Cattura2Per comprendere in maniera chiara e distinta le nuove mappe della politica, la bussola  impazzita su una rotta sconosciuta, basta esaminare il caso Aquarius dove la cosa che salta agli occhi è la straordinaria coincidenza tra il pensiero (si fa per dire) di Macron, uomo della Rothschild  e quello dei centro sinistrati italiani ambedue grondanti di squallida ipocrisia sulla vicenda dei migranti. Per il piccolo re sole dell’ Eliseo che attraverso la politica è sfuggito alla psichiatria, chi ha respinto la nave non merita il dialogo perché non è democratico ed è esattamente la stessa cosa che esprime l’ambiente piddino col dente avvelenato per la sconfitta.

Ieri in un post ho messo in luce tutta la strumentalità delle accuse che non solo dimostrano la totale inesistenza della solidarietà europea, ma che vengono lanciate con più violenza proprio da chi fa quotidianamente carne di porco dei migranti e si dedica a massacri in tutta l’Africa. Anzi non si fa nemmeno tanta fatica a rintracciare nell’indignazione grottesca dell’Eliseo il timore che un nuovo atteggiamento italiano possa mettere in forse la conquista francese della Cirenaica e del suo petrolio, ottenuta attraverso il massacro libico.  Tuttavia c’è molto di più: mentre Macron s’indignava col governo Conte su ordine del suo direttore di banca, si è dedicato anche ad altre e più gioiose attività, come ad esempio l’acquisto di un nuovo servizio di piatti di Sevres per la presidenza della Repubblica del costo di mezzo milione, ma fatto passare con una falsa fattura come un acquisto di soli 50 mila euro, l’aumento del 20% degli emolumenti della prima nonna di Francia  che adesso raggiunge i 538 mila euro l’anno  per non si sa bene per quale servizio. ma anche alla diffusione di un video nel quale sostiene che i minimi salariali sono inutili ed eccessivamente costosi. Del resto si è fatto un vanto di aver espulso 120 mila dipendenti pubblici, di aver diminuito l’aiuto all’affitto per i più indigenti portandolo da 60 a 55 euro al mese e abolito i 100 mila contratti assistiti, qualcosa che esiste anche in Germania, ovvero  posti per i quali i datori di lavoro ottengono delle facilitazioni economiche in cambio dell’assunzione di lavoratori svantaggiati. Tutte cose che si aggiungono come i sassi di una lapidazione sociale alla riforma del lavoro.  Insomma una serie di politiche  che mutatis mutandis, abbiamo trovato pari pari nella preziosa opera di Renzi e dei suoi democraticissimi predecessori i quali orripilano di fronte alla minima cosa che sappia di sinistra.

Solo sull’immigrazione, frutto delle guerre e dello sfruttamento selvaggio nonché gestita  “umanitariamente” dalle ong in funzione di questi interessi, sembra che ritornino vecchi istinti, anzi che riemerga la parola civiltà. Ma è un inganno e un’illusione poiché questi valori sono a quanto pare anche patrimonio del reazionarismo antisociale neoliberista e  sono soprattutto espressione di un mondo occidentale che ormai trova nella rapina e nel caos un collante che in altri domini si è consumato. Messa all’asta la speranza in una società migliore, che peraltro è andata invenduta, consumata una para ideologia capitalistica che faceva della promessa di benessere materiale l’alfa e l’omega del suo orizzonte, ridotta enormemente la base dei “fortunati” e decimata la classe media, non si cerca davvero più la civiltà, ma solo dei paraventi, dei trompe l’oeil che somiglino ad essa, come per esempio nella questione migratoria che potrebbe anche essere vista nel suo complesso come la forma contemporanea della tratta degli schiavi visto che ci si batte per l’accoglimento di chi si è precedentemente  scacciato; oppure si creano artificiosamente nemici come la Russia ritrasformata tout court in Unione Sovietica per tenere insieme un Europa che sta esplodendo perché in realtà non c’è mai stata davvero al di fuori del brutalismo economico; o ancora si proiettano dei nonsensi politici come la riesumazione di un antifascismo di tipo direi quasi storiografico,  per cancellare il vero fascismo contemporaneo, il grande fratello che avanza.

Nella vicenda dell’Aquarius si condensano molte di queste linee di tendenza e di disfacimento di un mondo che è al tempo stesso disgregazione del pensiero critico e del pensiero sociale non più legato a una classe di riferimento e nemmeno alle aspirazioni di un terzo stato magmatico che forse rappresenta meglio la contemporaneità. I veri naufraghi non sono sulle quella nave.