Anna Lombroso per il Simplicissimus
Dovevano aspettarselo che avremmo sospettato di quel soprassalto, di quella professione di fede antifascista sbandierata nel continuo ripresentarsi di scadenze elettorali, quando le elezioni sono compromesse e mistificate da una formazione unica e trasversale, sotto un’unica ideologia che vorrebbe farci pensare che stiamo così per una estemporanea, inattesa e eccezionale perversione del capitalismo col passaggio da economia produttiva e economia immateriale, per via di un incidente insomma che i colpevoli sanerebbero e addomesticherebbero con le loro riforme. E sotto l’ombrello di una propaganda unica, di una informazione unica e a reti unificate, con un sindacato unico proprio come quando c’era lui. Dovevano aspettarselo che avremmo sospettato di chi quel fascismo condannato occasionalmente a parole perché altrimenti potrebbero adombrarsi e far venir meno appoggio e numeri quelli che continuano a definirlo folclore inoffensivo, che anche con le parole i governativi si muovono cautamente se alcune è meglio rubarle per comporre slogan in aperta competizione con nostalgici balneari, mussoliniani sul bagnasciuga impegnati a fermare faccette nere e altri molesti invasori.
Dovevano aspettarselo che non ci avrebbero convinti – e infatti a distanza di pochi giorni pare che l’emergenza neofascista sia rientrata nel novero della chiacchiera estiva – se la loro smania purificatrice si rivolge contro un fenomeno non abbastanza condannato dalla storia ben prima che dai tribunali, in modo da consolidare l’immagine e la narrazione di un totalitarismo finito, quando ce n’è in corso uno non meno feroce che servono con zelo e che proprio nuovo non è se si assomigliano i potentati di ieri e quelli di oggi, la loro avidità insaziabile, l’uso di mondo di corruzione e clientelismo e familismo, l’egemonia di banche speculatrici, la consegna a un sistema imprenditoriale dedito solo a profitto e accumulazione proprio come denunciò in un’altra estate calda e avvelenata Matteotti.
Non manca niente al nuovo regime emulo di quello dell’allora: la condanna all’ignoranza di un popolino cui viene negata istruzione pubblica a beneficio di quella privata e confessionale, la cancellazione dei diritti del lavoro retrocesso a servitù, opere megalomani mentre il territorio viene manomesso e dato in dono alla speculazione, una dissennata corsa agli armamenti per conquistare l’ammissione al tavolo dei grandi in cambio della subalterna complicità in azioni belliche segnate dall’infamia, la liberazione di istinti coloniali rivenduti con l’etichetta della necessaria e proficua cooperazione allo sviluppo. E magari fosse il nostro sviluppo a giustificare campane predatorie, ammazzamenti di civili, patti osceni con despoti sanguinari, mentre tutto si compie al servizio dell’imperatore.
Non manca niente, neppure provvedimenti volti a tutelare un decoro compromesso da vergognosi poveracci, sgraditi forestieri, grazie a muscolari leggi di polizia, neppure l’insistente legittimazione di delatori e spioni “privati” mentre si smantella la rete dei controlli e della sorveglianza a difesa dei beni comuni, neppure la criminalizzazione alla Farinacci di “sapientoni” e “professoroni” rei di detenere quella conoscenza che permette e favorisce la critica. Non manca niente neppure la triade che ha caratterizzato gli antichi regimi: autoritarismo, ben rappresentato dai tentativi solo rinviati di rafforzare l’esecutivo e annientare parlamento e rappresentanza, razzismo e xenofobia, modernizzati mediante l’aiuto a casa loro, intimidazione nutrita a suon di ricatto, sospetto, abuso e sopruso per creare un clima di paura e favorire uno stato di necessità propizio alla rinuncia di dignità e libertà.
Non gli abbiamo creduto e non crediamo loro quando si dedicano alla pubblica ostensione di valori e principi morali.
Però avremmo provato una certa soddisfazione se davvero ci fosse stato consenso intorno a una legge punitiva dei loro stessi comportamenti come un penitenziale autodafé, visto che non bastava il diritto vigente largamente inapplicato grazie a tribunali che condannano un comunista dichiarato per aver detto che è fascista qualcuno che rivendica pubblicamente di essere erede di Mussolini, grazie a notabili ex comunisti che riscattano i repubblichini di Salò così i fratelli Cervi stanno alla pari con le Brigate Nere, grazie a quella generalizzata tolleranza che tratta i gruppi del nazi rock come musicisti con diritto di esprimersi alla pari con Bono, grazie alla grande menzogna secondo la quale non esistono più destra e sinistra sostituiti da una aberrante marmellata che celebra la fine delle idee ancor prima di quella delle ideologie e che autorizza partiti e movimenti eletti a berciare sulla libertà di espressione. in modo che l’unica che viene rispettata sia quella del bagnino di Chioggia, dei gruppi che infestano i social network, di Casa Pound e dei loro patron, compresi sopravvissute feste riformiste che l’invita a dibattiti. O quella del sindaco e vicesindaco Pd di Filettino, piccolo comune in provincia di Frosinone paese natio del “Maresciallo d’Italia” Graziani, viceré d’Etiopia, ministro della Guerra nella Repubblica di Salò e primo presidente onorario del Movimento Sociale Italiano, che difende gli interventi di restyling – finanziati dalla regione con 300 mila euro – del parco intitolato al macellaio inserito dall’Onu tra i criminali di guerra e il cui nome campeggia a imperitura memoria delle gesta dell’illustre concittadino.
Perché mai cambiare nome e dedica? Da 38 anni il parco giochi dei bambini si chiama così, protestano con serena sfrontatezza i vertici comunali, a conferma che le leggi vigenti non bastano a fare i conti con la storia e meno che mai con l’attualità di un fascismo vivo e vegeto comunque lo si chiami.
colpo di stato fascista , stile Cile di Pinochet.
a cosa si riferisce ?
a questo, mi scuso…
https://comedonchisciotte.org/conto-alla-rovesscia-per-un-violento-regime-change-in-venezuela/
fra l’altro nella mia prima frase manca il punto interrogativo…ehh… 🙁
chi vuole, legga.
http://www.libertaegiustizia.it/2017/07/12/carlo-smuraglia-il-ventennio-e-il-contrario-della-nostra-costituzione/
Onore alla Lombroso, che non nasconde la retrocoscienza sporca italiota.
RodolfoGraziani fu un griminale di guerra , per segiure la direttive che gli diede mussolini in persona.al fine di pacificare la libia,in seguito alla annessione italiana del 1911. Negli anni trenta rodolfo graziani doveva isolare i resistenti chesi mesolavano alla popolazione e ne avevano il sostegno, egli quindi respinse popolazione libica che storicamente era sulla costa, fino ad isolarla nell’inospitale deserto della parte meridionale della libia.
Se cosi’ riusci ad isolare i resistenti, sconfiggendo la guerriglia, altresì provoco la morte di quasi il 50% della popolazione libica, un genocidio la cui incidenza specifica sulla popolazione di riferimento è tra le più alte di tutta la storia del colonialismo europeo.
Personalmente pavido e vigliacco, diede prova di queste sue doti in etiopia essendo il primo a fuggire di fronte ad un attacco dei resistenti locali al suo quartier generale, lungo la fuga le schegge di una bomba gli deturparoni il viso, come da celebri fotografie del regime. Nello stesso paese fu responsabili di crimini di dimensione Libica, facendo sterminare le tribu ribelli che il governo italiano no era riuscito a corrompere,
In particolare fece uccidere tutti i preti e i diaconi cristiani etiopi di Debra Libanos ( migliaia, una specie di monte ahos etiope), fatti assassinati per sgozzamento dalle truppe islamiche in divisa italiana, perchè secondo lui non avevano condannato in senso religioso la resistenza antiitaliana,. A soprindendere alla strage era il generale pietro maletti, padre del generale gianadelio maletti, condannato dalla magistratura italiana per depistaggio circa le stragi relative alla strategia della tensione in italia negli anni 70
Mussolini in persona era con lui inviperito, ma l’utilità per il regime di graziani che era ormai una icona dello stesso, spinse il duce a recedere dai suoi reali intendimenti.
Delle reali dimensioni criminali di rodolfo graziani non si trova traccia nei libri di storia italiani,, fedeli alla ideologia degli italiani “brava gente”, inoltre quando berlusconi è stato al governo la radio italiana ha mandato in onda una serie di programmi volti a rivalutare il colonialismo italiano in libia, nel solco della crazione di una “memoria condivisa” sulla storia italiana, obiettivo caro a giorgio napolitano che di fatto mette sullo stesso antiifascisti e fascisti in quanto anche questi ultimi avrebbero avuto a cuore i destini dell’italia (cosa dovessero essere questi destini resta sottotraccia)
La resistenza libica, finita dopo circa 25 anni grazie al genocidio perpretrato dal criminale rodolfo graziani, era stata guidata da da omar mukhtar, un anziano capotribu libico formatosi nei ranghi dell’impero ottomano, geniale condottiero, definito il “Leone del deserto”. Egli è una specie di icona nel mondo arabo, ed in misura minore anche negli altri paesi del mondo, solo in italia nessuno lo conosce, se non per i libri dello storico angelo del boca, il primo ad aver rivelato al popolo italiano, negli anni 90, le reali dimensioni criminali del colonialismo italiano
Perfino Holliwood ha dedicato un kolossal a omar mukhtar (1981), il condottiero libico era interpretato da anthony quinn, mail film, proiettato in tutto il mondo, e mandato in onda da tutte le televisioni del globo, in italia non si è mai visto ne si vede, perche censurato dalle autorita italiane ( a pertire dal 1981, nion durante il ventennio,
Rodolfo graziani era sostenuro e supportato al genocidio da un altro vigliacco storico, ovvero il maresciallo Badoglio, fu di quest’ultimo l’idea di radunare tutta la popolazione libica possibile perche assistesse alla spettacolare impiccaggione di omar mukhtarcristiani etiopi,
Oltre il parco nel comune natio del criminale vigliacco rodolfo graziani, il comune di Affile, in ciociaria, ha costruito un moumento monumentale a rodolfo graziani, spendendo un sacco di solti , a carico della regione lazio quindi dei contribuenti, proteste in italia vi sono state ma non riprese dai mass-media, a livello internazionale moltissime ma noi non ne abbiamo saputo niente. Oltre che criminale e vigliacco, rodolfo graziani era pure ladro, torno in italia avendo saccheggiato gli ori dei monasteri etiopi con cui si garanti una vecchiaia dorata e finanzio inoltre il movimento sociale di cui era presidente onorario. Ladro due volte, nei monasteri etiopi e nelle nostre tasche, costrette a finanziare ad Affili il momumento monumentale al criminale vigliacco e ladro Rodolfo Graziani.
Tra l’altro, il figuro era disistimato da un suo camerata politico, Junio Valerio Borghese, a capo del golpe Borghese, misteriosamente dismesso quando reparti dell’esercito erano gia entrati nella sede rai di roma, il principoe nero,era altrettanto disistimabile, esso però rivendicava a sè ((non proprio a torto) un coraggio che invece non riconosceva al criminale vigliacco ladro Rodolfo Graziani
Fascismo ?
degradazione dello stato liberale USA ( di matrice ottocentesca simile al periodo dello statuto Albertino in itaGlia…), a STATO FASCISTA americano ??
“da vergognosi poveracci, sgraditi forestieri, grazie a muscolari leggi di polizia, neppure l’insistente legittimazione di delatori e spioni “privati””
la povertà come reato da accertare anche tramite fascistici delatori itaGGliani, PIÙ FASCISMO DI COSÌ…