memoMa quali serie televisive, sempre più banali e fatte per creare un caminetto di idiozie e di stili di vita davanti a cui scaldarsi dal freddo contemporaneo, quale House of cards finita poi letteralmente a puttane: il mondo reale riserva ben altre sorprese. Dopo un anno di Russian gate viene fuori lo scandalo del Fisa memo che ribalta completamente la questione e mette in luce una verità inquietante e del tutto inimmaginabile anche per il più incallito complottista. In pratica è venuto fuori che durante la campagna per le presidenziali  Hillary Clinton ed il partito democratico avrebbero pagato 9 milioni di dollari per incaricare una società di spionaggio privata, la ​​ Fusion GPS ldi creare un dossier allo scopo di dichiarare Trump colluso con i russi. Come si sa ormai da tempo il documento di accusa  venne redatto dall’ex agente MI6 Christopher Steele e poi girato a alti funzionari dell’amministrazione Obama al fine di poter ottenere dallo United States Foreign Intelligence Surveillance Court (il Fisa appunto)  l’autorizzazione a spiare Trump ed il suo entourage durante la sua campagna elettorale, in quanto “agente” di Mosca.

Trump fu avvertito di tutto questo dall’ammiraglio Mike Rogers, allora capo della NSA, il più potente servizio segreto Usa. il quale avvertì lo stesso tribunale dell’uso scorretto e pretestuoso delle intercettazioni tenendosi in stretto contatto con il medesimo: da tutto questo è nato il dossier con lo scopo di documentare tutte le irregolarità o reati commessi dall’amministrazione Obama per favorire la Clinton che si potrebbero anche considerare come una sorta di tentativo di golpe strisciante. Naturalmente la stampa maistream parla pochissimo di questo e se lo fa ne tratta come se si trattasse di una fake news nonostante le informazioni vengano dai più alti vertici dei servizi e di certo ha buon gioco perché occorre un consenso del congresso per pubblicare il Fisa memo e anche altre rivelazioni come quella ad esempio che un gruppo di alti funzionari dell’FBI, collegati col Department of Justice  di Obama, abbiano dato origine ad un gruppo segreto che si è attivato per mettere i bastoni tra le ruote al neo presidente. Ora che il Russian gate fosse una bufala era abbastanza chiaro a chiunque avesse conservato  un po’ di sale in zucca, ma di certo non si poteva immaginare che le cose fossero a questo punto. Come del resto non si riesce a comprendere come mai Trump non si serva di questo bazooka per colpire l’opposizione interna e affondarla visto che che il partito democratico difficilmente potrebbe sopravvivere a un colpo del genere di fronte al quale il tanto famigerato Watergate è una robetta: sembra invece che tutto sia tranquillo, che  addirittura Kerry vada a rassicurare il palestinesi sul fatto che la presidenza Trump ha i mesi contati, che il prossimo presidente sarà lui e cambierà la musica, mentre la casa Bianca pare nel marasma più completo con il pasticcio curdo – turco troppo complicato per Trump, ma anche concreta dimostrazione di come l’elite Usa nel suo complesso e nei suoi strumenti strategici e militari si stia pericolosamente allontanando dalla realtà.

Si può dunque lecitamente supporre che se Trump se ne sta zitto e non affonda il colpo è perché gli avversari hanno altri assi nella manica, che presumibilmente non c’entrano nulla con la Russia, ma c’entrano in pieno con l’America che si rivela sempre più corrotta e in mano a strumenti di governo reale extra costituzionali. Non ci vuole molto per preconizzare che una forma imperiale di governo sostituirà ben presto quella democratica, senza peraltro toccarne le impalcature istituzionali destinate a trasformarsi pian piano in un trompe l’oeil, secondo una logica che coinvolge tutto l’occidente e che ha infiniti precedenti storici. La democrazia del resto ha bisogno di profondi cambiamenti strutturali  per poter contrastare e sconfiggere la plutocrazia, ma soprattutto ha bisogno di un radicale recupero dei principi di solidarietà ed eguaglianza che  sono stati abbandonati alle ortiche, ma che ne costituiscono il nerbo e la ragion d’essere ben al di là delle forme. Troppo complesso per parlarne qui in maniera approfondita: resta il fatto che ci si trova in anni di evidente passaggio, che gli Usa campando in gran parte della rendita di posizione delle armi e del dollaro quale moneta universale, sono già un impero e tendono inevitabilmente ad abbandonare le proprie radici, a costituirsi anche visivamente come tale con i triumvirati, le guerre intestine, tentati golpe di palazzo, il peso dei servizi, dei generali e delle lobby economiche che li dirigono, mentre il popolo viene abilmente pascolato dall’informazione e dalla comunicazione. Come esempio dell’occidente non c’è male.