1guerra-ucraina-ansaSapete Juncker è uno strano tipo, anzi diciamo quasi un folle che appena scorge un qualche barlume di realtà  ha l’istinto di prenderla a pugni. Così dopo aver insultato Trump in un accesso alcolico adesso gli ha scritto una lettera, assieme al famigerato progressista Martin Schultz, per implorarlo di garantire l’integrità territoriale dell’Ucraina contro le “minacce alla sua sovranità”. Vengono i brividi a pensare come le due massime cariche della Ue, il presidente della Commissione e quello del Parlamento si lascino andare agli istinti più grotteschi: in primo luogo perché nessuno minaccia un’integrità territoriale messa semmai in gioco proprio dal colpo di stato fascio – americano del 2013 (costato, parola della Nuland, 5 miliardi di dollari a cui si devono aggiungere i contributi delle Ong di Soros) ed è  Kiev che spende gli ultimi spiccioli per ammassare truppe ed armi contro le repubbliche orientali che si sono separate non accentando il golpe. Repubbliche che secondo la logica messa in campo dalla Nato contro la Jugoslavia dovrebbero semmai essere aiutate a raggiungere la piena indipendenza. In secondo luogo perché è evidente che il colpo di stato ha fatto fiasco e si sostiene interamente grazie agli Usa e alle cure ancillari dell’Europa. Un recente sondaggio ha svelato qualcosa di clamoroso, ovvero che il 68% degli Ucraini vorrebbe Putin come premier, mentre sempre secondo indagini demoscopiche fatte da società insospettabili, vista loro appartenenza al mondo americano,  i partiti filorussi godono ormai di una netta maggioranza. Tutte notizie che non leggerete sui giornali o sentirete in tv.

Anzi, come si può leggere qui gli oligarchi di Kiev, responsabili di una caduta economica e di un impoverimento senza precedenti della popolazione, cominciano ad asserragliarsi e temono una contro – Maidan, tanto che Yulia Timoshenko in una dichiarazione ispirata a un tragicomico dadaismo si appella al popolo contro la corruzione di cui è esponente di primo piano e per la tenuta del governo. Ma Juncker e Schultz di certo non badano a queste cose, non lo fanno per i loro stessi cittadini, figurarsi per gli ucraini: i timori espressi in questo appello è rivolto a loro stessi e alla rete di potere da cui dipendono. Temono che Trump voglia davvero uscire dalla situazione di conflitto con la Russia, unico modo per contenere la Cina e con questo ridurre anche la tensione e il peso che la Nato, di avventura in avventura, ha assunto negli ultimi 15 anni rivelandosi come la reale impalcatura di sostegno della Ue, dei suoi uomini di riferimento, dei suoi trattati più somiglianti a diktat, e di una democrazia reale sempre più negata . Non a caso dopo la Brexit si è ricominciato a parlare di una sorta di fantomatico esercito europeo che non si sa bene come possa essere composto e quali compiti possa avere (magari di ordine interno, vedi mai), ma che intanto funge da ricatto per la verità spuntato verso Washington.

Perciò tenere in piedi il conflitto in Ucraina invece di fare ogni sforzo per ricomporre gli strappi significa anche impedire che il muro maestro a cui si appoggia questa Europa diventi più debole e possa permettere lo sfaldamento progressivo di una costruzione totalmente artificiale di cui sia Washington che i poteri finanziari hanno dettato le logiche rovinando interi Paesi, tra cui l’Italia che indebolita dal berlusconismo e grazie alle cure aggiuntive di professori e guappi sta peggio di tutti gli altri ed è tenuto in piedi perché un crollo simil greco causerebbe lo sfascio generale dell’Unione, dunque anche i giochini dell’economia tedesca e la tracotanza dei banchieri (vedi caso di giornata, quello dei piccoli obbligazionisti di Mps presi per il collo dalla banca ). Per questo a Bruxelles si accendono ceri per la vittoria del Sì al referendum costituzionale che permetterebbe tramite un senato di convocati e una legge elettorale di tipo prefascista di controllare meglio la situazione. Tutto si tiene.