Sarà per il gran caldo, ma questo Paese comincia a puzzare in maniera insopportabile: la sua lenta decomposizione iniziata molti anni fa dalla testa politica ormai coinvolge gli organi vitali. Peccato che non vi sia una ghiandola pineale cartesiana che congiunga al corpo fisico l’etica, l’intelligenza e il buon gusto perché in questo modo avremmo una facile diagnosi di atrofia con prognosi infausta. Non si è ancora spenta l’eco della strenua battaglia per la libertà di opinione condotta a suon di Salvini, Grillo e Mentana sulla vicenda del fascismo balneare, che si rimane basiti dal silenzio su una vicenda molto più significativa e meno folkloristica che riguarda appunto l’inconsulta applicazione del reato di opinione su fatti ben più importanti di una spiaggia nera.
Un silenzio che rimbomba sulla denuncia contro l’avvocato Gianluca Dicandia reo di aver criticato nel corso di una manifestazione a Roma i decreti Minniti e Orlando: esprimere un’opinione in merito significa incorrere nel “vilipendio della Repubblica, delle istituzioni costituzionali e delle forze armate”. Pensate un po’, solo per aver detto: “È importante denunciare secondo me oggi, a due mesi dall’entrata in vigore del primo dei decreti che porta la firma di Minniti e Orlando, il fatto che i rifugiati, i richiedenti asilo, sono destinatari di norme allucinanti, norme che eliminano qualunque tutela e qualunque possibilità per i migranti di stare nel nostro paese in un modo degno”. Qualunque cosa si possa pensare di questa tesi, peraltro più volte enunciata pubblicamente anche da altri, rimane il fatto, questo sì, davvero scandaloso, che criticare civilmente e senza alcuna parola offensiva un provvedimento governativo diventa di per sé un vilipendio.
Del resto queste parole così dissacratorie nei confronti di chi gli ha recentemente aumentato di un’elemosina gli stipendi, hanno indotto subito la polizia a identificare questo turpe individuo che parla contro buana Minniti, visto che Orlando in quanto ectoplasma non è configurabile come soggetto giuridico. Il tutto fa parte di ‘un’opera di intimidazione degna del più bieco stato di polizia eppure visto che qui non si trattava di ricostituenti o di esaltazioni che riguardassero il pelatone in orbace, i nostri acuminati libertari hanno pensato bene di soprassedere e di apporre sulla vicenda il sigillo del silenzio più assoluto. Del resto se avessero azzardato una qualche reazione nei confronti di questa enormità degna dell’Uganda, sarebbero entrati in contraddizione: se è lecito ricostituire o comunque inneggiare al fascismo perché se ne dovrebbero fustigare le manifestazioni più plateali?
Così la Repubblica vilipende se stessa con atti inconsulti e lo fa per giunta anche in maniera grossolana e così manifesta da rendersi ridicola wordwide, visto che la manifestazione incriminata era stata organizzata da Amnesty international. Ci si deve chiedere da quando esprimere un’opinione comporta un’identificazione da parte delle forze dell’ordine? Queste ultime sono diventate le detentrici della verità? Non sono domande retoriche perché l’episodio ha risvolti estremamente inquietanti: quando i poliziotti sono andati ad identificare Dicandia, la gente presente alla manifestazione ha protestato e a questo punto gli uomini in divisa non solo hanno voluto identificare anche le altre persone, compreso Riccardo Noury, responsabile di Amnesty, ma hanno anche chiesto loro a di dissociarsi dalle parole pronunciate dall’avvocato. In base a quale presupposto giuridico le forze dell’ordine hanno mandato di chiedere a qualcuno di dissociarsi su parole pronunciate da altri nel corso di iniziative pubbliche? Qui siamo ben oltre quel fantasma della sicurezza che è ormai il totem con cui si danno colpi alla democrazia, siamo oltre a uno spiacevole e tracotante sconfinamento di compiti, siamo ai metodi delle dittature.
E questa non è un’opinione, è la realtà
macchè italia e germania, qua parliamo di lotta di classe, Inoltre, ha qualche prova di quello che dice ? io per le mie cose ho i seguenti fatti
Gli studenti, ottenendo l’eliminazione delle tasse universitarie, ottengono un obiettivo “di classe”, come è un obiettivo “di classe” l’aumento dello stipendio dei ferrovieri di circa il 5%., infatti a queste cose la parte dominante della nazione, e la grandissima parte della opinione pubblica erano assolutamente contrarie, al punto da definire studenti e ferrovieri “nemici della nazione”
se poi invece di documentarsi, vuole sovrapporre in maniera indimostrabile la sua opinione sopra i fatti, allora nulla quaestio…..
“Gentile Anonimo Meridionale ( un fatto da lei rivelato, non una offesa, lungi da me)”
excusatio non petita ?
Lei Jorge, ha visto che in Germania, dopo la riforma Hartz, con tutta probabilità i lavoratori hanno fatto incriminare dei sindacalisti corrotti, che hanno svenduto i loro diritti ?
Qui in Italia dopo l’introduzione del Jobs act, cosa è successo ?
Gli stranieri , cosa hanno detto ?
Tanto per dare un minimo di senso a quello che diceva Prodi, del “dobbiamo diventare come la GermaGna” … se avremmo dovuto diventare come loro, sarà mica che siamo sempre stati sostanzialmente ( ed in modo rilevante!) DIVERSI DA LORO ?
E se fossimo diversi pure dai francesi ?
Su 7-8 paesi con sistema di produzione capitalistico, che c’erano fino alla cadurta del muro pressapoco, no italiani ci vantavamo di essere i 6i produttori capitalistici mondiali , giappone e germani dell’ovest al tempo erano rispettivamente 2i e 3i … eravamo già allora differenti da tedeschi e giapponesi, si o no ?
Abbiamo vinto la 2a guerra mondiale come hanno fatto i francesi ottenendo un seggio permanente all’ONU e avendo armamenti atomici autonomi dagli stati uniti ( almeno fino ad un decennio fa…) ?
Facciamo parte in funzione di leadership del Commonwealth come gli inglesi ?
Come dobbiamo fare ?
come i tedeschi che sono diversi da noi ?
come i francesi, che sono diversi da noi ?
come gli inglesi che sono diversi da noi ?
come i giapponesi che sono diversi da noi ?
come gli svizzeri, che sono diversi da noi ?
E PERCHE SONO DIVERSI DA NOI ?
per fare il verso a ciò che dice Jorge, potrei dire, dai che da damani facciamo produzione di tecnologia elttronica avanzata e la commercializziamo in tutto il mondo come fanno i giapponesi… non ci riusciamo ?
perche ?
Mah, in modo molto basico, perche noi NON siamo i giapponesi!
ecco lo stato itaGliano ( diverso da quello tedesco…) che dovrebbe fornire servizi alla massa di immigrati, molti sedicenti profughi e anche agli italiani, che già conoscono un simile stato… per capire cosa è lo stato si guardi chei ha governato gli ultimi 20 anni, in itaGlia, e non in GermaGna, ad esempio!
e mettiamoci un po’ di musica per sta SANTA immigrazione in Italia:
PROVE TECNICHE DI PRIVATIZZAZIONE DELLE FRONTIERE
su comidad punto org
ringraziamo, quali classi subalterne, il dumping salariale ( e “sociale”…) degli immigrati in periodo di crisi economica ( soprattuto in itaGlia e non in GermaGna!
tra l’altro , in germania a differenza che in italia, ci sono molti stranieri proprio tra ferrovieri e studenti, non è come in italia, lei,hegelianamente, tende a sovrapporre le idee alla realta, senza analisi empirica
Lo so pure io che in Germania ci sono più stranieri che in Italia, e so pure che in Germania c’è tendenzialmente uno spirito di unità nazionale ( nonostante il pesante ostracismo politico subito dopo aver perso la 2a guerra mondiale, verso anche il sentimento patriottico tedesco…), più rispetto per la patria ed i connazionali ( e epr il loro benessere, generlamente, il famoso senso civico dei nordici, che fa si che non esistano strade tipo Salerno-Rggio Calabria, terre dei fuochi, dove pascola Bufale che dovrebbero produrre formaggio pregiato, pesantemente inquinate dai rifiuti,magari da qualche cuGGino disaGGiato…) ecc…, siano di origine tedesca o stranieri di 2a generazione, gli stranieri di prima generazione, solitamente, sono trattati da Auslander …
io espongo le mie idee, in parte anche per esperienza , sia pure modesta, personale, e so che tendenzialmente proprio in Germania ( ma Non solo) c’è o c’era,almeno fino alla caduta del muro di Berlino un maggior rispetto per la collettività nazionale rispetto all’ Italia, ed è sostanzialmente quel rispetto del benesser della collettività nazionale che ha consentito alla Germania di primeggiare sull’Italia, è rispetto della colletività nazionale che tendezialmente spinge o ha spinto buona parte della società tedesca ad isolare i nazzisti, quelli veri, pur coltivando un’identità ed un orgoglio nazionali, senza scader nel ributtate tifo aprioristicamente pro emigrazione ed accoglienza degli immigrati che c’è in Italia ben sapendo che i servizi sociali, in senso lato , e generalmente, da sempre in italia, sono più scarsi, sicuramente meno efficienti, di quelli tedeschi (!!), proprio per mancanza di rispetto della comunità nazionale ( uno potrebbe chiamarlo senso civico…).
Le ho già detto Jorge che per me ( ma in sostanza quello che dico si può verificare in termini matematici…) gran parte della Nazione è formata dalle classi subalterne ( ferrovieri e studenti, nel caso tedesco che lei cita…)… da sole però dette classi subalterne non riusciranno a portare avanti un cambiamento di paradigma, rispetto al Capitalismo, potranno perlopiù portare a casa buoni risultati come quello tedesco ,che tuttavia non ha intaccato il capitalismo in Germania ( e più specificamente i Baviera come diceva Lei…), che oggi l’ha data vinta a quelle rivendicazioni, ma domani trattandosi di una massa sociale anche ridotta ( non ha il peso di una collettività nazionale coesa…), riuscirà in un modo o in un altro a rifarsi su dette rivendicazioni, e se non riesce è perche particolarmente in Germania e paesi simili, c’è solidarietà fra connazionali ,rispettto per la nazione ( che in molti casi ricomprende anche gli immigrati di 2a generazione perlopiù…).
la germani, Le ho già accennato qui sotto, NON è l’Italia, lì appunto c’è un maggior sentimento nazionalistico, di rispetto del bene comune nazionale…che deriva da un portato storico-culturale e sociale, derivante da un evoluzione di 2000 anni o più…
Le ho portato un piccolo esempio sui contributi dati alle religioni in Germani, per i quali un tedesco volendo di può rifiutare di finanziare le religioni ( spesso reazionarie come qui in Italia a che quando fanno i buonisti ne confronti degli immigrati, di solito buonisti a spese degli italiani…), legalmente.
Qui in Italia oltre ad immigrati pseudo profughi ci si DEVE ( senza alternativa…) finanziare pure il clero… di que3ste piccole-gandi differenze in Germania c’e n’è una quantità… ed è lì che si può dire che per le classsi subalterne ( sia pure quelle un po’ ridotte dei ferrovieri+ studenti…)i discorso È DIFFERENTE RISPETTO CHE QUI IN ITALIA (!!) , per cui fosse pure una parte di esse riescono ad aver un maggior peso politico ( che comunque non può cambiare il paradigma capitalista…hanno vinto , in modo peculiarmente tedesco (!!) una battaglia contro il capitale, NON la guerra!) e sostanziale LIBERTÀ che qui in Italia per appunto divergenze storico-culturali-sociali bimillenarie almeno NON CI SONO.
e poi, ancora:
A proposito di comunità di interessi fra lavoratori italiani e stranieri che Lei Jorge tende a paventare in modo perlopiù fallacie:
PROVE TECNICHE DI PRIVATIZZAZIONE DELLE FRONTIERE
su comidad punto org
Per vincere la guerra contro il capitale, bisogna essere coesi , organizzati e pesanti politicamente ( detto peso lo può avere solo una nazione, in gran parte fatta dalle classi subalterne…), soprattutto qui in Italia per mille motivi frammentata socialmente, politicamente, culturalmente brutalizzata ( anche da pregiudizi anti nazionalistici o anti patriottici, anti senso civico in ultima analisi…) e con cittadini-connazionali per nulla sovrani.
Jorge, il suo modo di ragionare È FALLACIE; Lei confrontando Italia e Germania sta mischiando capre e cavoli, e spero Non lo facci in malafede … il su modo di alludere alla Germania e erpimere delle analogie spesso FORZATE , mi ricorda ilmodo di cianciare di Prodi ( come HO GIÀ ACCENNATO PIÙ SOTTO…) … quello del, eh , ma dobbiamo diventare come i tedeschi, eh ma per migliorare l’Italia ha bisogno di un vincolo esterno altrimenti detto euro …e così raffrontandoci in modo del tutto sprovveduto ( come le ho detto o accennato già inlatri commenti di questo post, con la Germania , effettivamente le classi subalterne hanno migliorato , NO ??
Vorrei che fosse chiara UNA cosa, perche sto modO di sragionare simil prodiano (!!) mi da parecchio fastidio in quanto sostanzialmente NEFASTO… Italia e Germania sotto parecchi punti di vista, NON sono la stessa cosa hanno evoluzioni sotrico-culturali-sociali differenti da almeno 2000 anni… VOGLIAMO DIVENTARE COME I TEDESCHI ??
RIPERCORRIAMO LE LORO ESPERIENZE STORICO-CULTURALI-POLITICHE E SOCIALI DEGLI ULTIMI 2000 ANNI ALMENO!
Il suo modo di esprimersi sovrappone i suoi desideri o le sue teorie alla realtà dei fatti Jorge;
Le ripeto, come accenna anche Lei, la Germania non è l’Italia,
e non ha mai trattato troppo con i guanti di velluto gli immigrati, magari in modo del tutto sconsiderato come si vuole fare qui in Italia.
La sostanziale equazione Italia= Germania
è un equazione fallacie,
ed in Italia una le velleità di aspirare detta equazione (!!) hanno portato nefaste conseguenze per le classi subalterne, sono le velleità che ci hanno portato nella ZONA EURO, quella zona con moneta simil marco tedesco, almeno ora qualcosa di simil tedesco ( appunto, SIMIL TEDESCO, PRECHE NOI NON SIAMO TEDESCHI!!) da ca. 17 anni ce l’abbiamo… sono migliorate con ciò le condizioni delle classi subalterne ?
Le risuta Jorge, che in Germania ci sia uno strapotere del clero cattolico come qui in Italia ?
riposto una (fra le altre !!) differenza fra Italia-e Germania:
http://www.fiscooggi.it/dal-mondo/articolo/germania-una-tassa-obbligatoriache-vale-una-sc
FERROVIERI E STUDENTI TEDESCHI, HANNO POTUTO FARE, CIÒ CHE LA SOCIETÀ NAZIONALE TEDE3SCA HA PERMESSO LORO DI FARE!
Qui in Italia, visto i degrado dello spirito nazionale, CERTE COSE NON POTREBBERO AVVENIRE, e se avvenissero , avverrebbero in modo molto più SCASSATO,
ALL’ ITAGLIANA.
In Geremania clietelismi e familsimi , ce ne son molto meno che in Italia, c’è o c’era fino alla caduta del muro di Berlino, più rispetto della nazione da parte delle istituzioni (!) e le istituzioni sono tendezialmete più rispettate.
Gentile Anonomo, una discussione per avere una utilità deve essere ordinata, non si offenda, ma lei discute troppo a spizzichi e bocconi, provocando ripetizioni continue, e non solo sue. Di questo passo, si cade in un contenzioso quasi personale, di cui probabilmente non importa niente ad altri lettori o commentatori, tanto e vero che si è scivolati in una sorta di cabaret anche grazie a qualcuno che ha riportato tutto sul livello dei cugini più o meno di campagna, buttandola in farsa.
Poichè le riconosco cultura ed acume, provo a sintetizzare i punti che dal mio punto di vista sono emersi nel complesso, e che possono essere la base di approfondimenti meditati per tutti quelli che abbiano interesse, ma alle disfide fatte di equivoci voluti e slittamenti continui di senso non sono invero interessato (non la sto puntando “ad personam”)
Gli studenti, ottenendo l’eliminazione delle tasse universitarie, ottengono un obiettivo “di classe”, come è un obiettivo “di classe” l’aumento dello stipendio dei ferrovieri di circa il 5%., infatti a queste cose la parte dominante della nazione e le semi-classi ad essa legate erano assolutamente contrarie. Ovvero, gli studenti rientrano nel novero del moderno proletariato, che non significa necessariamente lavorare in fabbrica (ma in che mondo vive), ma significa anche essere la futura forza lavoro, addirittura si è scritto tantissimo sul “proletariato cognitivo” : le ripeto, nella storia non troverà nessuna lotta innescata dalla riscoperta di una comune nazionalità
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Gli stranieri, che lei dice essere di freno alle rivendicazioni, storicamente hanno innescato lotte che poi hanno trascinato la classe operaia inquadrata nelle organizzazioni della socialdemocrazia repressiva. Turchi in Germania a partire dalla fine degli anni 60, meridionali (di fatto trattati come stranieri) per le coeve lotte in italia. Ma, anche in questo caso non c’entra il riferimento alla nazionalità, conta la collocazione nella stratificazione di classe, i soggetti citati erano quelli nelle condizioni più insostenibili
Inoltre è un un fatto che oggi, sia pur a livello inizialissimo, le lotte dei facchini in maggioranza stranieri, hanno ottenuto notevoli vittorie, e soprattutto bloccato le fabbriche a capo della filiera provocando spesso una attivizzazione degli italiani che lavorano in tali fabbriche.
Per il presente, si tratta di fenomeni dalla portata ancora limitata, ma smentiscono i suoi pregiudizi sugli stranieri. Il punto vero però, è che la borghesia industriale non ci stà a concedere benefici in nome della nazione, lo ha dimostrato con decenni di delocalizzazioni, precarizzazioni etc, per cui della comune nazionalità a tale borghesia non frega assolutamente niente Invero, tranne quando diventa nazionalista e concede qualcosa per mandare la popolazione subalterna a morire in guerra, poi dopo la guerra cambia ancora casacca e ridiventa pro austerità.
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Non si lotta per una astratta idea di solidarietà (quella che lei, a ragione, dice oggi poco o niente presente), si lotta per ottenere qualcosa, si lotta per degli obiettivi parziali, ma nella lotta si scopre che essi possono essere consolidati solo alzando la posta, e con lotte più generalizzate (collegandosi ad altri che lottano). Fino a mettere in discussione, parziale o totale, l’assetto esistente, ed il concetto teorico di solidarietà di classe che è riflessivo arriva in ultimo (un pò estremizzato per esigenza di chiarezza, ma la storia dimostra che la dinamica è questa)
Ciò non significa che le lotte siano sgangherate, infatti tutte le grandi stagioni di lotte, sono state, come dicevo, un processo di autoapprendimento, provocato dal confronto con le resistenze del capitale
Questo per uscire dal suo idealismo, un pò hegeliano, che vorrebbe che sia il pensiero (spirito assoluto, solidarietà di classe) a muovere la realtà. Altra cosa è dire, e le posso riconoscere la espressione di questa corretta esigenza quando parla di sgangheratezza, che le lotte sono favorite e fortificate da avanguardie coscienti. Ma quì la problematica è enorme e non mi sembra il caso di entrarci adesso
Probabilmente, sono le organizzazioni della socialdemocrazia repressiva che fanno credere che alle lotte sia presupposta la loro organizzazione e la loro teoria ( e lo fa qualunque struttura “sociale”), ma è assolutamente un inganno addomesticante e pro capitale. Le grandi stagioni di lotta si sono date sempre contro tali organizzazioni, che poi hanno rincorso le lotte al fine di smorzarle ed infine spegnerle, le lotte partono dai bisogni più immediati
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Non mi tiri sempre in ballo parlando di rivoluzione, di comunismo, di cugini di campagna opportunisti o forse un pò vittime, di accoglienza di tutti i profughi del globo terracqueo, tutte cose che invero non ho neanche citato o che non reggono ad una analisi empirica
Se questa ripresa delle lotte ci sarà, bene, e non dovrà avere per forza le forme organizzative e le modalità di lotta del passato, la composizione di classe è molto cambiata. Altrimenti, il capitalismo giunto oggi al suo limite storico, trascinerà l’umanità nella guerra o comunque nella barbarie. Bisogna però guardare in faccia alla realtà, ogni illusione o trappola (nazione, politica dei due tempi, etc) in cui il capitale ci induce a cadere e che ci farebbero ritrovare con un pugno di mosche in mano, non fa che rendere prevalente la possibilità di una caduta della umanità nella guerra e nella barbarie.
“Gentile Anonomo, una discussione per avere una utilità deve essere ordinata, non si offenda, ma lei discute troppo a spizzichi e bocconi, provocando ripetizioni continue, e non solo sue. Di questo passo, si cade in un contenzioso quasi personale, di cui probabilmente non importa niente ad altri lettori o commentatori, tanto e vero che si è scivolati in una sorta di cabaret anche grazie a qualcuno che ha riportato tutto sul livello dei cugini più o meno di campagna, buttandola in farsa.”
Lei a riguardo dei cugini ha capito quello che le pareva, e non ha capito la metafora che ci stava sotto , che parlava più di una certamentalità meridionale che di cuGGini…ammetto che il suo voluto o meno fraintendimento ha innescato uno scambio di battute anche spiritoso , ma chi ha innescato il qui pro quo È STATO LEI seguito poi da altri con fare più o meno simpatico …
il mio modo di commentare è di frequente a frammenti ( che comunque in ultima sono legati e sostanzialmente coerenti, anche in base a come GLI ALTRI sviluppano i discorso…), non ho possibilità di rammentare in modo più chiaro alcuni concetti che ho in mente –
tra l’altro , in germania a differenza che in italia, ci sono molti stranieri proprio tra ferrovieri e studenti, non è come in italia, lei,hegelianamente, tende a sovrapporre le idee alla realta, senza analisi empirica
RIPETO, in questi commenti È LEI CHE HA INNESCATO IL FRAINTEDIMENTI , su una METAFORA, che io ho usato per descrivere un archetipo di lavoratore-proletario o meno solitamente meridionale ( Le ho già scritto di non avere alcun cuGGino meridionale di quel tipo, ma ho conosciuto meridionali di quel tipo, però ho parenti che la coscienza di classe manco sanno cosa sia, e sono perlopiù lavoratori, seppure piccolo borghesi o simile).
Penso di essere libero di usare metafore sia pure con un fondo di ironia un po’ pungente, vista la realtà spesso squallida.
La storia del “cuGGino” che io ho usato come metafora, Lei probabilmente ha fatto finta di non capirla e adesso di tutto il bailamme che ne è uscito vorrebbe dare la responsabilità a me, che magari ne avrò altre.
con il commento sopra mi riferisco a questo:
” ma alle disfide fatte di equivoci voluti e slittamenti continui di senso non sono invero interessato (non la sto puntando “ad personam”)”
se non mi sta puntando ad personam, la smetta di dire sostanziali falsità sul mio conto.
Anonimo
15 luglio 2017 at 11:40
“Gentile Anonimo Meridionale ( un fatto da lei rivelato, non una offesa, lungi da me)”
Io non ho rivelato alcunche, ho solo descritto una tipologia di meridionale alquanto diffusa ( che ho avuto la disgrazia di incontrare…) nell’ itaGlia clientelar familistica.
“Ciononostante, i ferrovieri hanno bloccato la privatizzazione ottenuto la regolarizzazione dei precari, ed aumenti del 5% . La faccenda è andata avanti per un tempo lunghissimo, ed ha acceso la capacità di lotta ( per emulazione) di altre categorie. In particolare gli studenti bavaresi hanno fatto iniziative di lotta comuni con i ferrovieri, ottenendo (per la Baviera) la abolizione delle tasse universitarie, riottenendo l’università gratuita per tutti che era stata abolita da Schroeder e Merkel”
in Germania lo spirito di solidarietà fra connazionali ( Non semplicemente fra lavoratori…tant’è che Lei PARLA DI FERROVIERI E STUDENTI (!)) esiste, in Italia, No.
La Nazione, che coincide con le classi subordinate, nazionali.
A proposito di comunità di interessi fra lavoratori italiani e stranieri che Lei Jorge tende a paventare in modo perlopiù fallacie:
PROVE TECNICHE DI PRIVATIZZAZIONE DELLE FRONTIERE
su comidad punto org
Chi vuole, legga:
LA BANALITÀ DEL CAPITALE
sul sito
comidad punto org
e anche:
IL BUSINESS DEL CAPORALATO VAL BENE UN COLPO DI STATO
e:
IL DENARO COMPLOTTA DA SOLO
Non sicapisce se Anonimo critica questo suo cugino o lo elogia, ma il cugino è indifferente al tema. Meridionale il cugino, quindi meridionale Anonimo, siete troppi federatevi alla Libia
“Gentile Anonimo Meridionale ( un fatto da lei rivelato, non una offesa, lungi da me)”
Io non ho rivelato alcunche, ho solo descritto una tipologia di meridionale alquanto diffusa ( che ho avuto la disgrazia di incontrare…) nell’ itaGlia clientelar familistica.
il problema dei “cuGGini disagiati” , non è che siano troppi, è che , sospettamente (!) lo sono da troppo tempo ed in modo anche singolare ( quando pare e piace a loro…).
Anonimii,questa dice molto..
https://tse1.mm.bing.net/th?id=OIP.JKdwdZROvXQ0kEMthbv-RgEsDH&pid=15.1&P=0&w=244&h=163
si lotta per degli obiettivi parziali, ma nella lotta si scopre che essi possono essere consolidati solo alzando la posta, e con lotte più generalizzate. Fino a mettere in discussione , parziale o totale, l’assetto esistente . La storia ci dice questo, ma ripeto, è possibile anche che quanto appena detto non avvenga, e che sotto il comando del capitale l’umanità proceda sulla strada distruttiva che abbiamo sotto gli occhi, e fino alla barbarie totale. Comunque, ho esposto quello che secondo me è il punto di vista più suffragabile storicamente, non ho alcuna pretesa di convincerla.
Noto anche che la geografia sociale disegnata dal capitale, e dai suoi rivoluzionamenti tecnologici, è tale da generare fenomeni prima impensabili, oggi emigrano non solo i soliti emigranti, anche i laureati figli della media borghesia, recentemente vi è stato a roma una ampia manifestazione degli avvocati che chiedevano tutele rispetto agli scarsi guadagni, roba impensabile nel passato. La società in cui viviamo ha basi molto piu fragili che in apparenza, e possono esserci sorprese di ogni genere
PS non guardi solo al suo celebrato Cugino…
inoltre credo anch’io che al suo Cugino, per come Lei lo descrive, pertenga anche (non solo) un certo stare a guardare campagnolo…
“Non si lotta per una astratta isdea di solidarietà, si lotta per ottenere qualcosa”
Per ottenere cosa, come , per quali IDEE-VALORI PORTANTI ?
Si lotta così un po’ allo sbaraglio a seconda dei danni che il capitalista di turno ha arrecato alla nostra stretta categoria ?
Detta così sembra la strada che porta a scioperi da 2 ore, e poi, certamente il capitale non si prende paura per una simile sgangherata strategia.
Lotte di quel tipo nel medio lungo periodo sono SEMPRE DOMINABILI da parte del capitale.
Secondo Lei Jorge si lotta in modo, così, quasi istintivo, senza una idea-strategia comune, coesa, un po’ all’armata brancaleone… mah.
“si lotta per ottenere qualcosa”
un po’ di più paghetta per il proprio settore/setta e poi tutti a lavorare duro, è così che si cambierà il paradigma capitalista.
http://www.dagospia.com/img/foto/07-2013/paolini-cugini-campagna-252971.jpg
ecco il probabile futuro della rivoluzione anti capitalista… da quel che sembra voler dire Jorge, rapportato all’itaGlia, in concreto.
questo e il presente, ovvero suo cugino
il cugino di Anonimo.. è nata una stella !
Umanità varia all’itaGliana ( anche fra i lavoratori itaGliani , quelli che secondo Jorge dovrebbero rivoluzionare la situazione itaGliana assieme agli stranieri… mah).
Se questa ripresa di lotta ci sarà, bene, e non dovrà avere per forza le forme organizzative e le modalità di lotta del passato, la composizione di classe è molto cambiata. Altrimenti, il capitalismo giunto oggi al suo limite storico, trascinerà l’umanità nella guerra o comunque nella barbarie.
se non onore, almeno omaggi al cugino..
secondo i criteri del cambiamento, che individua Lei, sono parecchio pessimista.
capisco..
http://www.cuginidicampagna.com/wp-content/uploads/2011/09/cugini-di-campagna-formazione-819×1024.jpg
Gentile Anonimo Meridionale ( un fatto da lei rivelato, non una offesa, lungi da me)
Circa solidarietà di classe, che io però non ho neanche citato, ho semplicemene cercato di mettere in guardia da trappole ed inganni della classe dominante, tale solidarietà di classe concordo anch’io che non si veda molto in giro, e da tanto . E ci mancherebbe, il potere vero ha segmentato il mondo del lavoro in mille modi, stabilendo un numero sconcertante di tipologie contrattuali che non hanno nessuna giustificazione sul piano della organizazione del lavoro ma servono solo a dividere i lavoratori per aspettative e speranze.
Ed inoltre, più maturi /giovani, pensionati /precari, migranti /autoctoni, leghisti/unitari.
Il capitale ha fatto di tutto per distruggere la capacità di lotta unitaria degli strati subalterni, ed I sindacati sono stati uno dei maggiori strumenti per far recedere nei subalterni la coscienza dei propri interessi unitari. I sindacati hanno spinto i subalterni ad accettare ogni rospo ed ogni divisione con il miraggio della politica dei due tempi, sacrfici oggi in cambio di benessere domani, ma come è evidente il secondo tempo non è mai venuto.
Un tempo però (varie volte nella storia), lotte unitarie sono state fatte, ed a partire da una condizone non meno segmentata di oggi. Notevolissime le conquiste ottenute, quelle che in tanti oggi rimpiangono. Evidentemente, a determinate condizioni i lavoratori, o comunque gli strati disagiati, riescono a lottare insieme, si tratta di condizioni legate all’andamento della fase capitalistica, che ai suoi inizi parte con novità organizzative e tecniche che rompono il fronte operaio, ma nel giro di qualche decennio le dinamiche intrinseche di centralizzazione proprie del capitalismo ridanno agli sfruttati la possibilità di esprimere lotte comuni
la questione dei facchini, o tante altre dinamiche similli, sono certamente embrionali, ma sono importanti perchè sorgono contro i sindacati, il che vuol dire che esprimono quella che potremmo definire “autonomia di classe”. La diminuzione del controllo sindacale sul mondo del lavoro è una condizione imprescindibile per una ripresa delle rivendicazioni
Se questa ripresa ci sarà, bene, e non dovrà avere per forza le forme organizzative e le modalità di lotta del passato, la composizione di classe è molto cambiata. Altrimenti, il capitalismo giunto oggi al suo limite storico, trascinerà l’umanità nella guerra o comunque nella barbarie. Bisogna però guardare in faccia alla realtà, ogni illusione o trappola in cui il capitale ci induce a cadere ( e che ci farebbe ritrovare con un pugno di mosche in mano, non fa che rendere prevalente la possibilità di una caduta della umanità nella guerra e nella barbarie.
Tra l’altro, le lotte dei facchini, a maggioranza immigrati ma anche italiani, hanno bloccato le fabbriche in cui lavorano italiani, e questi hanno colto la palla al balzo per trovare il coraggio di scioperare, il richiamo era per smentire la sua idea che gli immigrati che pagano le tasse siano di ostacolo alle lotte
Tutto quì. Mi saluti suo cugino, vittima del capitale ed espropriato pure dell’amor proprio
“Gentile Anonimo Meridionale ( un fatto da lei rivelato, non una offesa, lungi da me)”
Io non ho rivelato alcunche, ho solo descritto una tipologia di meridionale alquanto diffusa ( che ho avuto la disgrazia di incontrare…) nell’ itaGlia clientelar familistica.
3 anni fa circa, in Germania i ferrovieri hanno fatto delle lotte così dure da bloccare il progetto di privatizzazione delle ferrovie . Il “leader” di queste lotte, Claus Weselsky, è stato indicato alla pubblica gogna da giornali e televisioni, attenzionato dal famigerato BundesNachrichtenDienst (i servisi segreti tedeschi da sempre covo di nazisti), i ferrovieri in generale attaccati dalla come irresponsabili dalla DGB (il maggior sindacato, come la CGIL)
Ciononostante, i ferrovieri hanno bloccato la privatizzazione ottenuto la regolarizzazione dei precari, ed aumenti del 5% . La faccenda è andata avanti per un tempo lunghissimo, ed ha acceso la capacità di lotta ( per emulazione) di altre categorie. In particolare gli studenti bavaresi hanno fatto iniziative di lotta comuni con i ferrovieri, ottenendo (per la Baviera) la abolizione delle tasse universitarie, riottenendo l’università gratuita per tutti che era stata abolita da Schroeder e Merkel
Di questa vicenda hanno parlato tutti i mezzi di comunicazione tedeschi per moltissimi mesi, ovviamente per denigrare gli scioperanti (si era arrivati allo sciopero ad oltranza), Lei ha mai sentito di questo sulla stampa o sulla informazione italiana? Non si lotta per una astratta isdea di solidarietà, si lotta per ottenere qualcosa, per emulazione, la lotta comune è una conseguenza, ed il concetto di solidarietà di classe che è riflessivo arriva in ultimo. Per questa ragione, il genere di lotte di cui parliamo sono la cosa più censurata che esiste al mondo (anche sui siti “sovranisti”), non si devono conoscere esempi potenzialmente contagiosi)
Si consoli queste vacanze, il capitale sta portando tutti ai livelli più infimi, ed anche il problema della segmentazione ce lo risolve almeno in parte il capitale stesso
onore al cugino di anonimo, vittima del capitale
stiamo diventando talmente come la GermaGna che, alcuni tedeschi ci chiamano PIIGS ( magari, neanche a torto, sotto parecchi punti di vista…).
il cuGGino, più probabilmente è vittima delle sue lagnanze spesso preconcette e pretestuose, della sua ignoranza o malafede … della sua tenace volontà di rivolgersi, a suo comodo, al passato perdendo di vista il presente ed il futuro, anche questo ovviamente a suo comodo.
Il cuGGino meridionale, si ostina a recriminare sul passato di perdenti una guerra, fosse per ipotesi, anche di aggressione, in questo assomiglia al clero cattolico che ha tenacemente lottato per riottenere, con i patti lateranensi la i dei PRIVILEGI , di matrice medioevale, con la sostanziale lagnosa SCUSA, delle ingiustizie subite ( e chi in italia non ha subito ingiustizie negli ultimi 2-30 anni ?).
Il cuGGino meridionale ha ottenuto fiumi di trasferimenti dal nord al sud ( che magari sono passati prioritariamente per mani mafiose…), quasi che da perdenti volessero chiedere dei danni di guerra ai vincitori…stessa cosa del vaticano insomma,
ma che bene è presa l’itaGlia, sembra proprio la GermaGna, e pantalone, paga.
“…con i patti lateranensi la REINTRODUZIONE dei PRIVILEGI…”
2-300 (!!) anni ?
http://www.fiscooggi.it/dal-mondo/articolo/germania-una-tassa-obbligatoriache-vale-una-sc
bella la GermaGna…lo diceva sempre Prodi che dovevamo diventare come la GermaGna ( oggi ad esempio abbiamo l’Euro, una moneta forte come la GermaGna…) … e pian piano da quel che ci racconta Lei sui facchini italiani lo stiamo ( aldilà di 2000 anni di differenze storico , culturali e politiche, ste inezie bi- millenarie…) diventando per davvero…CHISSÀ ?
Il cuGGino vive e lotta fra di noi ( la lotta sotto descritta ovviamente…), stiamo freschi.
Gli scioperi dei facchini che di frequente cita Jorge sono degli aspetti tattici e settoriali ( o settari ?) …
ù il tempo dirà se sti facchini sono degli strateghi o gente in cerca di “paghetta”, di qualche aggiustamento qua e la delle loro personali e settarie condizioni lavorative.
Il tempo dirà cioè, se sono personaggi dalla visione acuta tipo quella delle aquile o se sono delle miope o cieche talpe.
per cambiare i paradigma turbo capitalista ci vuole una “rivoluzione”, s guardi come si sono strutturate le rivoluzioni degli ultimi secoli ( spesso, spessissimo hanno avuto la determinante collaborazione di “avanguardie” rivoluzionarie, appartenenti alla classe dominate, in senso lato e quindi si potrebbe dire borghese, illuminata.) … non ci vogliono generiche chiacchiere sull’eroicità di qualche sciopero locale dei lavoratori… se poi sti lavoratori stessi, saranno delle “avanguardie” ce lo dirà il futuro anche prossimo, io proprio non credo, per come la vedo io è il solito settario e settoriale fuoco di paglia, sostanzialmente impotente contro il capitalismo.
ripeto che mi è capitato del tutto raramente, sporadicamente, frammentariamente di assistere ad episodi di solidarietà di classe ( che sarebbe il punto di forza di ogni vero cambiamento a favore del popolo e contro il capitalismo…) fra i lavoratori … con questi dati di fatto , i lavoratori o classi subordinate, non andranno, alla fine dei conti, da nessuna parte.
Non si può contrastare il capitalismo con forze sostanzialmente sgangherate che costituiscono in effetti, nel migliore dei casi dei fuochi di paglia … per contrastare il capitalismo ci vogliono , capacità di analisi, organizzazione e COESIONE ( coscienza di classe…) … fra il lavoratori o classi subalterne detti elementi NON ci sono.
Spesso detti elementi non ci sono per menefreghismo ed egoismo dei singoli appartenenti alle classi subalterne, non ci sono cioè per motivi “dolosi” per malafede, per volontà di fare i borghesi ( come classe zeppa di difetti) fregandosene della collettività nazionale , costituita in maggioranza dalle classi subalterne stesse, che però come appena detto sono frammentante e divise ( il divide et impera del capitalismo…).
Cavour , se non erro disse “abbiamo fatto l’italia, dobbiamo fare gli italiani” ( come colletività nazionale…) … e proprio perché gli itaGliani NON sono civicamente fatti, che sono in balia di ogni aggressione o violenza capitalista o imperialista.
Era D’Azeglio che aveva detto questa frase.
Correggo-integro da un commento qui sotto:
“così come la “rivoluzione”dovrebbe essere fatta ( si è mai vista in giro una simile rivoluzione , senza il benestare di una parte di classe dominante illuminata che si preoccupa del benessere della nazione ?Senza un avanguardia “”””borghese””””…Lenin , era borghese ?
Gandhi, era borghese ? Marx era un PROLETARIO ?…) , dall’unione dei “”proletari”” ( classi subordinate !!) E PARTE DELLA CLASSE DOMINANTE “”ILLUMINATA”” ( che in realtà la rivoluzione pacifica o meno è sempre stata innescata da “avanguardie” “borghesi come direbbe Jorge, da una classe dominante , fosse anche in senso lato, illuminata, dico IO).”
la lega come la nazione
qualche decennio fa in veneto gli operai dei distretti industriali, colpiti già dalla tendenza ai bassi salari e dal lavoro precario, pensavano di allearsi con la propria borghesia veneta, quella che organizzava la produzione.
Moltissimi operai veneti, vollero distaccarsi dai legami con gli operai del resto d’italia, per chiedere insieme alla borghersia veneta che le risorse prodotte in veneto riman essero in lico (senza andare a roma). Questi operai veneti pensavano che dato l’afflato unitario con la borghesia veneta, allora tale borghesia avrebbe spartito queste risorse con la classe operaia locale, essi operai veneti pensavano di migliorare così il proprio livello di vita
Ma quando la borghesia industrialotta veneta ha dfavvero potuto trattenere qualche risorsa, poi n on la ha affatto condivisa con i propri operai, ma la ha trattenuta per sè. Infatti oggi la crisi in veneto i contratti non sono meno precari che nel resto d’italia, , ed è ripresa la storica em,igrazione degli strati popolari di questa regione, inoltre gli immigrati sono stati i primi ad andare via verso nazioni europee piu ricche. Illudersi è più comodo che lottare, per altri versi, mai nella storia si è data una ripresa di rivendicazioni che abbia avuto come detonatore la riscoperta di una comune nazionalità
La nazione su altri livelli e una bella cosa ma.. Il fascismo è l’autobiografia degli italiani, anche per la tendenza al familismo pre-morale, ed allo spirito clanico pre-politico. Tendenze piagnucolose, che invocano un duce, la nazione, come si invoca il babbo, pensando che questi enti siano come noi ma solo con gli attributi un pò più grandi. La nazione come la mamma e la madonna, esse ci vogliono bene, quind possiamo ottenere qualche caramella in più, poi qualcosa andasse male, possiamo sempre prendercela con gli extracomunitari…..
Non si capisce che è come per gli operai veneti, togliere qualcosa ad un gruppo più isolato ( meridionali, stranieri che pagano le tasse etc) non significa che la borghesia di comendo condividerà il maltolto con noi, essa lo terrà per sè, e noi rimarremo con un pugno di mosche in mano.
Poi, la borghesia di comando aizzarà meridionali, immigrati, cintro noi del nord egoisti e nazionalisti, per toglierci qualcosa. Ma anche in questo caso, non lo condividerà con meridionali ed immigrati, di nuovo lo terrà per se, lasciando gli stessi con un pugno di mosche in mano
La prova ? La borghesia capitalistica ha dimostrato da decenni che non le importa un fico secco della comune nazionalità, ha delocalizzato, esternalizzato, espropriato da decenni ed ininterrottamente il popolo suo connazionale. Salvo aver concesso qualcosa, o forse concederà qualcosa, in vista della mobilitazione per qualche evento bellico ( strumentalità e presa per il culo) Poi, dopo ogni guerra, tal borghesia cambia casacca e torna fautrice della austerità ai danni dei proletari.
Forse si poteva comprendere l’abbaglio in cui cadevano alcuni di parte popolare (?) nell’ottocento, o negli anni 20 del secolo scorso, oggi si è o ingenui o in mala fede, neanche a perderci tempo con le risposte o tenendo in conto le provocazioni decontestualizzate. Comunque, stavolta, bravo il simplicissimus..
Una parte dei nostri connazionali italiani (una parte), ha una particolare difficoltà a passare dalla adolescenza allo stato adulto, per cui perfino da anziani non interrompono il cordone ombelicale Mamma-Nazione-Madonna, e da questo vogliono il bondìmotta, senza la maturità della lotta per i propri interessi di classe ( cosa che invece la borghesia italiana non manca mai di fare). In questo senso anche , il fascismo è davvero l’autobiografia degli italiani
Nel nome della Mamma- Nazione- Madonna è però Il Capitale ad averla vinta,la Mamma Madonna Nazione media il figliuolo adolescente col Padre Capitale, un certo tipo di donna è quanto di più funzionale al Patriarcato Capitale=fascismo che ci mantiene adolescenti…Il fascismo è questo merccanismo antropologico,non la sola forma istituzionale ( ne può fare a meno), il capitale mantiene gli individui adolescenti, alcuni lo nominano mai invanoo e solo aggettivandolo come “finanziario”
molti hanno difficoltà a capire CHE NON ESISTE LA SOLIDARIETÀ DI CLASSE FRA LAVORATORI O PROLETARI, E SI BEANO LEGGENDO AFFASCINATI QUANTO VETUSTE E POCO VERITIERE LETTURE A PROPOSITO … qui in italia sono più borghesi i lavoratori che i borghesi stessi i quali appunto, la lotta di classe riescono a farla , gran parte lavoratori NON ci riescono proprio, non avendo la minima coscienza di classe, in REALTÀ … per cui chi predica l’unione dei lavoratori deve essere o ignorante o in malafede.
La nazione non è e di un coacervo fra borghesi lavoratori e quant’altro ma è chi crede in uno spirito di comunità nazionale, così come la “rivoluzione”dovrebbe essere fatta ( si è mai vista in giro una simile rivoluzione , senza il benestare di una parte di classe dominante illuminata che si preoccupa del benessere della nazione ?Senza un avanguardia “”””borghese””””…Lenin , era borghese ?
Gandhi, era borghese ? Marx era un PROLETARIO ?…) , dall’unione dei proletari ( che in realtà la rivoluzione pacifica o meno è sempre stata innescata da “avanguardie” “borghesi come direbbe Jorge, da una classe dominante , fosse anche in senso lato, illuminata, dico IO).
Un cambiamento che stia al di fuori di un sano spirito patriottico-nazionale che ha la sua base nella classi subalterne, È NELLA SOSTANZA UN SEMPLICE RAGGIRO,o nel migliore dei casi un fuoco di paglia .
Probabile, che nella forma ( determinante in questi casi…) pure Jorge sia un borghese, magari un rentier ( formale , o cinicamente sostanziale, magari…), che perciò non ha bisogno di paghetta.
Non esiste l’unità fra proletari…il lavoratore pensionato ( magari anche con lauta pensione baby, all’ itaGliana… )se ne frega del lavoratore precario, il lavoratore semi precario anziano se ne frega del lavoratore giovane precario, i cugino giovane del capo reparto se ne frega del suo coetaneo lavoratore precario che NON ha santoli in paradiso ne cuGGini…
Il disfacimento dei diritti dei lavoratori si è fondato proprio sulla DIVISIONE SOSTANZIALE DEI MITICI LAVORATORI UNITI, i lavoratori anziani ( per una sorta di spirito nonnista-fascista, altro che unità fra i lavoratori…) per mantenere buoni diritti, hanno acconsentito alla riduzione progressiva dei diritti dei giovani , che in ultima ha riguardato i diritti di tutti i lavoratori … i pensionati medio piccoli piuttosto che prendersela con i pensionati privilegiati ( vere e proprie rendite… direi pensioni al di sopra dei 3000 euro mensili qui in italia, “”guadagnate””, o meno, spesso) se la sono presa con i lavoratori ( magari scioperanti per i propri diriti…) e così via
quello di cui parlo, è esperienza personale pluriennale , non teorie astruse anti nazionali, mitologicamente laburiste proletarie o simili.
“Poi, la borghesia di comando aizzarà meridionali, immigrati, cintro noi del nord egoisti e nazionalisti, per toglierci qualcosa. Ma anche in questo caso, non lo condividerà con meridionali ed immigrati, di nuovo lo terrà per se, lasciando gli stessi con un pugno di mosche in mano”
La famosa rivoluzione dei lavoratori negli anni ’70 in cui ‘o meridionale rivendicava diritti come proletario contro i cattivi borghesi del nord , per caso ?
‘o meridionale che: eh,l ma i Savoia 200 anni fa ci hanno sfruttato-violentato, NOI rivendichiamo più diritti-privilegi, rispetto ai connazionali ( si fottano sti “”borghesi””…) in quanto disagiati, sfortunati, troppo sensibili, bramosi di paghette certamente giuste ( perche lo diciamo noi poi, che veniamo dal sud, che si sa è sempre il nord che sfrutta il sud, non è il capitalismo che sfrutta entrambe…) se correlate agli stipendi dei lavoratori delle ricche ( genericamente, a prescinder…) industrie del nord.
Eh… ma i Savoia 200 anni fa ci hanno sfruttato e violentato , SI FOTTA LA NAZIONE, abbiamo BISOGNO di fondi speciali perche noi siamo (a prescindere ??) disagiati, abbiamo bisogno della cassa per il mezzogiorno ( con tanto di paghette a spese della collettività nazionale… ma cos’è poi la collettività, nazionale o meno … si fottesse pure sta collettività nazionale… io di comunità conosco solo quella della famigghia fosse pure allargata del sud contro il nord, si fottesse l’unità dei lavoratori, che quelli del nord mica sono disaGGiati, come mi dice sempre mio cuggino quello che “è venuto a sapere che iddu mi potrebbe raccomandare”… si fottesse la comunità ed il senso civico ,si fottesse la coscienza e solidarietà di classe che io so pluri decennale ( o bisecolare ? nato cresciuto e morto disaggiato, e se ve lo dico io che vengo dal sud, che per definizione è sfruttato…ah l’unità fra lavoratori questa sconosciuta…eh maio vengo dal sud, si fottesse la comunità nazionale italia, si sa, con i borboni si stava meglio, e poi, le violenze dei Savoia di 200 anni fa ed oltre, io le porto nel DNA, ho diritto di lagnarmi, quanto meno di più e pèr primo, sono disaggiato e anche furbo) diasGGiato.
kapitalismus ist patriarchale herrschaft ( il capitalimo è il dominio patriarcale), diceva qualcuno…
poi, donne, non lamentatevi del patriarcato e dell’islam, e dei femminicidi, se non fate una vera critica al capitale, sempre che non siate quelle donne nemiche delle donne che hanno la badante polacca a casa sulla pelle della quale e dei cui figli fate le vostre carriere capitalistico-patriarcali..
Il fascismo che in malafede (!!) viene confuso con un buon spirito nazionalista-patriottico (!!!), è quanto di più violento, criminale, nefasto e pericoloso posa manifestarsi in italia