235875545Sono veramente colpito: nessun ricco o straricco americano compare nei Panama Papers, cioè in migliaia di documenti sulle segrete cose dei paradisi fiscali. Sarò banale, ma questa sembra essere la cosa più rilevante fra i segreti di Pulcinella rivelati dall’ International Consortium of Investigative Journalists, che sostanzialmente coinvolge la stampa mainstream a guida americana e che puntualmente ha assecondato in vent’anni i desiderata dell’amministrazione di Washington. Certo le documentazioni si riferiscono solo allo studio Mossack Fonseca, una delle centinaia se non migliaia di imprese legali che si occupano di lavare e sommergere i soldi al largo delle isole felici, ma proprio per questo appare statisticamente molto improbabile che non vi sia nessun nome made in Usa in un elenco che comprende invece gli amici di Putin,  familiari del leader cinese Xi Jinping e di Poroshenko, il presidente ucraino di cui gli Usa si vorrebbero sbarazzare per evitare il discredito nel quale sta cadendo il loro regime di Kiev, il presidente siriano Assad, la cerchia di Marine Le Pen e persino parecchi nomi e società del calcio, uno sport che è sempre andato di traverso agli all american boys  per aver reso la vita difficile agli sport tipicamente made in Usa, sottraendo così per molto un’area dell’immaginario al fascino del sogno americano. Tanto che adesso è stato dato il via libera a una grande campagna di acquisti per inglobarlo nel “sistema”.

In ogni caso in un’operazione del genere era pressoché impossibile evitare vittime collaterali anche per dare una qualche stigmata di credibilità al tutto: quindi ci sono caduti un sacco di persone sacrificabili almeno dal punto di vista dell’immagine, caso mai si parlasse di loro in futuro, quando di tutto questo bailamme rimarrà solo il colpo dato sul grugno ai diretti avversari.

Insomma la scoperta fatta dall’International eccetera eccetera grazie alla sua stravaganza statistica pare fatta apposta per gettare un ombra sui nemici dell’impero e nello stesso tempo mostrare la sua estraneità a fatti che avvengono solo altrove, al di fuori dell’eccezionalità degli states. Non è certo un caso che l’operazione abbia preso il via a pochissimi giorni dalla liberazione di Palmira che ha gettato una luce positiva sia su Assad, sia su Putin il quale ha reso di fatto possibile la riconquista di uno dei tesori del medio oriente. Del resto è la natura stessa del Consorzio da cui scaturisce come dalla testa di una Minerva a stelle e strisce la documentazione sui paradisi fiscali, che lascia in dubbio: chi paga gli oltre  50 funzionari in pianta stabile dell’organizzazione, naturalmente sita nella capitale Usa? E come si coordinano questi giornalisti investigativi il cui numero è variabile da da 160 a 360, ma di cui non appaiono mai i nomi? E come accade che le testate improvvisamente dimentichino la concorrenza per fornire ad altri giornali, il più delle volte decine di altri giornali le proprie informazioni? Nel caso specifico i file dei Panama Papers sono venuti in possesso della Suddeutsche  Zeitung (guarda casa il più a destra e il più Washington addict fra i grandi giorni giornali tedeschi) e distribuiti poi a centinaia di altre testate.

Ma chi legge queste righe sa benissimo che dire queste cose significa fare dell’assurdo complottismo: è chiaro che i Soros, gli Ellison, i Buffet, i Rotschild, i Jobs (nel senso degli eredi) i Gates o i grandi banchieri degli states, padrini e padroni del mondo, nemmeno sanno cosa siano i conti off shore e giustamente non compaiono negli elenchi . Del resto di per sé questi conti non sono illegali e le rivelazioni dei giornalisti investigativi , senza una prova che su di essi si riversano fondi neri ed evasione fiscale, rimangono  soltanto una sorta di accusa morale che ovviamente non può colpire gli uomini eminenti che danno corpo all’eccezionalità americana. Quindi guardatevi bene dall’esprimere qualche dubbio, mostrate indiscussa fede nel giornalismo investigativo del Consorzio. E prendete tranquillamente le caramelle offerte  oltreoceano: tanto sono decenni che vi si fanno .