La fattoria degli animali dopo aver ospitato cinghialoni e caimani si è decisamente normalizzata: adesso è piena di capre e porcelli guidati da un asino. La celebre metafora orwelliana ahimè mal interpretata, trova realizzazione dove l’autore non se lo sarebbe immaginato, almeno al momento della scrittura, è in piena attività anche nello stivale dove si è circondati da belati, grufolii, ragli di ogni genere. E come non riconoscere la voce di un membro autorevole del consiglio dei porcellini, quel muso gonfio di cene grasse ed opache, che si volta se gridate Poletti? Come non riconoscerne la natura inqualificabile quando sentiamo che secondo lui “Con 320 euro al mese si può vivere dignitosamente”? Che idea ha porcel Poletti della dignità, forse quella che sostituisce i diritti con l’elemosina, quella che il bisogno riduce ad accettare qualsiasi ricatto? Lui certo non può vivere dignitosamente con qualsiasi cifra, ma che prenda per i fondelli i poveracci è davvero intollerabile.
Però non è l’unico a cantare questa canzone nel premiato coro dei Grunf – Grunf , c’è anche tale Morani, naturalmente Pd, naturalmente in commissione giustizia perché non ve ne sia la minima traccia, secondo la quale se i pensionati non ce la fanno a campare la soluzione è che si ipotechino la casa in cambio di un vitalizio. Un bel regalo agli squali bancari e un bel furto a danno dei cittadini perché facendo i calcoli (ci sono simulazioni in rete) un appartamento tipo può anche fruttare somme notevoli diciamo dai 5000 ai 7000 euro l’anno (lordi s’intende e cumulati alla pensione ai fini irpef ), ma se non si vive più di 15 anni gli eredi dovranno pagare molte decine di migliaia di euro per onorare il debito. Questa Morani è quella che ha scritto su twitter di essere stata minacciata da un Cinque stelle,cercando di ottenere da questo episodio, non si sa se vero o inventato, una qualche visibilità e una qualche giustificazione alla sua esistenza. Ma si capisce anche come possa accadere: l’unica cosa che si ricordi di questa straordinaria intelligenza politica è la risposta data circa due anni fa al pentastellato Nicola Morra il quale rivendicava al movimento l’intenzione di portare in Parlamento la gente comune: “Non è un ufficio del lavoro, il Parlamento, evidentemente chi è a reddito zero non è che nella vita precedente abbia combinato granché”.
Però non mi voglio concentrare sulle vite degli animali della fattoria, ma sulle loro intenzioni che certamente vengono suggerite dal pensiero unico e dai fari globali della disuguaglianza, visto che il loro livello li qualifica terminali “stupidi” secondo il gergo informatico. I ricchi 320 euro che Poletti ipotizza di dare ai poveri in canna, come reddito di sostegno si accompagna ad alcuni obblighi tra i quali accettare qualsiasi lavoro, a qualunque salario. E’ evidente che ci troviamo vicino a quell’area grigia dove le formule che vanno dal reddito di cittadinanza vero e proprio che si ipotizza in Finlandia, a quello di disoccupazione o di sostegno o minimo, vengono pensate in funzione di un drammatico abbattimento dei salari ed esplosione dei profitti di pochi. Non ci vuole molto a capire che la paura di perdere la magnanime mance polettiane spingeranno chiunque ad accettare un lavoro pagato una miseria, senza tutele, né diritti, né futuro, magari pure lavori con un salario nominale che poi viene dimezzato nella realtà, secondo uno dei trucchi nell’universo della precarietà. Lavori che di fatto rasentano il caporalato e logiche perverse che naturalmente trascineranno verso il basso tutta la logica salariale.
In un certo senso queste proposte del caporale Poletti giocano d’anticipo su concezioni del reddito di cittadinanza o di disoccupazione che hanno intenti di civiltà, mettendo avanti provvedimenti contraffatti che sembrano una cosa e sono invece un ‘altra. Se si vogliono dare 320 euro alle persone che si trovano a reddito zero, queste non possono essere condizionate all’accettazione di un lavoro a qualunque condizione, anche ammesso che effettivamente ci sia. Nella fattoria degli animali si spera che il bisogno non aguzzi l’ingegno e nessuno capisca il trucco con cui si vuole devastare il mercato del lavoro: nessuna getta denaro dall’elicottero senza un secondo fine.
“Con 320 euro al mese si può vivere dignitosamente”
e qualche politicante avrebbe il coraggio di VENIRCI A DIRE CHE BISOGNA DARE MAGGIORI POTERI A TALUNE MENTI FINE (s)GOVERNANTI…
che magari la contro riforma costituzionale serve proprio ad instaurare un regime così meschinamente autoritario…
“Con 320 euro al mese si può vivere dignitosamente”
sembrano discorsi figli di un “”elitismo”” meschino, cialtrone e nostro malgrado strapagato.
A quando un po’ di equità portando gli emolumenti forniti agli immigrati dall’africa a 320 euro mensili così come si dovrebbe fare con i politicanti italiani, per rendergli un po’ di dignità essendo che in itaGlia , questi ultimi sembrano perlopiù avere la fama da corrotti o ciarlatani cacciaballe ?
“Con 320 euro al mese si può vivere dignitosamente”
come avrebbe detto Keynes, in termini economici, l’esimio politico Poletti sta inducendo ottime aspettative ai soggetti economici…
prevedo che a seguito di certe illuminati sparate l’economia inizierà a crescere vorticosamente, soprattutto i lavoratori ricominceranno da subito a spendere fidandosi di un futuro radioso guidato da personaggi tipo Poletti…
auguri agli italiani.
poi si dice che siamo in depressione economica… basta sentire taluni dotti oratori politicanti per far venire la depressione, e non solo quella economica.
viene da pensare che,
particolarmente in questo periodo di crisi economica, almeno le costose “perle di saggezza” di Poletti, i contribuenti italiani avrebbero potuto ( e direi anche voluto…) agevolmente risparmiarsele.
Cosa potrebbero dire ad esempio degli americani ( dai quali spesso i nostri (s)governanti vogliono prendere esempio) con memoria storica ad un oligarchia politicante che (s)governa in modo illegittimo in quanto espressione di legge elettorale “porcata” ?
Secondo logica si vedrebbero costretti a dire “No taxation , without representation” …
forse però gli americani di ogni epoca, non conoscono l’attaccamento quasi feticistico di taluni politicanti itaGliani alla comoda (ma anche indignante, in questo periodo di crisi economica, o indignante tout court se TROPPO comoda o illegittima…) e lautamente stipendiata poltrona… attaccamento che ha in se un qualcosa di dannoso se non proprio perverso e pericoloso, per gran parte del popolo italiano stesso, sia esso cosciente o meno ci ciò.
“secondo lui “Con 320 euro al mese si può vivere dignitosamente””
lui lo potrebbe fare sicuramente , e gli farebbe pure bene alla salute trovandosi da quel che si vede i sovrappeso, magari perché gli italiani sono stati troppo generosi con il suo stipendio che lui deve aver impegnato in spesa per alimentarsi…
con uno stipendio ridotto a meno di un decimo di quello attuale aiuterà Poletti a recuperare la propria forma fisica ideale rispetto a quella attuale un po’ “rilassata”, si potrebbe dire quasi “corrotta”, e sarà di sollievo pure le casse dello Stato, alle quali molti italiani in difficoltà economiche sono comunque chiamati con sacrificio certamente a partecipare.
che l’ingiusto obbligo di mantenere una corte oligarchica e ingorda può costringere parecchi a ad una stressante “dieta dimagrante”, li può indurre ad una depressione anche economica…la soluzione allora ?
Ma LA REDISTRIBUZIONE DEL REDDITO da chi ne ha TROPPO E MAL GUADAGNATO O NON GUADAGNATO ( nella sostanza!!) a chi non ha mai avuto INUTILMENTE DISPENDIOSI privilegi di classe o di “status” come si potrebbe dire con espressione da LEGULEI esperti in LATINORUM …
in parole semplici , quantomeno dimezzare lo stipendio alla con frequenza “meschina” CLASSE DOMINANTE ITAgLIANA , come dicono quelli del M5S…
ma Poletti sembra aver avuto MAGGIORE ACUME e dice che, da quel che si legge nel post qui sopra, 320 euro sarebbero un reddito mensile dignitoso…
beh si può dire che 320 euro mensile sono un reddito mensile dignitoso soprattutto per quelli provvisti di un acume simile a quello di Poletti …
suggerirei sommessamente, quindi a Poletti di restituire all’erario almeno l’80% del proprio reddito mensile, di modo da attuare prontamente da parte sua una forma di risparmio e taglio dell’oneroso DEBITO PUBBLICO italico.
“Non è un ufficio del lavoro, il Parlamento, evidentemente chi è a reddito zero non è che nella vita precedente abbia combinato granché”.
Consiglierei a chi sta nelle comode e lautamente stipendiate poltrone politicanti in parlamento di rileggersi l’art. 3 della Costituzione, da lì potrebbero apprendere a cosa serva fare il politico e NON il politicante…
Se non erro, IN PERFETTA SINTONIA con la “politicante” del PD di recente ho saputo che Brunetta alla domanda se i parlamentari dovessero in principio ridursi lo “stipendio complessivo” del 50%, ha risposto che no , lo stipendio dei parlamentari si sarebbe dovuto adeguare a quello percepito in precedezza all’attività politicante, cosicchè, chi NON era avviato ad una carriera fosse anche torbida, ma lautamente stipendiato, come stipendio specifico avrebbe dovuto percepire un reddito di cittadinanza… questo a detta di Brunetta per garantire lo status precedente all’attività da parlamentare…
mah…. la parola status mi ricorda mutatis mutandi la parola CLASSE sociale … e quindi secondo Brunetta sarebbe logico che chi appartiene fosse per motivi dinastici che per spirito vassallatico nei confronti di qualche oligarca politicante debba essere remunerato maggiormente ANCHE IN PARLAMENTO ( fregandosene SOSTANZIALMENTE dell’ART. 3 della Costituzione…) rispetto a chi non appartiene ad altolocate FAMIGGHIE o a potenti CRICCHE …
che dire ?
C’è da chiedersi, nello specifico, NELLA SOSTANZA, che concetto di meritocrazia ( termine pesantemente ambiguo e tipicamente politicante…) abbia in mente uno come Brunetta, il braccio destro del NOTO Berlusconi … quale tipo di società abbia in mente Brunetta, anche se si intravede chiaramente una forma mentis meschinamente classista e poco nulla democratica.
Direi che essendo che sin dall’origine il termine politico-parlamentare “onorevole” significa: che ricopre una carica “d’onore” cioè non remunerata poiche nell’800 chi poteva permetterselo ricopriva dette cariche gratuitamente senza pesare sul contribuente, OGGI si può fare un qualcosa di simile… chi appartiene a classi sociali benestanti e può permetterselo DOVREBBE proprio ricoprirle gratuitamente, chi non appartiene a dette classi andrebbe a percepire in toto 7000 euro mensili, non di più.
In tal modo di eviterebbe di ritrovarsi in parlamento personaggi arrivisti o valvassori di questo o quel oligarca politicante … personaggi per cui la politica e sostanzialmente e perversamente mera AVIDITÀ E PREVARICAZIONE SUI PIÙ DEBOLI, a spese e a profondo danno dei più deboli stessi.
Chi è interessato al tema corruzione o abuso della classe dominante, può leggere ad esempio: “il colonnello fa bella casa” nel sito pauperclass