finale-ospedaliL’hanno fatta grossa: purtroppo il book fotografico occidentale per le operazioni sporche è limitato perché disgraziatamente non tutto può essere riprodotto con i dosaggi esatti degli esperti, con foto alla Robert Capa  del terzo millennio. Così le immagini che dimostrano la suprema cattiveria dei nemici di turno in questo caso Siriani e Russi vengono riciclate come i regali di Natale sgraditi. Tanto chi se ne accorge. E purtroppo spesso hanno ragione. Il 28 settembre scorso la delegazione francese all’Onu  afferma in un comunicato ufficiale che due ospedali di Aleppo sarebbero stati distrutti dalle azioni dei russo – siriani e non contenta della sua affermazione mostra come prova una foto che poi viene resa pubblica dall’account ufficiale su Twitter della stessa rappresentanza.

L’immagine che oggi è scomparsa e sopravvive nella pancia oscura delle rete,  la vedete a sinistra in alto e appena sotto la foto originale, scattata due anni prima, nell’agosto del 2014, che mostra lo stesso edificio semicrollato: si tratta però di una scuola gestita dall’Onu a Gaza e distrutta da un raid israeliano, un’immagine, purtroppo per i francesi, abbastanza diffusa a causa del clamore suscitato a suo tempo dell’incursione e dunque una menzogna fin troppo evidente. Ma ormai la fiducia in un sistema di comunicazione che può far passare per vera qualsiasi bugia ha spinto il segretario di stato John Kerry ad accreditarla e a munirsi di una stratosferica ipocrisia per accusare il regime siriano di aver fatto 20 morti e 100 feriti: ” la Russia e il regime devono una spiegazione al mondo del perché continuino a colpire gli ospedali.”

Insomma il grave incidente è stato completamente inventato per fare da contraltare ai bombardamenti Usa sulle truppe siriane avvenuti “per errore” e trovare una scusa per domandare l’apertura di un’inchiesta sui crimini di guerra che, chiesta da un’amministrazione americana, suona come un’offesa alla dignità umana. Ma non è il peggio: i grandi giornali Usa a cominciare dal New York Times per finire al Washington Post oltre alle agenzie di stampa come l’Associated Press hanno presentato con aria di benigna condivisione la richiesta di Kerry, ma omettendo completamente di parlare della distruzione dell’ospedale che avrebbe dovuto essere il motivo per il quale essa era era nata. Ovvero si intuiva che era un’invenzione ma ci si compiaceva delle sue conseguenze. Anzi non s’intuiva, si sapeva: il giornalista che ha firmato l’articolo di Ap  sulle mosse del segretario di stato,  Matt Lee, conosceva la realtà visto che aveva partecipato a una conferenza stampa del dipartimento di stato ( qui se interessa ) e aveva chiesto al portavoce di Kerry, John Kirby, delle delucidazioni:

Domanda: Sa dirci di quale attacco parlava il segretario nei suoi commenti concernenti un ospedale di Aleppo?

Risposta: Penso che il segretario facesse riferimento a un attacco che abbiamo visto ieri su un ospedale di campagna nel governatorato di Rif Dimashq (una delle roccaforti dei terroristi cosiddetti moderati foraggiati dall’occidente ndr). Non sono assolutamente certo che facesse allusione a questo, ma credo proprio che parlasse di questo.

Domanda Non di Aleppo?

Risposta: Credo, penso che abbia fatto un piccolo errore di luogo.

Domanda: Dunque non siete sicuro?

Risposta: No, tutto ciò che posso dire è che facesse riferimento all’attacco di ieri  nel governatorato.

Disgraziatamente anche questa è un ‘invenzione, vale a dire, non c’è stato alcun attacco nel  Rif Dimashq e più tardi lo stesso Kirby  sarà costretto ad ammettere che non può confermare né l’attacco di Aleppo né quello fantasma nel governatorato creato per coprire l’inesistenza del primo e semmai appellarsi a un errore in buona fede. Non è certo un caso che Kerry abbia parlato di un’inchiesta sui crimini di guerra, ma si è ben guardato dal chiederla davvero per evitare che si scoprisse il vaso di Pandora della guerra siriana. La realtà è che gli uomini dell’amministrazione Obama sono ormai dei disperati della menzogna, visto che la campagna contro Assad gli è completamente sfuggita di mano e hanno subito lo smacco di vedere che la Russia tiri ormai i fili della vicenda.

Per questo cercano di creare una psicosi anti russa, accusando Mosca di qualunque cosa. Nei giorni scorsi la tesi secondo la quale Putin sarebbe all’origine della diffusione della mail segrete di Hillary da Wikileaks e da altri siti è stata grottescamente confermata e allo stesso tempo smentita: James Clapper , direttore della National Intelligence, ha detto: “La recente diffusione di mail presumibilmente piratate si inquadra nei metodi  e nelle motivazioni di ispirazione russa”, una dichiarazione che per chiunque abbia un minimo di familiarità con la retorica ufficiale significa: non sappiamo affatto chi ha diffuso quelle lettere, ma dicendo che la cosa presenta una ispirazione russa, dicendo cioè il nulla, appellandoci a una indimostrabile “ispirazione”, possiamo mantenere il punto sulla sola base di un assunto elettoralistico e della supposta convenienza della Russia nella vittoria di Trump. Insomma la tecnica doveva dimostrare la teoria politica, ma in realtà è la teoria politica che dimostra la tecnica: robaccia. Ho aggiunto questo triste capitolo perché esso si è svolto nella stessa giornata clou degli ospedali siriani. Per questa gente la verità, anche in quantità infinitesimale, è tossica.