3166ad52fbb877d98f1b10a55181b83a.jpg_997313609Subito dopo il grande attacco occidentale contro edifici vuoti Macron, costretto ad ammettere che le sue prove erano i video di You tube, non ha però voluto rinunciare al momento di gloria che tanto gli serve per resistere all’ondata di proteste sociali in Francia e così si è vantato della riuscita dell’operazione mettendo la sua postilla  sul bollettino di guerra che recita: “Sabato 14 aprile 12 missili francesi sono stati lanciati contro l’arsenale chimico di Bashar El Assad da caccia Rafal e da una nave da guerra. L’obiettivo basato a Homs nel nord della Siria, è stato colpito e distrutto”.  Allons enfant.

Ma si tratta come al solito di un maligno coacervo di bugie per nascondere una figuraccia epocale: come ha rivelato la rete Rtl e confermata dal generale Dominique Delawarde, l’ex capo dei servizi militari francesi al largo delle coste siriane c’erano tre fregate “invisibili”, l’ Aquitaine,  l’Auvergne e la Languedoc-Roussillon, tutte pronte a sparare i loro missili da crociera di ultima generazione, di infallibile precisione e del costo di 2,8 milioni di euro ad esemplare. Ma disgraziatamente al momento del tiro il sistema delle due prime navi ha fatto cilecca e solo la terza è riuscita a sparare i suoi ordigni che dunque alla fine sono stati solo tre e non dodici. Dal momento che il 71% di questi missili è stato abbattuto si può statisticamente pensare che uno solo abbia raggiunto l’inesistente fabbrica di gas nervini o magari proprio nessuno.

Adesso i responsabili della marina parlano di un bug nel sistema di tiro, ma lo smacco per la Francia è enorme visto che queste avventure militari, per quanto immorali, servono anche da vetrina per la vendita degli armamenti: ora chi vorrà mai spendere tre milioni di euro per missili che non partono e che anche nel caso di lancio possono essere facilmente intercettati da armi vecchie di sessant’anni? La vetrina infame della guerra non ha portato bene a Macron, l’uomo del mercato, mentre pare che le richieste per gli S300 e 400 russi siano schizzati alle stelle. Ma il generale Delawarde allarga la questione oltre l’incidente e lancia un allarme: “C’è da ridere e da piangere. Due fregate su tre sono state incapaci di lanciare i loro missili e un tale tasso di malfunzionamento per la nostra tecnologia di punta è più che inquietante in caso di conflitto d’alta intensità con i russi”. Detto senza cautela significa: ci farebbero a pezzi. In effetti, sia pure nell’ambito di un’azione di forza insensata, immorale, ma in qualche modo anche addomesticata, vista la sua natura totalmente dimostrativa, nessuno si aspettava che armi obsolete avrebbero avuto una così ampia percentuale di successo contro missili di ultimissima generazione. E il generale infatti invita a non mentire all’opinione pubblica dicendo che tutto ha funzionato alla  perfezione e dando come arrivati missili che non sono nemmeno partiti o che probabilmente sono stati intercettati molto prima, anzi dice pure che prima di attaccare bisognerebbe accertarsi delle ragioni dell’azioni e aspettare quanto meno il via dell’Onu. E invece il Macron mentitore che a malapena è riuscito a far partire qualche missiletto subito abbattuto è quello che più ferocemente e più stupidamente mette in mostra gli istinti neocolonialisti, quello che dice che gli alleati debbono restare per costruire una nuova Siria. Quest’uomo è semplicemente rivoltante.

Che sia un militare a dire queste cose la dice lunga sullo stato mentale delle elites occidentali, le quali nella figura di Trump si stanno preparando a considerare un loro merito la decisione della Corea del Nord di sospendere gli esperimenti atomici e missilistici, che invece deriva essenzialmente dall’opera di persuasione di Cina e Russia che hanno mantenuto aperte le vie di comunicazione e di dialogo al contrario degli Usa e dei loro domestici che minacciavano di cancellare dalla faccia della terra il Paese. Del resto è difficile che si colgano con chiarezza queste cose in mezzo al baccano dell’informazione: in effetti è solo il lancio di cazzate e le menzogne che riesce bene a certa gente.