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Macerie

mucchio-di-macerie-39534146Tutto come previsto e prevedibile. In Francia l’astensione massiccia che avrebbe dovuto essere praticata dalla sinistra al secondo turno delle presidenziali per evitare la stravittoria di Macron, ha fatto sentire e amplificato i suoi effetti deleteri consentendo una nuova affermazione dell’uomo di Rothschild e di fatto la scomparsa dai radar della sinistra che pure al primo turno delle presidenziali aveva rischiato di inviare un proprio candidato al ballottaggio.  In Italia invece le amministrative rilanciano il partito della nazione Renzi – Berlusconi e i Cinque stelle finiscono su un binario morto. Certo anche un effetto della politica locale e delle sue ferre logiche di clientela che rende molto difficoltoso prevalere su un ampia area di voto per così dire a progetto e nel dedalo delle liste civiche, ma anche conseguenza dell’esaurirsi progressivo della carica di opposizione al sistema, culminato con il Tedeschellum, un vero pasticcio in cui è apparsa chiara la volontà di un gruppo dirigente, quale che esso sia, di normalizzare il movimento spacciando per ragionevolezza i cedimenti.

Purtroppo non vorrei essere profeta di sventura, ma con un Grillo in esaurimento di forze e di spinta, una governance ambigua via computer e l’ascesa di un ceto politico con le movenze del demitismo, mi sembra quasi inevitabile che il movimento finisca in quell’area di illusionismo imbroglione inventato a sinistra già all’epoca del primo prodismo, passato in dote al centrismo corrotto e berlusconiano che lo ha sceneggiato come commedia all’italiana, ma caratteristico ormai anche di molta politica apparentemente radicale che alla fine però appare disposta più alla futile guerriglia che alla lotta organica come appunto dimostra il Tedeschellum il quale essendo frutto di un Parlamento eletto con un sistema elettorale anti costituzionale, non avrebbe nemmeno dovuto essere tema di discussione e di trattativa da parte dei Cinque stelle. Era semmai questione da affrontare dopo le urne. Così il maldestro tentatvo di apparire ragionevoli e affidabili anche a costo di buttare alle ortiche tutto quanto era stato detto per anni, si è risolto in una catastrofe nella quale per giunta il movimento è stato fatto apparire come inaffidabile.

Ora chi non sbaglia tiri la prima pietra, ma qui non si è trattato di una svista tattica, temo che dietro ci sia molto di più: si è caduti mani e piedi nel tranello tessuto a tavolino per far credere che Renzi e il suo Pd esploso volessero andare alle elezioni autunno, cosa peraltro molto difficile in ogni caso, anche a legge andata in porto. Ma anche se la cosa fosse stata reale l’accordo sulla legge elettorale falso tedesca avrebbe consentito di andare alle politiche prima della finanziaria e delle sue pesanti conseguenze su un’economia preagonica. Quindi stare al gioco era in sostanza un modo per favorire gli avversari, anche se al tavolo non vi fossero stati dei bari.

Adesso ci siamo svegliati senza più opposizione, peraltro ormai dilaniata da sospetti e veleni: sarà un vero scherzo essere conditi e salati da Renzi per finire sullo spiedo della Merkel. La vittoria di Corbyn in Gran Bretagna, tanto per parlare dell’ultimo caso, dimostra che uscendo fuori dalle cianfrusaglie e dalle panie del pensiero neo liberista  tornando a parlare di uguaglianza, di sociale e di pubblico si possono riempire le urne vuote, ma la Francia documenta  anche che le elezioni sono così pesantemente condizionate da un’informazione e comunicazione che vota oligarchia in ogni sua parola, totalitaria nella sostanza, che vanno affrontate, così come il resto della vita politica come una complessa partita a scacchi dove basta una mossa sbagliata per trasformare una quasi vittoria in una disfatta certa. E’ vero che si è evitato il vecchio “pericolo fascista” sventolato davanti agli occhi dei francesi per far trionfare il fascismo contemporaneo, ma si è anche distrutta la sinistra con Melenchon tornato al suo 10 per cento e i socialisti di fatto scomparsi.

Così ora siamo circondati da macerie, macerie vincenti e macerie perdenti, macerie storiche e macerie recenti, relitti rimbambiti che abbracciano agnellini insidiando lo zoccolo duro delle gattare, zombi che vogliono mitragliare i neri, parassiti che sopravvivono tra i finanziamenti pubblici, asini che spiccicano inglese, the book is on the table,  mummie del cosmopolitismo reazionario, grouchomarxisti, patetici fascistoni della curva B e adesso anche i Cinque stelle che dubito potranno mai riaversi dal colpo. Tutti parte di un Paese diroccato benché affollato di volenterosi “muratori”.

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