550x189x2464564_1812_g7100.jpg.pagespeed.ic.Y5wo962RMFIl nuovo imperatore palazzinaro ha riunito i suoi ascari a Taormina per fare passerella, produrre documenti vacui che valgono meno della carta su cui sono scritti e dare l’impressione che il G7 occidentale decida sul mondo senza alcun ostacolo. In qualche modo è una sceneggiata tra cene e passeggiate che ha del ridicolo: all’incontro mancano oltre a tutta l’Africa e il continente latinoamericano anche la Cina, la Russia, l’India, che da sole valgono il 70% dell’ industria manifatturiera globale, il 50 per cento della produzione agricola planetaria e il 35% dell’ecumene umano, il che riduce il vertice, dentro il quale non mancano di certo i contrasti, sedati e nascosti solo grazie alla totale assenza di decisioni, a un selfie che vorrebbe riproporre l’occidente come unico centro decisionale del globo. Per il bene dei super ricchi, naturalmente. Uno scopo che appare in secondo piano nei documenti ufficiali, ma che è chiarissimo nelle parole di Trump, incapace di qualsiasi finesse:  si tratta di mostrare la bandiera contro “una Russia risorgente, che cerca di minare l’ordine internazionale a guida occidentale”. Almeno con il neo presidente le cose sono chiare come il parrucchino.

E’ proprio per questo che proprio oggi il ministro degli esteri cinese e quello russo si incontrano a Mosca per parlare della Corea, della difesa comune, della creazione di nuovi metodi di trasferimenti interbancari e la formazione di agenzie economiche per lo sviluppo di infrastrutte in maniera del tutto autonoma dalle organizzazioni finanziarie occidentali, cioè dal dollaro. L’incontro sarebbe potuto avvenire in qualsiasi altra data, ma la volontà è proprio quella di fare di proporsi anche in maniera simbolica come contrappeso e di cominciarsi a mostrarsi come un altro centro di attrazione con caratteri del tutto differenti perché mentre l’Occidente non ha mai sostanzialmente rinunciato alla politica delle cannoniere, il complesso continentale cino russo è sostanzialmente aggregante. Così mentre la Corea del Nord, nonostante i dissidi con la Cina, è stata invitata tra le alte lamentazioni di Washington, al grande vertice di Pechino sulla nuova via della seta, la Merkel ha pensato bene di chiudere nei giorni scorsi il City Hostel Berlin, gestito dall’ambasciata di Pyongyang nella capitale tedesca tanto per ubbidire alle sanzioni: un gesto inutile e stupido che fa risaltare ancora di più le assurdità occidentali.

Perché è di questo che si tratta: tre decenni di dominio incontrastato culminati con l’amministrazione Obama che si è fatta dettare l’agenda dalle lobby multinazionali e da vecchi geopoliticanti della guerra fredda, hanno un segnato un declino cognitivo delle elite di comando occidentali. Se c’erano due Paesi destinati a confliggere sull’Asia centrale erano Russia e Cina, ma con l’avventura siriana e ancor più con quella ucraina, seguite al fallimento Usa di mettere un’ipoteca sul cuore continentale con la campagna in Afganistan, si è ottenuto l’unico risultato di riavvicinare i due giganti e di accelerare il processo di nuova multipolarizzazione del mondo.  I gisettanti si illudono di poter tenere assieme assieme il mondo torturandolo con il neoliberismo che è lo sponsor ufficiale delle rapine american finanziarie, impaurendo, censurando, spiando (salvo i terroristi liberi di agire per portare acqua all’ambiguo mulino delle oligarchie) e minacciando chi non si adegua secondo il metodo greco. Ma guardando bene questi sette arnesi in versione balneare, tutti compresi di sè incapaci di dire qualcosa di nuovo e di sensato, immersi nelle reciproche retoriche da diplomazia del nulla, muti perché parlando farebbero esplodere il G7, ci si rende conto che ormai sono solo e soltanto Nato, che hanno gli anni contati e i pensieri in deficit. Che alla fine è anche gente pericolosa. Per i banchetti ufficiali che sono certamente in programma visto che non c’è molto altro da fare, consiglierei grande quantità di alici fritte che almeno contengono fosforo, anche se a riempire certe zucche vuote non basterebbero gli oceani .