colonia-numeri-capodanno-1024x537Altro che complottisti  in rete: quelli veri sono nei giornali o nelle televisioni e le loro teorie eterodirette fruttano soldini e carriere anche se sempre più spesso vengono colti con le mani nella marmellata delle bugie e delle omissioni in favore del potere. Adesso per esempio si scopre che i noti fatti di Colonia e Amburgo durante la notte di Capodanno sono stati nient’altro che una perversa narrazione imperniata su alcuni episodi di borseggio e di palpeggio, peraltro più che scontati durante le feste alcoliche tedesche, divampati poi nelle immagini di orde mussulmane dedite allo stupro di massa. In sostanza un’invenzione per fare spostare a destra l’asse politico del Paese.

Che ci fossero numerosi dubbi sulla versione ufficiale era evidente, sia  per il fatto che le denunce e il clamore arrivarono stranamente una settimana dopo gli eventi, sia per l’inazione quasi dadaista della polizia che pure era presente in forze nei luoghi dei fatti, sia per il fatto che alcune televisioni spacciarono (in Italia la 7 e Huffington) per i fatti di Colonia immagini di 4 anni prima provenienti dal Cairo, evidente dimostrazione di malafede,  ma adesso il tribunale di Amburgo ha assolto gli ultimi tre accusati dei cosiddetti fatti di Capodanno visto che lo stesso pm colpevole della loro detenzione ne ha sollecitato alla fine  scarcerazione. Però il magistrato giudicante, Anne Meier-Göring, è andato oltre accusando la polizia e le autorità locali di aver manipolato le indagini con “false prove” per precostituire una tesi e i media di aver acriticamente aderito a questa “campagna” anti immigrazione facendo la parte del megafono. In realtà è stata proprio questa campagna a suscitare le successive denunce e non viceversa: tanto che tutte le inchieste aperte, 1400 in totale, con più di 500 indagati, poi ridottisi a  22 accusati per la gran parte di furto, si sono via via dissolte nel nulla, con due processi effettivi e una sola condanna.

Ma questo è avvenuto nel più totale silenzio solo dopo: al momento politici e media hanno dipinto i rifugiati come pericolosi criminali raccoltisi in un’orda vogliosa di violare le bionde ragazze tedesche. Tutto questo è servito ovviamente a provocare ad accrescere il controllo su tutta la popolazione, compresa quella autoctona, a inasprire le leggi sulle libertà di riunione e di manifestazione, a creare un clima di xenofobia esasperata, di odio e di sospetto nei confronti di chi scappa da guerre cinicamente  provocate e accese dall’Occidente. Ma non solo: nell’ambito generale del tentativo di spostare l’attenzione della parte più intellettualmente sguarnita della popolazione dalle rapine sociali di cui è vittima, al terrorismo e all’immigrazione, si è trattato anche di un colpo politico alla Merkel colpevole di aver dato via libera al gasdotto North Stream che attraverso il Baltico porterà il gas russo direttamente in Germania, una chiara e inammissibile violazione della dottrina di Washington che vuole separare completamente l’Europa dalla Russia. Guarda caso i primi twitt sui fatti di Colonia, a scandalo ancora non scoppiato, provenivano da server californiani.

Sapete come siano noi complottisti non ci arrendiamo mai, anche a costo di dire enormità come fa magnificamente il quotidiano di Amburgo Abendblatt che dopo le assoluzioni ha riconosciuto le manipolazioni della polizia, ma sostiene  che i colpevoli di un crimine collettivo (quello che appunto non c’è stato se non sulle pagine del giornale) dovrebbero essere arrestati in base a “falsi pretesti”, ovvero di fatto in base a pregiudizi razziali. Certo essere complottisti è una  cosa, essere delle merde è tutt’altro.