spiegelDa oltre quindici anni, ovvero da quando la Russia ha dato segni di resurrezione dopo la catastrofe di Eltsin, un golpista corrotto sostenuto da Washington con 600 milioni di dollari, la strategia degli Usa è stata quella di circondare la Russia e isolarla il più possibile dall’Europa. Tuttavia il caos mediorientale varato da Bush figlio, intensificato da Obama ed ereditato da Trump, la cui inettitudine e “americanità”  lo rendono incapace di uscirne, anzi lo fanno somigliare a uno incappato nelle sabbie mobili che più si muove e più affonda, sta ottenendo esattamente l’effetto contrario.

L’Europa prima colpita dalle sanzioni alla Russia accettate obtorto collo, viene adesso bastonata a sangue da quelle ordinate da Washington verso l’Iran e persino i servi di Bruxelles non riescono ad accettarlo perché sul piatto non c’è solo qualche affare più o meno grande, ma la prospettiva di essere completamente sostituiti dalla Cina che ha già fatto la propria offerta in questo senso, in un’intera regione del pianeta con conseguenze che a lungo termine non potrebbero comunque essere compensate dal mercato  statunitense. Cosi la Merkel vola per la seconda volta in venti giorni a Mosca per parlare con Putin, Der Spiegel proclama che “è tempo per l’Europa di unirsi alla Resistenza”, lo stesso Juncker nel suo delirio alcolico dice che ” la Ue deve prendere il posto degli Usa”, dimostrando come la strategia della calma di Putin cominci a dare i suoi frutti accreditando la Russia come interlocutore ragionevole, molto diverso dagli isterici e tracotanti Stati Uniti, rappresentati da un ottuso palazzinaro. Il leader russo avrebbe potuto benissimo rispondere duramente colpo su colpo, rifornire la Siria di missili antiaerei più recenti di quelli  degli anni ’60 di cui dispone Damasco è che già comunque hanno fatto strage dei missili occidentali, ma sistemi d’arma più moderni significherebbero la fine delle delle incursioni di Israele e di quelle americane dando l’inizio di una imprevedibile escalation.  Certo la Russia non ha mancato di fare dimostrazione di potenza e di  rendere edotti i comandi Nato dell’evoluzione delle sue armi rivelatesi molto più avanzate di quanto non si pensasse, ma a questo si è accompagnata costantemente la prudenza anche di fronte alle più sfacciate e aberranti provocazioni. Finora tuttavia quello è frutto di calcolo e di forza, è stato scambiato per debolezza.

Dal momento che tutta la governance europea dipende in fin conti dagli Usa e proprio sull’Iran si è già piegata da un quarto di secolo a palesi bugie, sgambetti commerciali. devastazioni del diritto internazionale (vedi nota), è difficile pensare che sfuriate e prese di distanza su queste nuove, unilaterali sanzioni abbiano un seguito concreto anche perché parte della virulenza espressa dipende dalla lotta fra Trump e le elites globaliste, al  massimo qualche governo (soprattutto Macron è in fibrillazione per l’affare Total)  riuscirà a strappare permessi di straforo e comunque molto limitati. Tuttavia sono i sistemi produttivi dei vari Paesi, cioè quelli che subiscono  le conseguenze delle sanzioni e che alla fine costruiscono gran parte del consenso per i governi “amici” a non poterne più di queste sanzioni che in effetti sono anche sanzioni all’Europa e questo potrebbe cambiare molto sia nel tono e negli orientamenti della opinioni pubbliche frastornate da invereconde sceneggiate a base di gas, sia nelle urne. Insomma gli Usa mentre tentativo di circondare e isolare la Russia stanno in realtà mettendo le basi del proprio stesso isolamento, mostrandosi del tutto inaffidabili sia come amici, sia come alleati e pure come padroni. la loro presa è quella stessa delle oligarchie che hanno insediato e che ormai mostrano la corda.

Nota La vicenda del nucleare iraniano è una delle più palesi dimostrazioni dell’inesistenza di un diritto internazionale e dell’arroganza senza limiti dell’impero. Il  programma nucleare di Teheran nacque con lo Scià che prese accordi per la costruzione di una centrale a Bushehr con il beneplacito degli Usa e servendosi di tecnologia francese e soprattutto tedesca, visto che la costruzione fu affidata ad Aeg e Siemens. Con la rivoluzione komeinista e la successiva aggressione dell’ Irak, voluta e pagata dagli Usa (allora Saddam era trattato da eroe), la costruzione fu interrotta, lo stesso reattore ancora inattivo danneggiato da incursioni e i lavori ripresero solo 1995, grazie a un accordo con la Russia che avrebbe terminato l’impianto a patto che l’Iran si impegnasse  a restituire il combustibile esausto alla Russia per fugare i dubbi sul suo utilizzo nella costruzione di armi atomiche.

Ma tutto questo non stava affatto bene agli Usa ed ecco che nell’agosto del 2002 il Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana fa una conferenza stampa a Washington e annuncia che il governo di Teheran sta costruendo un impianto segreto per l’arricchimento dell’ uranio a fini bellici. Guarda caso la  sede del consiglio era stata  chiusa qualche mese prima per sospetti legami con un gruppo considerato terrorista a causa della sua vicinanza con il deposto Saddam. Miracolosamente però dopo cinque settimane dalle rilevazioni sulla possibile bomba iraniana, l’Fbi tolse il Consiglio dalla lista nera. Ho bisogno di aggiungere che l’Agenzia internazionale per l’energia atomica non ha trovato tracce di impianti segreti?

Tuttavia assieme alle prime sanzioni  imposte sul nulla gli Usa offrirono all’Iran di sostituirsi a tutti gli altri attori, Russia, Germania, Francia,  per la costruzione di un reattore ad acqua leggera e dei relativi impianti di arricchimento. Solo che Teheran trovando illegittime le sanzioni proprio in base al Trattato di non proliferazione nucleare disse che avrebbe abbandonato tale trattato visto che non era stato rispettato e che avrebbe badato in proprio all’arricchimento dell’uranio fino al 4% per alimentare la propria centrale. Una reazione più che naturale, ma che diede il destro agli occidentali di  montare il caso della bomba iraniana e mettere in piedi anche la minaccia di invasione e di bombardamento. Solo con grande fatica e soprattutto per merito della Russia e della Germania si è arrivati a un accordo che tuttavia gli Stati Uniti hanno stracciato per vendetta contro la presenza in Siria di mezzi e truppe iraniane. Si può mai essere alleati con questi?