Capisco che questa tesi possa apparire estrema e tuttavia gli ultimi eventi siriani con la propalazione urbi et orbi di eventi tragici, privi di qualsiasi prova al solo scopo di innescare di nuovo la guerra, con il rischio che essa diventi globale, conducono in questa direzione. Assistiamo al macabro balletto di un potere che agisce al di fuori di ogni regola e che cerca il conflitto sapendo di avere gli anni contati prima dell’implosione del sistema finanziario che lo sorregge e della perdita da parte degli Usa della supremazia militare. Del resto sono le cifre che parlano, quelle dell Unicef, dell’Ocse, dell’Onu e di decine di altri istituti ufficiali e ricerche accademiche: dal 1945 ad oggi ci sono stati in tutto il pianeta 248 guerre e 201 di esse sono state cominciate dagli Usa per il controllo delle risorse oppure in nome della geopolitica, mentre tali conflitti hanno fatto oltre 30 milioni di morti in gran parte civili (una percentuale che oscilla tra l’85 e il 90%), secondo quanto riporta l’ American Journal of Public Health. Del resto gli Stati Uniti hanno il 41% delle spese militari globali contro il 4,4 e l’8,2 per cento di Russia e Cina, con oltre 800 basi sparse ovunque e ogni anno spendono per mantenere questo esercito di occupazione planetaria sei volte la cifra necessaria a evitare che 15 milioni di persone, tra cui 11 milioni di bambini muoiano di fame. Naturalmente si tratta di un sistema elefantiaco ed enfatico, aperto ad ogni torsione e corruzione di mercato che rischia di rivelarsi inefficiente, come ho spesso mostrato, ma questo è un altro discorso, ciò che conta è l’intento.
Se anche le vittime in Siria fossero reali come Carton Mattarella sembra credere, se anche venissero proposte prove convincenti, se non ci si ritrovasse verosimilmente di fronte all’ennesima replica delle armi di distruzione di massa di Saddam, l’indignazione della claque mediatica e delle segreterie di stato occidentali sarebbe eticamente perversa come le lamentazioni del comandante di Auschwitz per l’agguato a un kapò. D’altronde negli Usa stessi, nonostante il conflitto sia scatenato anche contro la stessa popolazione non si ha la minima percezione di tutto questo ed è quindi difficile che possa avere un peso politico coerente, neanche quando le libertà costituzionali vengono soffocate: lo stato di incultura generale collegato al lavaggio del cervello con gli afrori della mitologia americana (peraltro adottata oggi anche dall’Europa) quale legittimazione e giustificazione delle disuguaglianze sociali, lo rende impossibile. Chi ha possibilità di rendersene conto, sostanzialmente i membri dell’elite di potere allargato sono anche gli stessi che ne traggono vantaggio. Ecco perché ho pochissime speranze nelle possibilità di pace: più esse crescono nelle aspirazioni e nella consapevolezza e più chi ha paura di un mondo in cerca dell’uguaglianza tradita accelera sulla guerra.