WCCOR1_0HEEANZP-007-U43010693794136ZAD-U430101069029032z0F-1224x916@Corriere-Web-Sezioni-593x443I più giovani non sanno nemmeno cosa sia, lo scambiano per un regime alimentare, per una catena di cibo veloce soprattutto nell’accelerare l’arteroschlerosi , eppure il maccartismo, a loro totale insaputa, li ha formati e quotidianamente li informa a tutto tondo dalle vicende siriane all’ultima app. Libri, inchieste film sull’argomento, che siano pessimi mediocri o ottimi, danno per scontato che la caccia alle streghe contro supposti comunisti avviata dal senatore McCarthy  nei servizi di intelligence e nell’amministrazione, ma soprattutto a Hollywood sia stata una ventata di ottusa e delirante battaglia contro la libertà di opinione politica, conclusasi con la sconfessione del personaggio intorno alla metà degli anni ’50. Ma si tratta di un’illusione ottica: il povero senatore alcolista e border line fu abbandonato alle sue ossessioni solo dopo aver svolto il lavoro che si era auto affidato e che corrispondeva ai desiderata non esprimibili in chiaro dell’establishment americano: quello di trasformare il cinema (la televisione seguirà a cascata) in un gigantesco strumento di propaganda per il dominio globale. McCarty in fondo era una specie di kamikaze sacrificatosi nell’intento di ridurre la democrazia e costruire l’impero senza che ciò impegnasse più di tanto le istituzioni che tuttavia avrebbero potuto fermarlo con il machete in mano molto prima che producesse danni.

Ancora oggi a 70 anni di distanza da quegli eventi è praticamente impossibile rinvenire nel cinema e men che meno nella televisione americana il nucleo di una qualunque critica al sistema, da non confondere con la denuncia che riguarda errori, voracità private, pentimenti bellici a posteriori, violazione delle regole, corruzione, povertà, sopraffazione, idealismo farneticante o quant’altro: salvo che per qualche isolato come Michael Moore, non compare mai la consapevolezza che siano proprio le basi del sistema a permettere strutturalmente tutto questo. Ogni male dipende da tralignamenti personali quando non dalla malvagità degli altri, niente che tocchi il ruolo salvifico degli Usa e non sia risolubile con un qualche eroe per caso, per ispirazione o per superpoteri. Eppure ancora non è sufficiente perché alcuni parlamentari hanno presentato un proposta di legge per la creazione di un’apposita agenzia federale il cuo esclusivo compito sarebbe quello di contrastare la propaganda russa e cinese:   “In un momento in cui paesi come la Russia e la Cina sono impegnati in campagne di guerra ibride, gli Stati Uniti hanno l’opportunità unica di rispondere alla manipolazione straniera favorendo il libero flusso di informazioni veritiere. Questo può evitare ulteriori conflitti e garantire la stabilità futura ” Il libero flusso della verità consisterebbe insomma nella censura sia passiva cioè impedendo alle informazioni esterne di essere diffuse in occidente, sia attiva, con il finanziamento di stampa e siti “indipendenti”.

Ci vuole una faccia tosta da leoni a dire queste cose quando con tutta evidenza sono proprio gli Usa a creare campagne di guerra ibride e a monopolizzare l’informazione globale in totale spregio non solo della verità, ma persino della verosimiglianza. Però il fatto è che le bugie sono troppe e la rete permette di far filtrare barlumi oltre le tesi ufficiali e mai verificabili: molto pericoloso per la tenuta del consenso interno e per l’effetto in vena del sogno americano spacciato al di fuori e che ultimamente è tagliato male. Per carità i firmatari non devono essere delle aquile, sono sottoprodotti di un sistema politico che ha già svoltato verso l’oligarchia di fatto, ma le intollerabili stupidaggini che propongono sono il frutto marcio di quel lontano maccartismo che rese non solo possibile, ma anche normale e giusto che la comunicazione coincidesse di fatto con la propaganda. E mentre il neoliberismo sta impoverendo milioni di americani, diventa ancor più importante confondere i propri interessi con la verità.

E’ facile vedere che dietro questa ennesima dimostrazione di tracotanza ottusa si nascondono i segni inequivocabili del declino: va propagandato ossessivamente ciò che non è più credibile spontaneamente. Ci vuole l’agenzia e il ministero della verità.