Immagino che oggi dovrei approfondire il golpe Mattarella e magari arricchirlo delle narrazioni deformate che la grande stampa, per non parlare della televisione di stato ci regala. Credo però che basti una semplice immagine, tratta dal più importante giornale economico tedesco, l’Handelsblatt, che compare alla fine di questo brevissimo post per dare un senso compiuto e realistico a tutta la vicenda. Facendo però attenzione a due cose essenziali: la prima è ciò che ha detto Paolo Savona in risposta al presidente della Repubblica e cioè: “Se non avesse avuto veti inaccettabili, perché infondati, il governo Conte avrebbe potuto contare sul sostegno di Macron”, lasciando intuire che l’intervento a corpo morto di Mattarella potrebbe configurarsi come un assist alla volontà tedesca di stroncare qualsiasi asse possa dare dei grattacapi a Berlino sui conti. La seconda è reperibile sempre sull’Handelsblatt in un altro articolo (qui) dove al contrario di tanti bizantinismi italiani di bassa lega apprestati dai pontieri di sempre a giustificazione del Quirinale, si sostiene che nell’operato del presidente italiano si può effettivamente scorgere una crisi istituzionale e costituzionale che ovviamente per la Germania è cosa buona e giusta. Una situazione che ricorda, mutatis mutandis, quella di settant’anni fa.
Pochi se ne sono accorti, dal momento che i più corrono ad intrupparsi dietro redentori immaginari, ma sotto i nostri occhi è nata la Terza Repubblica. Se riuscirà a consolidarsi con i due schieramenti che emergono, il terzo degli italiani che hanno impoverito i connazionali grazie al neoliberismo e di concerto con le elites estere che fanno la stessa cosa in tutta Europa, avranno cucito addosso ai due terzi degli italiani la camicia di forza che li terrà subalterni per almeno un ventennio
Come si sa, Mattarella rappresenta l’architettura Nato Unione Europea, egli ha usato l’argomento del crescente costo del denaro (spread), atto a finanziare la spesa pubblica italiana (stipendi amministrazione pubblica ad es.). Una emerita stronzata, gli esperti sanno che un aumento dei tassi di finanziamento deve durare almeno un anno per farsi minimamente sentire, ed ovviamente accettare Paolo Savona non avrebbe implicato problemi per l’Italia
Salvini, al posto di Savona, avrebbe potuto accettare Giancarlo Giorgetti, leghista intimo dello stesso Salvini e critico dell’Unione Europea e dell’Euro. Mattarella aveva detto sì per Giorgetti all’economia, già questo fa cadere tutte le apparenti potenzialità dirompenti di un governo 5 stelle Lega. Rispetto ad un nuovo governo, Giorgetti poteva essere la stessa cosa che Paolo Savona, nei fatti Savona avrebbe potuto fare il consulente di Giorgetti su ogni questione (non inventiamoci redentori che non esistono, la Lega non ha mai detto che vuole uscire dall’ Euro, intende contrattare con Bruxelles margini per poter realizzare un minimo di spesa pubblica)
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Per Mattarella, oggi è possibile cercare di unificare tutte le forze a favore di Unione Europea ed Euro, cercare di formare un raggruppamento elettorale come quello di Macron in Francia, già si parla di Mario Draghi comefuturo leader, prima di questo clima esasperato causato dal no a Savona tutto ciò non sarebbe stato nemmeno immaginabile (anche qui, non facciamo del già criticatissimo Macron un improvviso eroe).
Per Salvini, fare una campagna elettorale contro il golpe di Mattarella, significa arrivare al 30% dei voti come dicono i sondaggi di oggi, e questo spiega moltissimo dei recenti avvenimenti, appare almeno possibile una alleanza elettorale stabile tra Lega e 5 stelle. L’apparizione sullo sfondo di queste due opzioni politiche getta una luce sinistra e si comincia a capire la natura reale del golpe preventivo che si è svolto sotto i nostri occhi dando vita alla Terza Repubblica
La borghesia italiana presenta un settore che intende mantenere un’alleanza di ferro con Unione Europea e Germania di Merkel (Banche Italiane che speculano su debito pubblico italiano, grandi trust industriali quali Eni, Finmeccanica-Leonardo, Selex, Fiat, etc), uno schieramento che si ispira a quello francese guidato da Macron. C’è poi l’altro settore della borghesia italiana che si prefigge di contrattare più spesa pubblica con Bruxelles (piccole e medie imprese nord Italia), incentrato su Lega 5 stelle.
Con lo schieramento 5 Stelle Lega, e con schieramento ispirato a Macron, la borghesia italiana riuscirebbe a coprire tutto lo spazio politico togliendo spazio ad una opzione che sia davvero contro la gabbia Unione Europea Euro (il Jobs Act di Renzi, serve a Mario Draghi o chi per lui ma anche a Salvini e la sua Lega), ecco la nascita ufficiale della Terza Repubblica
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E’ ovviamente vero che con l’Euro come moneta unica il cambio favorisce l’export tedesco e danneggia quello italiano, la Germania ha più produttività ed il minore costo dell’unità di prodotto compensa il cambio alto dell’Euro, una forza italiana che tenga alle classi popolari dovrebbe contestare i trattati di Maastricht, Lisbona, etc. e mettere in discussione l’Euro, ma la questione vera è sottostante ed è quella di CLASSE.
In Italia serve una opzione basata su di una prospettiva di classe, poi meglio ancora se capace di un minimo di collaborazione con schieramenti simili, auspicabil in tutti i paesi europei (ove vi fossero la convergenza è oggettiva) . Non bisogna dimenticare che le elites europee non sono collocate in uno spazio alieno ma sono la sommatoria pur gerarchizzata al suo interno delle elites di tutti i paesi europei (e non solo)
Se la dicotomia euro o anti-euro resta in mano alla borghesia, avremo il partito pro euro (sul modello di quello di Macron in Francia, che sta massacrando i lavoratori), ed il partito che vuole rivedere alcuni aspetti della impostazione europea (Lega-5 Stelle) ma come dialettica interna alla elites dominante, tali schieramenti copriranno tutto lo spazio politico, ovvero impediranno la formazione di una opzione basata su di una prospettiva di classe (processi reazionari simili avvengono in tutta Europa),
Saranno lacrime e sangue, qualunque delle due opzioni borghesi dovesse prevalere, in alternanza con l’altra, nella neonata terza repubblica, complici anche quelli che fanno i pifferai per intruppare la gente sotto le bandiere che avevano descritto peggio della peste solo un momento prima,
Molte sono le cose che avvengono dietro le quinte e che noi non possiamo vedere, e molte sono le scomposizioni e ricomposizioni che potranno avvenire, ma che un sovranismo a guida borghese ed opportunista (di maio salvini) può essere solo uno dei cardini della terza repubblica antopopolare fondata dal colpo di mano di Mattarella , è cosa ormai palmare .Ovvero, senza una prospettiva di classe, il terzo degli italiani che si è arricchito col neoliberismo continua purtroppo a marciare alla nostra testa
si può vedere:
si può leggere qui:
https://comedonchisciotte.org/forum-cdc#/discussion/99717/m.fini-a-brigante-brigante-e-mezzo
si può leggere:
https://comedonchisciotte.org/forum-cdc#/discussion/99727/le-offese-e-le-minacce-della-ue-allitalia
“si sostiene che nell’operato del presidente italiano si può effettivamente scorgere una crisi istituzionale e costituzionale che ovviamente per la Germania è cosa buona e giusta.”
Si promuove il divide et impera.
Il problema è che dalla padella di Mattarella si potrebbe cadere nella brace della flat tax…
Stamane si è innescata una virulenta polemica dopo le avventate dichiarazioni del Commissario UE al Bilancio Günther Oettinger che ha rilasciato un’intervista all’emittente tedesca Deutsche Welle al giornalista corrispondente della stessa da Strasburgo Berndt Thomas Riegert, il quale avrebbe sintetizzato in un tweet in inglese il contenuto della stessa con questo titolone: “the market will teach the Italians to vote for the right thing” (“i mercati insegneranno agli Italiani a votare per noi che siamo buoni & giusti…” mia traduzione libera corrispondente al pensiero profondo dell’ineffabile Kommiϟϟarien…). Apriti cielo, e tempesta sull’improvvido Commissario che ha espresso un pensiero inconscio neanche tanto misterioso. Persino Tusk e l’etilista, pardon ‘elitista’ Juncker hanno preso (ipocritamente) le distanze. Ma qua in Italia abbiamo i difensori euroinomani più (n)euristi dell’(n)euro. Per es. il Gruppo Espresso-La Repubblica di Salò che come i loro antenati repubblichini-salodiani difendono a gladio tratto i loro amati alleati cavalieri teutonici, facendo uno ‘sfact chicken’ (un fact checking del genere ‘tajon pejo del buso’, per dirla alla veneta) sui loro velinari-corazzieri on-line, e inventando di sana pianta un presunto errore di traduzione del tweet del buon Riegert, quando ascoltando la versione originale dell’intervista diramata dalla stessa emittente Dw (http://www.dw.com/de/oettinger-wir-haben-vertrauen-in-die-neue-italienische-regierung/a-43974559?maca=de-Twitter-sharing) il tono e il senso del fiele che getta il caro Kommiϟϟar Oettinger vs i populisten anti-euro è bello che vivido e confermato. Ma da noi, presso Largo Fochetti, ci saranno sempre dei mercenari al soldo dei vari Von Frundsberg calati da Berlino a saccheggiare le poche ricchezze su cui Francoforte ha messo gli occhi da tempo.
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