092745267-727721e5-9793-44e6-aae1-b335eedc5889Due mesi fa è uscito Le confessioni, un buon film di Roberto Andò con Toni Servillo e Daniel Auteil che narra la storia di un frate invitato per vie a traverse a una riunione del G8 in Germania e che riesce a sventare un piano dei potenti per affossare i Paesi deboli nella convinzione che l’economia capitalistica abbia bisogno della distruzione per reggersi. Non so se il botteghino abbia sprriso, ma ne dubito non essendo inzeppato da supereroi, agenti della Cia che salvano il mondo, baldi soldati che, attualizzando ciò che disse uno spartano a un ateniese, esistono solo nei film, effetti speciali per gli specialissimi cretini contemporanei. Però quel film, per quanto angoscioso anche se  un po’ corrivo nell’affidare la chiave di volta della storia a un prete, è arrivato tardi, è già stato superato dalla realtà: il piano che ipotizza  sta già avendo attuazione. Nulla è stato sventato.

Un report della banca di Grecia  su Riforme della salute, crisi economica e impatto sulla salute della popolazione, dipana un panorama davvero desolante se non tragico: pur in un quadro di calo progressivo delle nascite la mortalità infantile è aumentata del 50% con un aumento del 19%  dei neonati sottopeso; le malattie croniche sono aumentate del 24%, mentre è aumentato del 15% il numero delle persone abbandonate dalla sanità che pubblica che non possono più lavorare a causa di patologie di vario tipo. Del resto il 79% dei cittadini Greci non ha assicurazione sanitaria  dice la Banca come se si trattasse di una colpa è dunque rimane senza medicine e senza assistenza, nello sfascio dell’assistenza pubblica, mentre i liberi professionisti non hanno soldi per pagare i contributi. Tutto un insieme di cose che non tarderà a far crollare le aspettative di vita, immagino con grande soddisfazione della Lagarde.

La cosa più odi0sa , incomprensibile, incivile è che la Banca di Grecia, cruna dell’ago di tutto ciò che è accaduto negli ultimi otto anni, fa sfoggio non solo di noncuranza umana, ma anche di quella ottusa ipocrisia contraddittoria che è la punta di diamante della scienza liberista. Nel report sostiene che  “i forti tagli nella spesa pubblica non sono stati accompagnati da cambi o miglioramenti nel sistema sanitario per limitare le conseguenze per i cittadini più deboli e gli strati più deboli della società.” Con quali soldi si doveva migliorare visto che uno dei diktat imposti per salvare il Paese dalla bancarotta  eurista , imponeva la drastica riduzione delle spese sanitarie? C’è  dunque la tragedia e c’è la beffa dei colpevoli che si permettono di salire in cattedra  cercando di addossare ad altri le loro specifiche e ben conosciute responsabilità.

Del resto questo è il gioco delle tre carte che la finanza produce a livello politico: da una parte impone misure di impoverimento, di distruzione dei diritti e del welfare, con la precisa consapevolezza delle conseguenze a cui tutto questo porta, anzi cercando proprio quelle conseguenze. Dall’altro però finge disappunto o sorpresa di fronte ad esse e addossa la colpa ora all’ignaro populismo dei cittadini che dovrebbero essere tenuti ben distanti dalle decisioni, ora alle Costituzioni troppo democratiche, ora a quella politica che hanno comprato in blocco e che si presta a fare da palo al nuovo medioevo. Il fatto è che questa elite di barbari in doppio petto sa bene che le superstizioni economiche che spaccia per scienza non hanno senso, che hanno fallito qualsiasi previsione, ma agiscono “come se” fossero vere per renderle reali. Cioè pur avendone saggiato la vacuità (vedi, tanto per fare un esempio minimo, le teorie austeritarie ribadite  anche di fronte al loro palese fallimento)  se ne servono per instaurare un sistema politico dove l’invocata disuguaglianza, l’assolutizzazione del profitto, la favola del mercato regolatore abbiano incarnazione. L’economia liberista non è una scienza è un programma politico che prova ad auto avverarsi e del resto le sue pretese sono talmente arcaiche nel tempo del pensiero complesso e della non linearità da apparire come la teoria tolemaica di fronte alle esplorazioni satellitari.

Così l’ultima cosa che può sorprendere è l’ipocrisia della Banca di Grecia che illustra la realtà nascondendo il fatto che essa è il prodotto di quell’universo mentale teorico nel quale agisce e si ritrova. Rifiutando le responsabilità e quasi trasformandole in merito. Un po’ per non far torto ai dogmi e continuare a credere in essi, un po’ per cercare di sedare il nuovo spauracchio delle elites: i segnali sempre più chiari di una frattura con i ceti popolari e con i possibili sbocchi politici a cui può portare una volta che si sia consumata l’illusionismo delle sinistre di governo, delle socialdemocrazie a cottimo o acquisite in blocco per corrispondenza come in Grecia. Non si può nemmeno escludere che il rapporto sia stato tirato fuori per segnalare a chi di dovere le difficoltà in cui versa la stessa sanità privata con il calo di pazienti e contributi: i greci ricchi e banchieri insieme ai loro sottocoda ci tengono alla salute, a essere fit e forse pretendono un aiutino.