Finalmente i giornalisti televisivi molti dei quali potrebbero essere agevolmente sostituiti da sagome di legno e voce fuori campo danno segni di risveglio: dopo il Brexit, sono stati riportati in vita da qualche sconosciuto Geppetto e stanno cominciando a essere cani da guardia, anzi mastini aizzati dall’osso del padrone, ringhiano contro tutti quelli che da qualsiasi punto di vista osino dire che l’uscita del Regno Unito dalla Ue, non è un disastro, un Armageddon, un’ira di Dio. Ieri pomeriggio ho assistito su un canale mediasettaro, credo Tgcom 24, a un tragicomico alterco tra il povero Borghi, ennesimo economista in cerca di posto in Parlamento, e il conduttore berlusconoide che a tutti i costi e con fare iracondo voleva strappare al goffo trader della Lega profezie di sventura per la perfida Albione vista l’ attesa, desiderata e drammatica svalutazione della Sterlina del 20% che già si sta rivelando una cazzandrata: dopo tutto la vittoria del Brexit che nessuno si aspettava ha fatto andare a bagno molti Soros, magari pure qualche sorosino renziano e l’offesa va vendicata.
La divertente batracomiomachia avrebbe meritato altri personaggi, ma a nessuno è venuto in mente di dire e forse di pensare, due cose ormai del tutto separate, che la divisa inglese è stata svalutata del 23% intorno ai primi anni del secolo, di un 45% poi in parte recuperato dopo l’inizio della crisi ovvero tra il 2008 – 2009 e di un altro 27% nel 2013. Tutte le volte la bilancia commerciale è migliorata o l’export non è diminuito rispetto a quello degli altri Paesi del continente, ma soprattutto nessuno ha fatto tragedie, suscitato timori da tregenda, decretato la fine del mondo. Anzi si è invidiato la possibilità della Gran Bretagna di poter gestire la propria moneta e quasi universalmente, con la benedizione di Bruxelles, si è detto che anche l’euro doveva scendere di valore, cosa che peraltro è avvenuta contro dollaro. Adesso invece Coldiretti paventa la possibilità che agli inglesi sia preclusa la possibilità di acquistare cibi stranieri, cosa della quale non sembra si preoccupasse dopo i precedenti “cali di moneta.” Insomma la svalutazione (come del resto molte scatole nere delle teorie economiche) è una specie di feticcio a volte auspicato, altre volte esorcizzato, sempre usato come un arnese al servizio degli interessi e delle ideologie.
Vorrei rassicurare la Coldiretti : se la stragrande maggioranza degli inglesi non potrà permettersi prodotti di prima scelta provenienti dall’Italia infelix non sarà per la sterlina, ma per le politiche di Cameron e dei conservatori, per il liberismo selvaggio che taglia il welfare e fa precipitare i salari, che combatte i diritti del lavoro e ha occhi solo per quelli delle aziende e dei ricchi. I quali ultimi potranno sempre permettersi parmigiano e prosciutto, se è questo è il timore, anzi sono gli unici che hanno accesso frequente ai tesori del gusto. Questo naturalmente è solo un esempio tra i mille che potrei scegliere circa la demonizzazione del Brexit che arriva anche alla suprema idiozia di dolersi per il fatto che alcune aziende potrebbero far ritorno alle loro piazze di origine, magari pure in Italia: davvero un orrore la possibilità di ritrovare qualche posto di lavoro, anche se è chiaro che non accadrà, non in maniera significativa comunque.
Il fatto che venga esecrato persino qualche possibile vantaggio dell’uscita britannica non è solo un aneddoto sullo stupidario contemporaneo, mostra il senso della campagna anti brexit condotta con qualsiasi mezzo, qualunque bugia o azzardo, qualunque “spontanaea manifestazione” per contrastare una vittoria che nessuno si aspettava davvero, né i suoi leader, né i mercati ed è per questo quasi rivoluzionaria: bisogna dunque assolutamente convincere le opinioni pubbliche degli altri Paesi che uscire dalla Ue è comunque un disastro, un azzardo, una tragedia che incombe ogni qualvolta si lascia ai cittadini la possibilità di decidere sulle cose serie.
Mi dispiace per i volonterosi che vorrebbero ristampare il Manifesto di Ventotene per rinfocolare l’ideale europeista: ma questo era il concetto sotteso a quel documento nato nell’infuriare del nazifascismo, il fatto che la democrazia fosse troppo fragile e che ci dovesse essere un’istanza superiore, sovranazionale nel senso di sovrademocratica che si incaricasse di sterilizzare e compensare gli “errori” del popolo. Certo il tralignamento liberista ha portato tutto questo fino al grottesco, ma occorre dire che le varie idee di Europa nate nel XX°, sia pur diverse, hanno tutte questo riferimento all’istanza superiore di natura sostanzialmente economica ed erano dunque destinate al fallimento morale se non materiale. Chi vuole davvero un’altra Europa democratica e spero siano molti, deve convincersi che essa non può nascere dentro le attuali istituzioni, ma nemmeno all’interno di questi repertori ideativi: occorre un radicale cambiamento di presupposti e intenzioni. Ma per il momento aspettiamoci un pantografo per le menzogne, compresa quella dello scontro generazionale finora utilizzato per fregare tutti, il passato ai vecchi e il futuro ai giovani e oggi rispolverato per dire che i giovani hanno votato in maggioranza contro il Brexit e i vecchi a favore. Peccato che i giovani recatisi alle urne siano stati pochissimi e tra quei pochi solo un’infima minoranza sul totale appartenenti ai ceti popolari. L’avvenire, la sinistra, la democrazia è dei fighetti allevati a pensiero unico: questo è quello che vogliono farci credere, questo è il mondo che preparano.
“Mi dispiace per i volonterosi che vorrebbero ristampare il Manifesto di Ventotene per rinfocolare l’ideale europeista: ma questo era il concetto sotteso a quel documento nato nell’infuriare del nazifascismo, il fatto che la democrazia fosse troppo fragile e che ci dovesse essere un’istanza superiore, sovranazionale nel senso di sovrademocratica che si incaricasse di sterilizzare e compensare gli “errori” del popolo.”
Non avendolo mai letto sono andato su Wikipedia e mi sono letto la voce Manifesto di Ventotene (https://it.wikipedia.org/wiki/Manifesto_di_Ventotene). La prima cosa che faccio osservare è che per essere un mito “europeo” questa voce di Wikipedia è presente in troppo poche lingue: 11, ed in particolare italiano, catalano, ceco, danese, tedesco, inglese, spagnolo, estone, francese, polacco e russo. La voce NATO, per esempio, è redatta in oltre 130 lingue. In particolare è rimarchevole l’assenza dell’olandese/fiammingo e del lussemburghese visto che Belgio, Olanda e Lussemburgo furono tra i 6 paesi fondatori della CEE. Sembra quindi di poter dedurre che Ventotene sia più un mito locale che un mito europeo.
Dopo aver scaricato il testo dell’opera da https://it.wikisource.org/wiki/Manifesto_di_Ventotene sono rimasto colpito dalla sua brevità (una trentina di cartelle, 50883 caratteri) e, dopo averlo letto, dalla sua genericità e sorta di convinzione che la guerra in corso sarebbe presto finita con la vittoria degli angloamericani per cui era già tempo di pensare al futuro. All’epoca gli estensori erano in confino, cosa dava loro la certezza che la guerra stesse per finire o che il loro fosse un documento così importante?
L’idea base del Manifesto è che nazismo e fascismo da un lato e bolscevismo dall’altro dimostrino l’estrema inaffidabilità delle masse in tema di democrazia. Le masse, cioè, pencolano sempre dalla parte del totalitarismo. Strano però che si parli di “Stati Uniti d’Europa” ma non si menzionino gli Stati Uniti in cui le “masse” non si stavano comportando così male, dopo tutto. Anche in Europa, poi, Svizzera e Inghilterra continuavano ad essere esempi di democrazie non travolte dai totalitarismi. In sostanza, sembra che gli autori del Manifesto di Ventotene prendano a pretesto il parziale “fallimento” della democrazia in Europa per ricavare la nozione che le nazioni europee debbano essere tutte messe sotto tutela da una élite di saggi e… scomparire. Cosa che peraltro è puntualmente avvenuta con l’UE, dove i “saggi” sono, incredibilmente, gente come Juncker, Lagarde e i ministri delle finanze delle varie nazioni europee.
gli inglesi hanno voluto dare una lezione ai tedeschi !?!
“L’avvenire, la sinistra, la democrazia è dei fighetti allevati a pensiero unico: questo è quello che vogliono farci credere, questo è il mondo che preparano.”
Si, nei fatti, sembra proprio così…
Dopo il “referendum” bufala degli Scozzesi, e ripigliati da Stampa&Regime per bloccare la Brexit: che dire di più dei giornaliasti che refuso non è?
Casomai qualcuno prenda briga di informare il Di Majo ridens, evidente di altro Movimento stellare forse Costellazione Orione, che il suo capo bastone Beppe Grillo l’ha strillato sino alla noia di uscire dall’Euro(pa). Ora il bel faccino from City of London a rassicurarli per il prossimo incarico (ora solo in pectore) al posto del Ridens fiorentino, che no, mai e poi masi il Movimento Sociale 5Stelle ha da “uscire” dall’Europa e della City & Wall Street. Il prezzo del Movimento Sociale 5Stelle, la normalizzazione come il Fascismo negli anni Trenta, messo da parte bastone&olio di ricino. Chi ricorda più la scalata M5S sul Palazzo parlamentare? E le inventive style leghista verso la Boldrinescu? Ragassate dio bono, so’ ragazzi che volemo fa?
Solo che sia come sia il Movimento Sociale 5Stelle è l’ultima cartuccia dei Massoni, forse Ur-lodge neonaziste neoaristocratiche neofeudali tanto de-cantate da Magaldi, però massone “progressista”: de che? Non ha importanza. Ammuina chiama ammuina: e del reddito di cittadinanza tanto pomposamente sbandierato dal Movimento Sociale 5 Stelle, che ne è Di Majo?
Altro che Brexit. Questo è eterno Fascismo pur benedetto da Vaticano Spa, che si vuole di più: un Lucano? Manco quelli ci sono più “diluiti” nel flusso dei flutti dei barcaroli delle “primavere arabe”. A telecomando di Cia&Mossad.
datti una calmata và…. altimenti non ti resteranno cazzate con cui sproloquiare il giornio che il Movimento Stellare del capobastone Grillo andra al governo… 😛