Mi piacerebbe poter fare gli auguri di buon anno nuovo, con la coscienza appannata e al fondo inquieta di chi trova nella ritualità di passaggio un appiglio di speranza. Ma purtroppo temo che il 2016 sarà l’anno in cui molti fili cominceranno a venire alla cruna dell’ago, un anno importante se non decisivo per la pace e la guerra, per la democrazia o l’oligarchia autoritaria, per la sovranità o l’asservimento a poteri di fatto, per la capacità di infrangere almeno in qualche punto la cappa del pensiero unico o rimanere nel buio degli slogan e delle verità ufficiali. Per i poveri o per i ricchi. Per la libertà vera o per quel succedaneo liberista che è definito dalla parola free nelle sue varie accezioni.
Sarà un buon anno se sarà faticoso e drammatico, se dimostrerà la voglia e la capacità di riprendersi il proprio destino, di mettersi in discussione e sarà pessimo invece se si esaurirà in uno stanco e ambiguo mugugno per le cose che non vanno, se le menti continueranno a filare la bandiera bianca che è in agguato dentro ognuno di noi. Se insomma sarà tranquillo e rintanato in verità, ma anche in battaglie di comodo. Non so, per esempio difendere a spada tratta e con argomenti confusi, contraddittori e/o biologicamente stravaganti gli ulivi insidiati dalla Xylella in Salento senza spiegare che si tratta di eradicare 4000 piante in tutto (una pratica agricola del resto antichissima), quando negli ultimi 10 anni sono stati distrutti in Puglia più di 300.000 ulivi sanissimi a causa della speculazione edilizia e della cementificazione senza che nessuno abbia detto bau. Anzi senza che nemmeno lo si sappia. Ma certo è più facile combattere una scaramuccia di retroguardia che una battaglia di sistema nella quale vengono coinvolti molti piccoli interessi.
Per questo mi auguro un 2016 inquieto e diverso.
Mi associo agli auguri per un 2016 difficile, ma importante.
Grazie per questo spazio di riflessione e confronto.
Un abbraccio.
Gloria
Anche a te
Un conto è eradicare le piante perché veramente malate, un conto è eradicarle per decreto e senza aver riscontrato che siano malate ma perché “è meglio così”. Anni fa, nel Regno Unito, per la cosiddetta mucca pazza centinaia di migliaia di capi di bestiame sanissimi vennero falcidiati “per precauzione”. Doveva essere la malattia del secolo, anzi del millennio. In quegli anni ero ancora drammaticamente ingenuo e mi ricordo ancora di aver acquistato un libro di un “esperto” inglese che mi aveva convinto trattarsi di una minaccia inevitabile per l’intera umanità. Oggi la mucca pazza è dimenticata ma nel frattempo ho capito che queste temibilissime malattie sono in parte vere e in parte false, con la parte falsa in decisa preponderanza. Abbiamo ormai appurato che far paura alla gente è il miglior modo di implementare decisioni sgradite. Data la passività delle odierne popolazioni domani, agitando la scusa dello smog, ci potrebbero chiedere di evacuare le nostre case come ieri ci hanno convinti ad usare nelle nostre abitazioni pericolosi detergenti con la scusa di evitare ad ogni costo i batteri, che non avevano mai fatto male a una mosca. Intere industrie sono letteralmente costruite sulla paura, da quella degli armamenti a quella della salute. Governare è così diventato facilissimo. Quando vorranno eliminare del tutto il denaro contante basterà che i media circolino la voce che le banconote sono insalubri perché, passando di mano in mano, si caricano di batteri. E tutti si dimenticheranno che sono state utilizzate per centinaia di anni senza che si sia stato mai documentato un solo caso di malattia sopraggiunta in seguito al loro uso. L’umanità è sempre più teleguidata e, apparentemente, sempre più felice di esserlo.
Buon anno a Mr. Simplicissimus, Anna Lombroso e a tutti i lettori di questo fantastico blog!