Anna Lombroso per il Simplicissimus
Per una volta tanto ne faccio un caso personale. L’Inps mi ha inviato una generosa offerta di venirmi incontro grazie ad un bonario accomodamento: sarei colpevole di non aver pagato i contributi di una badante dall’anno 2012 in poi. Si tratta di una bella sommetta, ma nel caso accogliessi con la dovuta gratitudine la proposta, risparmierei ulteriori aggravi, grazie.
Il fatto è che a fine 2011 io avevo provveduto al licenziamento secondo l’innovativa modalità imposta dell’ente di previdenza che ha obbligato vecchietti, malati e vari analfabeti informatici alla trasmissione degli atti di assunzione e licenziamento obbligatoriamente online. Conservo il numero di protocollo con il quale era stata la pratica, ma mi si dice – ho dovuto ricorrere a un consulente del lavoro, che dovrò comunque contestare la richiesta con un ricorso (da trasmettere online).
Lo stesso avviso obliquamente intimidatorio sarebbe giunto a migliaia di scrupoloso cittadini e forse a una schiera di piccoli evasori (quelli grandi si sa ne sono esenti), così chi ha pratica di queste faccende sospira: si sa cercano soldi proprio come il racket. E pare che l’unica reazione di spaventati, intimoriti e ricattati cui l’Inps sarebbe sensibile è la minaccia di ricorrere a vie legali, facendo causa con tanto di prestigiosi studi di avvocati.
Mi sono interrogata sul perché questo sopruso non nuovo mi abbia tanto irritata, abituata come gran parte di voi al timore scatenato dal recapito di ogni raccomandata, alle cravatte dell’agenzia delle entrate, ai ricatti di Enel o Acea, alle balordaggini di Fastweb o Tim.
È che in un paese nel quale ogni governo promette la banda larga e annuncia la svolta rivoluzionaria della semplificazione a contrasto delle perverse burocrazie, disturba oltremodo la sostanza della bufala, di un processo di modernizzazione che ha solo l’effetto di rendere più profonda e aberrante la separazione tra i servizi dello Stato e delle sue articolazioni e i cittadini e gli utenti, di rendere ancora più escluse fasce di popolazione già marginali, quelle più esposte e vulnerabili, incrementando non a caso la percezione di una minaccia dall’alto, della punizione preventiva per il fatto di essere anziani e poveri, della implacabile condanna a assoggettarsi a procedure e sistemi ai quali non sono preparati – come d’altra parte non sembra essere la controparte, a cominciare dalla improrogabile necessità di dotarsi di carte, di un cc per il versamento della pensione, del pagamento di ticket e delle prenotazioni delle visite mediante macchinari oggetto per lo più di appalti opachi, dei numeri verdi che non rispondono, della fantasmatica irreperibilità di uffici legali cui ci si dovrebbe rivolgere per ricorsi.
C’è del marcio, eccome, nella rivoluzione avviata dall’Inps, coronata dalla decisione di non inviare più i bollettini precompilati per il versamento dei contributi a domicilio dirottando obbligatoriamente i datori di lavoro sui servizi a pagamento die patronati, incaricati in regime di esclusiva della stipula dei contratti, dei conteggi di salario, ferie, tredicesime, annessi e connessi, interamente delegati a questi stadi intermedi, a questo ceto parassitario, la cui esistenza ormai garantita è stata concessa a sindacati totalmente e non del tutto volontariamente espropriati di potere negoziale e di rappresentanza.
E ancora più marcio c’è nella scelta di penalizzare e punire non le coop o le svariate compassionevoli lobby, che speculano all’ombra di mafie capitali, sulla pelle degli immigrati, bensì gente che per paura o per coscienza vorrebbe tenere un comportamento civile e trasparente, sparando occasionalmente nel mucchio, proprio come succede in un sistema fiscale che si rivolge minaccioso a chi non ha un commercialista, a chi commette piccoli errori nelle dichiarazioni, salvando la grande evasione e trasmettendo la certezza che tutto a cominciare dalla giustizia sia ormai oggetto di arbitrarietà e discrezionalità.
Qualcuno che conoscevo era solito dirmi: attenta gli scemi son bricconi. È vero anche l’inverso: i bricconi sono scemi. Succede che certe cospirazioni contro i cittadini danneggino anche chi le organizza. Gli immigrati versano ogni anno circa 8 miliardi di contributi sociali e ne ricevono 3 in termini di pensioni e altre prestazioni sociali, con un saldo netto di circa 5 miliardi. Ma i contributi versati non si traducono in pensioni perché molti di questi lavoratori lasciano il nostro Paese ben prima di aver maturato i requisiti. Secondo i conti fatti in Inps gli immigrati avrebbero fino ad oggi «regalato» agli italiani circa un punto di Pil di contributi sociali a fronte dei quali non sono state loro erogate delle pensioni. E ogni anno questi “contributi a fondo perduto” degli immigrati valgono circa 300 milioni di euro.
Così lavoratori stranieri e datori di lavoro scelgono sempre più frequentemente il “nero” entrando in quella bolla che preoccupa tutte e due le parti, chi fin dall’ingresso nel nostro Paese ha vissuto una tremenda condizione di irregolarità ben espressa dallo status di “clandestino”, chi teme che prima o poi uno Stato inteso solo come carnefice e esattore chieda conto,
Leggi ad personam, riforme contro il popolo e i suoi diritti, conflitti di interesse: tutto congiura per dar ragione a un ceto dirigente e a un establishment che vive e prospera nell’illegalità, ispirandoci a fare come loro. Ma se proprio dobbiamo diventare clandestini è meglio imitare i nostri padri e nostri nonni, in montagna.
musica:
Mi ricorda tanto l’invio fattomi alcuni anni or sono, da parte del comune di Milano, di richiesta di pagamento di una multa che avevo preso oltre 10 anni prima e che avevo regolarmente pagato. Dato che è l’unica che ho preso in vita mia, avevo conservato la ricevuta di pagamento e quindi l’avevo contestata. Chiaramente contavano sul fatto che io (e cosi diverse migliaia di altri cittadini) non avessi tenuto copia della ricevuta. Voi come la chiamate una richiesta di pagamento di questo tipo???
meno male che ci stanno i sindacati che più che sindacati sono diventati dei (banali?) burocrati fiscali ( a volte dei simil caporali….)… i lavoratori ne sentivano proprio la mancanza negli ultimi 20 anni, che dire la ciliegina sulla torta del turbo capitalismo…
http://www.studiolegalemarcomori.it/appello-ai-lavoratori-stracciate-le-tessere-sindacali-vi-hanno-tradito/
Ah, la mitica legalità, che promana dallo stato ( o dal deep state?) itaGliano…
“Leggi ad personam, riforme contro il popolo e i suoi diritti, conflitti di interesse: tutto congiura per dar ragione a un ceto dirigente e a un establishment che vive e prospera nell’illegalità, ispirandoci a fare come loro.”
Non è che per caso anche grazie a leggi elettorali porcata, abbiamo avuto come capo del governo un soggetto con collusioni mafiose o para mafiose, no9nchè un frodatore del fisco giunto in parlamento-(s)governo per depenalizzare i propri reati ?
La giustizia ( intesa anche come legge…) è dunque l’utile del più forte come ” avrebbe detto Platone” ?
“proprio come succede in un sistema fiscale che si rivolge minaccioso a chi non ha un commercialista, a chi commette piccoli errori nelle dichiarazioni, salvando la grande evasione e trasmettendo la certezza che tutto a cominciare dalla giustizia sia ormai oggetto di arbitrarietà e discrezionalità.”
C’era un buono servizio di Report sul (dis)funzionamento dell’agenzia delle entrate, nel quale in buona sostanza un funzionario di detta agenzia diceva di essere incentivato a perseguire le evasioni fiscali più semplici ( quelle secondarie…) poiche quelle complesse potevano comportare difficoltà di effettiva riscossione (particolarmente nel giro di un anno….) … si sa chi ha evaso molti danari, ne ha molti per pagare ricorsi contro l’agenzia delle entrate, ad esempio… è la legge all’itaGliana, quella che (Non) è uguale per tutti ( problemi di uguaglianza Sostanziale ?) .
“Lo stesso avviso obliquamente intimidatorio sarebbe giunto a migliaia di scrupoloso cittadini e forse a una schiera di piccoli evasori (quelli grandi si sa ne sono esenti), così chi ha pratica di queste faccende sospira: si sa cercano soldi proprio come il racket. E pare che l’unica reazione di spaventati, intimoriti e ricattati cui l’Inps sarebbe sensibile è la minaccia di ricorrere a vie legali, facendo causa con tanto di prestigiosi studi di avvocati.”
È la MITICA legalità all’itaGliana, bellezza.