“Addio mio bella addio l’armata se ne va e se non partissi anch’io sarebbe una viltà”. Come se non bastasse aver perso già perso 3 miliardi e il 32 per cento dell’interscambio commerciale a causa delle sanzioni a Mosca (la Finlandia rischia addirittura la bancarotta per questo), i figuranti di governo ingaggiati per dare ai cittadini l’illusione di avere ancora qualche autonomia di scelta, hanno accettato in segreto (la decisione è stata presa a luglio e diffusa solo ora per paura di reazioni) e ovviamente senza consultate il Parlamento, di mandare 140 uomini ad appoggiare la task force Nato di 4000 uomini ai confini della Russia. Partecipazione simbolica ad un’azione di simbolica aggressione militare che appunto non ha altro scopo se non quello di compromettere il Paese in un assurdo pre conflitto con la Russia. E il nomen omen Stoltenberg segretario di quella grande rosa dei venti che si chiama Alleanza atlantica, non ne fa mistero: questa piccola forza “serve a dimostrare che ci siamo e siamo uniti”. Ossia ha l’unico scopo di simulare una unità di intenti intorno ai propositi imperiali di Washington, e spalmare, confondere, aggrovigliare responsabilità storica di cristallina nefandezza. Oltre a servire da stimolo imperativo per l’aumento delle spese militari richiesto dal nobel per la pace ai membri della Nato.
Da un punto di vista miliare questi 4000 uomini non servirebbero assolutamente a nulla in caso di conflitto, anzi sono gente sacrificabile e come spesso è accaduto in situazioni comparabili, potrebbero costare molto dal punto di vista militare, ma la loro semplice presenza trascinerebbe tutti gli alleati anche i più renitenti in un’eventuale guerra. In realtà sono l’equivalente di ostaggi geopolitici, mandati lì non ad impedire una fantascientifica invasione russa cui solo gli imbecilli da supereoi o da fantastiche serie tv della fasciofox possono credere, ma ad evitare esattamente il contrario, ossia che l’Europa si avvicini al suo naturale retroterra di civiltà e risorse, per continuare l’amplesso al di là dell’atlantico, cosa a cui Washington non può più rinunciare se intende mantenere il dominio globale. Naturalmente se i 140 soldati e un comando promesso della task force (le cose inutili si possono concedere facilmente) non sono che pedine di un gioco al massacro , il resto lo deve fare l’informazione, suscitando una grottesca paura della Russia e al tempo stesso tranquillizzando gli occidentali citrulli che Mosca è debole, che i suoi abitanti soffrono, che forse continuando con le sanzioni è possibile una rivoluzione arancione.
Non importa quanto bugie vanno dette e quanto grandi, il Corriere della Sera che ha una lunga tradizione storica e un’invidiabile collezione di menzogne dettate dal potere non si è fatto scappare l’occasione e qualche giorno fa ha pubblicato un articolo in cui si descrive una Russia terrorizzata dalla prospettiva di una guerra con l’America e dove ci sono file per il pane. Certo ad essere più creativi si potevano inventare molte cose più originali, ma le bugie richiedono solo una buona memoria, mica una grande intelligenza. La cosa è stata talmente fuori luogo che gli imprenditori del gruppo Gim Uninpresa hanno scritto una lettera al direttore su cui ovviamente è caduta la congiura del silenzio e nella quale accusano apertamente il giornale di mentire. “Le scriviamo in relazione all’articolo, a firma Fabrizio Dragosei, apparso nella prima pagina del suo giornale, relativo alla Russia, dove si paventa un clima di guerra, con tutta una serie di fatti ed esempi che starebbero a dimostrare il contenuto dell’articolo. Non abbiamo certo la pretesa di modificare le convinzioni del suo giornale sulla Russia, vorremmo però chiedere un maggior senso di responsabilità nel diffondere notizie che possono creare preoccupazione e panico tra le migliaia di nostri connazionali che lavorano e intrattengono relazioni di vario genere soprattutto economico con questo Paese. In Russia non c’è alcun clima di guerra e gli esempi forniti dal giornalista sono del tutto inesatti o palesemente parziali”. Riguardo ad esercitazioni della protezione messe in relazione dall’articolo alla tremenda paura che avrebbe colto i russi e alla invenzione delle file per il pane, la lettera prosegue: “Le esercitazioni della Protezione Civile vengono effettuate ormai da 16 anni con cadenza regolare, come peraltro avviene in tanti altri Paesi, le scorte di grano e generi alimentari esistono in Russia dal 1949, quando venne creato un apposito Servizio Statale sulle scorte strategiche, che viene alimentato e rinnovato costantemente. Tralascio le considerazioni sulle vicende militari in quanto oggetto di sostanziale disinformazione mediatica in atto da tempo. Vogliamo garantire che la nostra comunità italiana in Russia non vive le ansie e le agitazioni che sono rappresentate nell’articolo in questione, d’altra parte se l’autore dell’articolo volesse visitare Mosca o altre città, cosa che da molto tempo non avviene, ne trarrebbe sicuramente impressioni diverse da quelle descritte Chiediamo infine un maggiore equilibrio e la possibilità di dare spazio a posizioni differenti”.
Figurarsi se il giornale finito in mano a Urbano Cairo darà spazio ad opinioni differenti o dio ce ne scampi ad opinioni sensate. Il bello è che non c’è ragione che i russi siano terrorizzati dalla guerra e noi no, visto che lo stesso Stoltenberg e il comandante in capo delle truppe, un certo Breedlove, che potremmo tradurre come amor bislacco, hanno detto, tra i denti ma in maniera chiara che non c’è alcuna possibilità di difesa contro le salve missilistiche russe, che dispongono di vettori molto più veloci di quelli che dovrebbero fare da scudo, cosa non tanto sorprendente visto che proprio il declino militare dell’ex impero sovietico ha costretto negli ultimi 15 anni a un rinnovamento e ammodernamento globale dell’arsenale bellico che in occidente non c’è stato e dove i profitti del complesso militare sono un primum rispetto all’efficienza. Insomma ci siamo messi addosso il mirino da soli. Bé però dalla nostra abbiamo gli X men, Ulk e Capitan America oltre ai 140 fantaccini della nostra invincibile armata del baltico. Siamo al sicuro.
La retorica antimilitarista per sostenere la Russia! Da quanto tempo non si sentiva! Noi fantaccini sfigati, i Russi che ci faranno un culo così. Noi Italiani brava gente, loro con lo sguardo verso il Sol dell’Avvenir. Citazione più che dovuta: “Ma và a caghér!”
E la retorica per sostenere una manica di guerrafondai di indole fascista come la si potrebbe chiosare se non con un :
“Ma và a caghér!”
ai guerrafondai tipicamente itaGlioti “dell’armiamoci e partite”, citazione più che dovuta:
“Ma và a caghér!”
leggete:
http://www.rischiocalcolato.it/2016/10/non-abbiate-timore-militare-italiani-sul-fronte-russo-la-guerra-propaganda-gia-dichiarata
Per i guerrafondai CON LE TASSE DEGLI ALTRI, dallo spirito meschinamente vassalatico-imperialista, citazione più che dovuta:
“Ma và a caghér!”
leggete:
http://comedonchisciotte.org/va-tutto-bene-2/
“Bé però dalla nostra abbiamo gli X men, Ulk e Capitan America oltre ai 140 fantaccini della nostra invincibile armata del baltico. Siamo al sicuro.”
Simmo’ a cavallo di un ciuccio…
Con il crollo dell’urss, i russi della specie peggiore, finanziati dai trusts occidentali, poterono acquistare aziende di stato e conglomerati delle materie prime
A seguito di ciò, svendevano ai finanziatori tutto ciò che era possibile, tutto andava in malora, la gente faceva la fame.
Fondazioni occidentali estremiste del libero mercato suggerivano ai governanti russi di non dare fastidio alla economia criminale ( quasi l’unica rimasta), perchè la seconda generazione dei boss sarebbero stati più civili, si sarebbero trasformati in civili capitalisti
Putin ha messo le briglie agli oligarchi , cioè a questa borghesia che dire compradora è poco.
Cosa ci sia di tanto diverso tra i piani di hitler per gli unter-maenschen slavi, e quello che pretendevano le classi dirigenti occidentali ( in primis USA) dalla russia post- comunista, io non riesco a capirlo
Gli americani, a Putin non la hanno perdonata, propaganda e tentativi di regime chenge, la Clinton è la più invasata di tutti, e Renzi è il più stronzo di tutti
Nel 700 la Russia è stata aggredita dalla Svezia, nell’ 800 dalla Francia, nel 900 dalla Germania.
Se l’esercito russo si è riversato nell’Europa occidentale è accaduto solo per reazione ad una precedente invasione.
Basterebbe rileggersi un manuale di storia per le scuole superiori per capire che ci stanno raccontando balle spaziali.
I nostri governi sono talmente succubi degli americani che devono fingere di essere al loro stesso livello di ignoranza storica.
sehr gut !
ma renzi poi le ha terminate le scuole medie o no?