ansa - boschi - ELEZIONI: RENZI, BERLUSCONI TI VENDE PENTOLE A EURO 19.90

All’improvviso e quando meno te lo aspetti un fedele cortigiano, anzi il salumiere del regime, si trasforma in gufo. Mutazione impressionante e improvvisa quanto inspiegabile, ma è così: Oscar Farinetti l’enfant gaté del renzismo, il rappresentante dell’economia futile, modaiola e in quanto tale legata a doppio filo ai favori del potere politico attacca a testa bassa la narrazione del premier e lo fa davanti ai giovani del Pd di Firenze, ossimoro vivente della svendita e del massacro della città da parte del clan di Renzi. dice che si raccontano balle sulla ripresa, che “siamo nella merda”, che il lavoro manca, che ci aspettano tre o quattro anni ancora peggiori del periodo 2009 – 2014 perché la crisi non è più alleviata dalle economie emergenti. Una raffica di realtà nel luogo delle illusioni condita da attacchi ad Alfano e anche alla Chiesa.

Ora sarebbe interessante capire le  ragioni di un simile attacco, le radici di un cambiamento di tono così evidente. Le ragioni potrebbero essere svariate: la città viene svenduta ogni giorno dal sindaco renziforme Nardella che è persino riuscito a beccarsi una censura dall’Unesco per la malagestione del centro storico (vedi nota) e Farinetti ha ormai parecchi interessi nella città del giglio legati al clan del premier: il tesoriere e fundraiser del bullo, Carrai, è quello che ha guidato la trasformazione dell’antica libreria Marzocco nel nuovo Eataly Firenze. Ben strano caso visto che lo stesso Carrai è socio principale della Holden di Baricco, la bufala proustiana del regime. Quindi nulla di strano se l’attacco di Farinetti fosse una sorta di avvertimento per qualche affare che trova difficoltà a concludere.

Ci potrebbe essere anche una lettura più raffinata e psicologica: di fronte all’inevitabile disastro Renzi manda avanti uno dei suoi favoriti, l’immagine stessa della sua idea di Paese per preparare il terreno a una nuova narrazione in cui il guappo di Rignano si ripropone come incolpevole e nuovamente salvatore. Chi meglio di un amico per la pelle, il guru del caciocavallo potrebbe dire come stanno le cose con il minor danno possibile per il premier? E’ un’ipotesi praticabile, anzi spesso praticata globalmente per incorporare un minimo di realtà nel complesso delle narrazioni truffaldine e rinverdire la loro credibilità, ma potrebbe anche essere il segnale che Renzi ha fatto il suo tempo, che ci si prepara a sacrificarlo per riempire i nuovi tempi bui con un altra faccia che possa ricollezionare il favore popolare e impedire la nascita di opposizioni vere al complesso economico – ideologico che sta scardinando la democrazia: in questo caso sono proprio gli amici e a farsi crescere le ali del gufo per poter volare via dal nido del guappo il più presto possibile. Può benissimo darsi che lo scontro in atto fra oligarchie europee e classi dominanti domestiche timorose di perdere le loro rendite di posizione nell’opaco mondo di scambio tra affari e politica, stia stritolando Renzi che ha bisogno di ambedue i pilastri per sorreggersi al potere.

Si potrebbero leggere i fondi aceto balsamico per divinare il significato del voltafaccia di Farinetti che ha costruito un impero su mode alimentari ambigue e spesso ridicole per mettere l’accento solo sul meccanismo achiappacitrullesco. Ma forse basterà aspettare qualche settimana per capire se si tratta di pressioni per affari o di una fuga dal carro del prossimo perdente. Proprio mentre “siamo nella merda”.

Nota Una lettera da Parigi chiede spiegazioni al sindaco Nardella sulla vendita di edifici monumentali pubblici e sulla loro trasformazione in appartamenti, sul progetto dei parcheggi sotterranei nel centro storico, sulla prevista monorotaia sotto il Duomo e sul passaggio del tunnel dell’alta velocità che minaccia la fortezza cinquecentesca e l’arco dei Lorena. si è nella drammatica situazione in cui la città è vergognosamente usata per far cassa: Nardella  con la benedizione dell’augusto protettore mette all’asta centinaia di migliaia di metri quadri di edifici momumentali e pubblici e a questo fine partecipa alle fiere internazionali della speculazione immobiliare. Ca va san dire che l’operazione è guidata dalle società del cerchio magico renziano le quali  guardano dall’alto di lauti guadagni i residenti abbandonare la città storica dove gli appartamenti trasformati in B&B o affittati agli studenti americani, mentre i nostri sono buttati fuori. Si tratta per lo più di quegli orrendi figli di daddy, in gran parte più nullafacenti e tardi, che tra qualche anno vederemo in televisione a spiegarci Firenze grazie alla Fox. La fuga verso la periferia conseguente a tutto questo è accompagnata dallo sfascio del servizio pubblico privatizzato da Renzi e giunto a uno straordinario livello di inefficienza con un centro storico praticamente non più servito e gli autobus che procedono a passo di lumaca sui viali. Firenze insomma è’ l’immagine perfetta del renzismo in tua la sua drammatica vacuità speculativa, il risultato dell’azione di un padroncino linguacciuto e ottuso.