lagarde-e-renziLa truffa di Equitalia messa in piedi al limitare del referendum sembra un pozzo senza fine, ed è per questo che a costo di annoiare i lettori sono costretto a ritornarci dopo il post di ieri  Ho un sogno: Cucù, Renzi non c’è più . Si, perché dentro tutto questo non c’è solo un aspetto propagandistico fasullo che spaccia per strutturali sconti sugli interessi cravattari in vigore solo per tre mesi, a patto che uno paghi subito e rinunci a qualsiasi contestazione, ma vi sono segnali che questa operazione oltre al suo utilizzo in vista delle urne sembra voler chiudere una brutta stagione per aprirne una orribile. Ci sono infatti indizi inequivocabili che il futuro scioglimento di Equitalia per passare alla riscossione diretta da parte dell’Agenzia delle entrate venga gestito con i criteri imposti dal Fondo monetario internazionale e rappresenti uno scasso delle poche tutele che finora avevano i debitori. Insomma esattamente il contrario di vorrebbe far intendere senza però dire nulla di preciso, il pinocchio di Rignano.

E’ singolare che sul sito del ministero dell’economia compaia questo documento traduzione di un rapporto di  “assistenza tecnica” dell’Fmi sull’efficacia delle agenzie fiscali in Italia (qui) . E il fatto che si parli di assistenza con quel gergo ipocrita tutto americano al posto di ordini, acquista un significato sinistro. Non la faccio lunga, ma  una disanima dell’esistente rivela che il 77% dei crediti vantati da Equitalia sono riferiti a soggetti nullatenenti o morti o falliti, in una parole incapienti, per i quali i provvedimenti coattivi non hanno portato ad alcuna concreta riscossione e il cui inutile “inseguimento” costa molte risorse vive. Per di più si nota che il sistema dello sconto è una pratica normale e che tale sconto mediamente è il doppio di quello oggi vantato dal guappo premier come salario di scambio per votare Si. Il che naturalmente ci porta a capire meglio la mossa disperata sul piano elettorale del governo Renzi che cerca di raggranellare qualche soldo con uno scudetto fiscale che pare una presa in giro, ma che si porta dietro una straordinaria sopravvalutazione dei debiti fiscali realmente incamerabili e dunque anche il peso di una sostanziale truffa in bilancio.

Così l’Fmi suggerisce di diminuire le sanzioni ed estendere le azioni di cancellazione del debito quando la spesa non vale la candela, ma dice anche che tale candela va riformata profondamente e resa letale un bastone. Dopo aver messo in chiaro che per “i grandi contribuenti” (vedi multinazionali Usa, ad esempio) è sconsigliato l’intervento della guardia di finanza, perché si sa che i ricchi e i potenti vanno tutelati e i poveracci fucilati, si passa al “consiglio” fondamentale e cioè alla revisione totale dei vincoli normativi e delle tutele che impediscono il pignoramento della prima casa o comunque quella di residenza, degli autoveicoli e dei conti bancari, nonché degli stipendi e delle pensioni. Anzi il documento Fmi, lamenta che le agenzie di riscossione, Equitalia in primis, non abbiano accesso  ad informazioni sui saldi e sulle transazioni bancarie, non consentendo così pignoramenti “automatizzati”. L’agenzia delle entrate invece per fini ispettivi ha questi accessi ed ecco dunque la ragione della futura liquidazione di Equitalia, volgarmente sfruttata a fini elettorali, per passare a un regime molto più severo e iniquo che farà rimpiangere le orribili cartelle recapitate dal postino.

In teoria non c’è, né ci dovrebbe essere  un automatismo tra i consigli  del Fondo monetario, ancorché elargiti come assistenza tecnica e i provvedimenti di governo, ma tutti sappiamo che in pratica il legame esiste ed è anche piuttosto stretto oltre che palese. Il fatto stesso che il ministero dell’economia si sia affrettato a tradurre e a mettere nel sito l’ordine del giorno che arriva da oltre atlantico, nonostante che anche una lettura superficiale, sia in grado di  mostrare la realtà truffaldina dell’operazione sconto di Renzi e la sopravvalutazione del credito riscuotibile, è quanto mai significativo delle intenzioni e del vero significato dell’annunciata fine di Equitalia. Quindi cari debitori, non fatevi prendere per il naso, non fate gli allocchi, votate No se almeno volete conservare la casa.