Anna Lombroso per il Smplicissimus
Possono stare tranquille quelle categorie che temevano di essere neglette e trascurate. Anche loro avranno diritto al loro dipartimento del Pd dedicato, a condizione però che il loro status e i conseguenti benefici che ne potrebbero derivare siano confermati da una consacrazione officiata a suon di dopobarba, cognac e cioccolatini, siano papà, segmento di pubblico particolarmente considerato e celebrato di questi tempi per i meriti conquistati con i loro insegnamenti di vita, nonni, irrinunciabili per via del loro ruolo sostitutivo di servizi e accudimento, donne con speciale attenzione per quelle che avverano il proverbiale auspicio: la piasa, la tasa e la staga in casa, salvo alcune incidentali eccezioni che comunque rispettano il primo dei tre comandamenti piacendo tanto da meritare sconsiderati abbracci con l’ammissione a compagini moralmente ineccepibili, rifugiati a stabilire una volta per tutte che si tratta degli unici ospiti tollerati.
Da anni avevo fatto mio un verso di Enzensberger: ai tempi del fascismo non sapevo di vivere ai tempi del fascismo. Mi ricredo, oggi ci vengono offerti innumerevoli indicatori che non ci concedono ignoranza o inconsapevolezza e ci impongono di tenere gli occhi bene aperti: provvedimenti repressivi che moltiplicano e incrementano le disuguaglianze, misure indirizzate a rafforzare l’egemonia di poteri proprietari, leggi corrotte per praticare la necessaria indulgenza nei confronti di corruzione, clientelismo, familismo largamente legittimato per gente molto in alto e elargito come ultima difesa autorizzata per poveracci, sessismo, razzismo e xenofobia sdoganati come tutela sociale e identitaria degli autoctoni contro le invasioni barbariche, autoritarismo applicato col rafforzamento del regime e la cancellazione di stati intermedi, della rappresentanza e della partecipazione, alimentazione della paura per favorire il governo del ricatto, dell’intimidazione e della volontaria rinuncia a diritti e conquiste in nome di una malinteso stato di necessità, come tante volte capita di scrivere in questo blog (ultimamente anche qui: https://ilsimplicissimus2.com/2017/07/18/disgraziani-di-regime/)
Si tratta di interventi scopertamente intesi a spargere i gas di una propaganda che non si perita più di nascondere la vera natura di un regime che da noi assume le fattezze delle sciagurate icone del passato, generali a tavolino smaniosi di vestire divise, stivaloni e pennacchi per andare portare in giro la superiore civiltà grazie a alleanze sventurate con tiranni feroci, federali aspiranti a diventare sceriffi, spioni da condominio in attesa di salvaguardare la nostra cyber sicurezza, personaggi insomma che confermano la vena nazionale a combinare farsa e tragedia, il ridicolo con il drammatico, come certe giovani italiane di oggi, nemmeno giustificate dall’età, certe “petaccine” che circolano dei talk show, nelle assise del partito unico e purtroppo anche in parlamento, pronte a dare le fedi per armare la guerra indispensabile a garantire la pace secondo la Pinotti, a brandire libro e moschetto di quella Buona Scuola che deve addestrare gli ubbidienti Balilla di oggi e domani, e, finalmente, impegnante ripopolare la nazione, dedite al sacrificio come Cornelia, orgogliose figliare e fiere di ridare vigore, meglio se virile, alla progenie avita e alla razza italica minacciata dall’osceno meticciato. Incarichi cruciali e delicatissimi quelli di madre, da svolgere come succedeva nelle caverne di Altamira, mentre i babbi cacciano, fanno la guerra, scopano in giro per distrarsi come è concesso antropologicamente ai maschi di tutte le latitudini, portano a casa i danè, dettano le regole sennò sono botte, rifacendosi così delle umiliazioni che subiscono quando sono fuori dalla grotta.
Nessuno, a cominciare dalle mamme, potrà dire adesso che non sapeva di essere tornato sotto il fascismo.
Fascismo ?
fascismo e libertà di opinone-critica:
https://comedonchisciotte.org/cara-boldrini-giu-le-mani-dalla-nostra-liberta-a-seminare-odio-e-lei-non-noi/
pro immigrazionismo a tutti i costi ?
musica:
fascismo ?
Musica:
il secondo video ho sbagliato a postarlo e doveva esser questo :
Gentile Signora Lombroso, il fuoco covava comunque sotto la cenere, o meglio operava al nascosto della cenere, anche all’epoca della cosiddetta prima repubblica che ancora teneva a dirsi nata dalla resistenza contro il fascismo. Oggi comincia ad essere tutto più esplicito, ma la continuità con la barbarie fascista non si è mai davvero interrotta, anche se in molti farebbero fatica a riconoscere un suo neocolonialismo alla prima repubblica miseramente finita con tangentopoli. Soprattutto nel Corno d’Africa (poi si lamentano che in Italia siano arrivati circa 150.000 immigrati somali solo negli ultimi 20 anni), non posso che ripetere che il filo conduttore tra l’epoca fascista, quella della prima repubblica, ed il presente, è in effetti il capitalismo, il capitalismo nella sua essenza, ovvero senza aggettivazioni
L’ Iitalietta repubblicana ha sviluppato un suo micro imperialismo, nel Corno d’Africa fomentando Siad Barre (formatosi carabiniere a firenze in epoca amministrazione fiduciaria), allo scontro con l’Etiopia per annettersi l’Ogaden : ciò ha provocato addirittura una guerra. A partire dall’attacco all’Etiopia (1977), la Somalia ha rotto con i non allineati e l’Urss, e si è retta in misura crescente grazie agli “aiuti italiani, aiuti al finto socialista Siad Barre gestiti da un apposito ente (socialista in epoca craxiana).
Aiuti al solo Barre, ed alle imprese italiane (le maggiori), che costruivano infrastrutture che ai somali non servivano, ma all ‘Italia si, per creare un porto ed una autostrada che servisse all’Eni per trasportare petrolio dall’oceano indiano senza passare per gli hub degli altri paesi imperialisti stabilitisi a Berbera e Gibuti (figurimoci pagare i somali per il transito)
l’Italia sosteneva Siad Barre, e pure il suo nazionalismo sull’Ogaden, costruiva infrastrutture inutili per i somali, che invece avrebbero avuto bisogno di una riforma agraria che Siad Barre non voleva per non rompere con i capotribù. Perfino il sindacato socialista UIL prese grandi somme dal governo italiano, per formare i quadri sindacali della somalia, paese in cui lo sciopero era vietato ed illegale !!
La Somalia, dopo più di un decennio di neocolonialismo italiano (mano libera al saccheggio prodotti agricoli), veniva scossa da tumulti sociali, ed in mancanza di una sponda (tipo Urss non c’era piu) ll malcontento veniva strumentalizzato dalla Arabia Saudita wahabita che prese a finanziare il clero islamico (poi corti islamiche) L’Arabia Saudite acquistava così un know-how che poi ha portato fino all’ Isis
Non male per il piccolo imperialismo italiano, e la disintegrazione della Somalia ( infine americani ed Onu sconfitti dai war lords), ha poi provocato l’afflusso in Italia di circa 150.000 mila profughi, o migranti che dir si voglia
Non è esente da responsabilià lo stesso Pci, all’epoca dell’appoggio/ fomentazione italiano a Siad Barre circa l’occupazione dell’Ogaden, specificamente ai tempi dell’appoggio esterno del Pci al governo, il Pci dovette addirittura scontrarsi con i russi, che chiedevano al governo italiano (tramite il Pci), di non fomentare tensioni in Ogaden
I russi volevano evitare che lo scontro tra Somalia (Barre), e l’Etiopia, dove il governo rivoluzionario stava realizzando una riforma agraria estremamente radicale con alfabetizzazione di massa etc, potesse mettere in difficoltà il processo politico in Etiopia (che era nel movimento dei non allineati, ma abbastanza vicina allUrss), ovvero i russi temevano che si riaprisse una fase di intervento imperialistico dei maggiori paesi del Corno D’Africa (ciò che poi avvenne)
Da parte del Pci, Giancarlo Pajetta replicò ripetutamente ai Russi che l’ Italia aveva il diritto di continuare la sua missione storica nel Corno D’Africa, beninteso con criteri che non fossero più quelli del fascismo ma quelli dell’italia repubblicana. Il risultato lo si è visto, la distruzione della Somalia, gli “aiuti” di Craxi alla Somalia (mangerie), almeno 150.000 somali ( solo ultimi 20 anni ) costretti ad emigrare nella sola Italia
A quanto capisco, Lei allude al fatto che già oggi si viva in una sorta di fascismo dissimulato, a causa dello svuotamento della democrazia avvenuto soprattutto con la costruzione di istituzioni sopranazionali (Europa) mancanti una vera legittimazione popolare e rispondenti solo ai poteri forti (Capitale). La cosa mi sembra condivisibile, ma più che di nuovo fascismo parlerei di appiattimento della politica e delle istituzioni sul processo del Capitale presentato come una cosa naturale (feticismo). Qualora però dovesse presentarsi una fase di lotta di classe (dal basso), in risposta a tale situazione, la stretta fascista vera e propria sarebbe immediata, come dice Lei ne stanno preparando tutte le condizioni di possibilità
P.S. Fa benissimo a mettere in evidenza e denunziare tutti gli aspetti di “mobilitazione reazionaria” che la borghesia di comando progressivamente sta mettendo in campo, compreso il ritorno ai tradizionali ruoli sessuati, la guerra tra poveri tra immigrati ed autoctoni etc ( anche se questole provoca il risentimento dei non pochi che già sono irretiti in questo gioco). Al momento di una stretta fascista vera e propria tale “mobilitazione reazionaria” sarà il terreno sul quale la borghesia di comando avrà il consenso di una maggioranza silenziosa per adivenire ad un nuovo regime propriamente fascista
A mia madre,nata nel 1922,nessuno aveva mai parlato di dittatura. Il fascismo era semplicemente il partito di governo. Oggi la situazione si sta ripetendo,ma tutti dobbiamo fingere di essere in democrazia, anche se la legge sulla “Buona Scuola” é il primo gradino verso il nuovo “FASCIO”.