lisoladeltesoroSiamo il Paese di Pirandello quindi dovremmo essere meglio attrezzati al così se vi pare, al fatto che qualunque cosa possa essere presentata sotto una luce diversa a seconda dei casi e delle convenienze. Dunque l’idea del povero Renzi di aiutare le banche in affanno con 40 miliardi – una cifra con la quale si potrebbe tentare di rivitalizzare un po’ l’economia invece di essere costretti a usarla per tamponare perdite da titoli spazzatura, debiti inesigibili, operazioni opache – viene collegata e annessa come danno collaterale ai disastri del Brexit, come una sorta di anticipazione del giorno del Giudizio. In effetti il Brexit c’entra e non poco in questa improvvisa sortita di governo, ma per motivi del tutto differenti da ciò che si vuole fare intedere,  non perché abbia qualcosa a che vedere in via diretta con le sofferenze delle banche, a parte le solite oscillazioni di borsa, peraltro già  recuperate, ma perché l’uscita della Gran Bretagna dalla Ue conferisce una maggiore capacità contrattuale ai singoli governi per tentare di forzare la gabbia delle regole europee sul bail in, siglate con grande e ottusa prosopopea europeista appena due anni fa.

Il guappo ha capito dalla vicenda banca Etruria come sia elettoralmente letale far pagare le perdite ai correntisti e sa che rischia di perdere anche l’appoggio del piratesco ceto dirigente facendo scucire soldi agli azionisti, dunque cerca di tamponare la situazione. Ma non può togliere agli italiani che lavorano, ai pensionati che penano, ai disoccupati angosciati l’enorme cifra per regalarla alle banche con l’operazione Atlante perché magari continuino ad abusarne: sarebbe aiuto di stato secondo le regole europee. Dunque dovrebbe chiedere l’intervento del fondo europeo, ovvero il Mes, che però in sostanza comporta il commissariamento politico e l’arrivo a Roma della Troika per la messa a punto di un “piano di risanamento”costituito ovviamente da massacri sociali tipo Grecia su cui il governo non potrebbe mettere bocca. Una cosa che sarebbe la morte elettorale (dire politica sarebbe davvero troppo) del guappo. Così adesso l’esecutivo sta cercando di giocare sul Brexit e sulle ombre di dissoluzione che esso allunga sul corpaccione della Ue, per strappare un’eccezione. Ma sembra una cosa durissima perché la cancelliera Merkel ha concesso all’infante di Italia , ovvero Renzi, un giro sulla tribuna dei grandi per far dispetto a Londra e sottolineare la solidità dell’Unione, ma ha fatto anche capire che di deroghe non se ne parla.

E ci sono buone ragioni per il nein: più sono deboli le banche italiane, più possono essere pappate dal sistema tedesco, che ha debiti complessivi equivalenti al Pil mondiale e che quindi non vede l’ora di rastrellare soldi da noi. Questa è l’Europa nella quale dovremmo fare un atto di fede ancora più grande dopo lo scisma di Albione. Il quale per paradosso è demonizzato dalla decerebrata sinistra da salotto, incapace di vedere oltre i suoi più bassi interessi di bottega, ovvero gli stessi dei ricchi,  e fa sfoggio del sublime pensiero della buona a nulla Melandri che vorrebbe togliere il voto ai pensionati per darlo ai giovani cresciuti alla scuola del pensiero unico e politicamente più docili che si comprano con un cellulare e una scarpa. Però è inutile occuparsi di questo squallore perché ci sono cose più serie e  in realtà le uscite da questo labirinto sono soltanto tre:  chinare il capo e accettare il governo della Troika o strappare un eccezione a Bruxelles che tuttavia pare fuori portata oppure, ammesso che qualcuno ne abbia il coraggio e le capacità, attuare un mini brexit, mettere in piedi  un salvataggio unilaterale del sistema bancario italiano a dispetto dell’Ue. Magari adombrando la possibilità di un referendum analogo a quello inglese. Tutte cose le ultime due fuori portata per un sistema politico subalterno nato e cresciuto tra affari e ubbidienza che si trova adesso nella pirandelliana situazione di dover fare qualcosa che non può fare per la propria sopravvivenza. L’unica via d’uscita sarebbe quella di tornare alla politica, che sarebbe come pretendere di cavar sangue da una rapa: si finirà per andare a troika