro USA, nessuno ne parla.
Gli USA dovevano ammantarsi di leggenda democratica per giustificare il loro aggressivo imperialismo, asservendo un mucchio di altre Nazioni e usando il soft power della comunicazione, dei media, del cinema, delle canzoni a un punto tale che solo ciò che proveniva da quel lato era “meraviglioso”.
Tutto ciò che gli USA facevano e fanno era la cosa giusta, era per la libertà e la giustizia. Un lavaggio di cervelli totale, iniziato a casa loro, perché da loro nulla è meglio dell’eroe di guerra. Non c’è una sola generazione USA che non abbia partecipato a una o più guerre. Un meccanismo che solo la carenza di risorse naturali e l’inquinamento fermerà, se prima non si fermeranno loro. E se non lo faranno sarà male per tutto il Pianeta.
Da loro era e è vietato studiare Marx e il marxismo, da loro persino l’ambientalismo, nato in USA negli anni sessanta, era fragile perché non esaminava la produzione delle merci, il conflitto tra capitale e lavoro, quindi pensava che tutto si risolvesse all’interno del capitalismo stesso…
Infatti, il trucco consiste nell’avviare una corsa agli armamenti e un clima di tensione con la Russia senza mai arrivare al conflitto.
E’ un pò come camminare sul filo dell’equilibrista tenendo conto del fatto che una nuova Guerra Fredda servirebbe anche al sistema di potere russo e permetterebbe di tenere sempre sotto controllo l’Europa, che rappresenta il vero nemico occulto degli USA e della Russia.
In un’intervista ad un autorevole esponente della massoneria italiana, che ho letto qualche anno fa, è stata avanzata l’ipotesi di un finto scontro tra i vertici delle grandi potenze, i cui capi apparterrebbero tutti alle stesse grandi logge sovranazionali.
Non bisogna dimenticare che in passato i capitali che hanno finanziato l’ascesa dei regimi fascisti e di quelli comunisti provenivano curiosamente dai complessi finanziario-industriali di Wall Street e della City di Londra, il cui scopo fondamentale è da sempre quello di impegnare i popoli in conflitti e crisi economiche che esauriscano le loro forze e permettano il dominio della solita elite globale.
Lode all’inefficiente sistema neoliberista, se è come dice Don Minutolo allora meglio che non crolli il corrotto sistema di spesa militare usa, se poi crolla e gli usa ridiventano efficienti allora attaccheranno la ussia provocando la guerra termonucleare, Don Minutolo la sa troppo lunga sull’inefficienza dell’apparato militare usa che neanche Vanna Marchi su pentole e reggicalze.