Non è solo il susseguirsi allucinante in Italia, ma anche altrove, di scandali a dimostrazione del lobbismo imperante, dell’affarismo più sfacciato che penetra in ogni cosa dalle grandi opere alla inutile rotonda dell’assessore, ma anche la difficoltà a pensare davvero qualcosa di diverso come dimostra la vicenda greca o l’impotenza della Casa Bianca di fronte ai gruppi di pressione: si fa solo finta di operare per un ipotetico bene comune, ma in realtà lo si identifica con i dettami del pensiero unico che si è rivelato un mal comune con il gaudio intero di pochissimi.
Poi quando si arriva ai controlli, alle elezioni, ai referendum scatta il software che fa apparire tutto questo come dentro le regole, come dentro la democrazia: la paura dei cambiamenti che potrebbero avere un costo immediato, l’incapacità di pensarli, la logica del meno peggio che è la peggiore e la più insensata, intervengono a far passare all’esame anche il più incredibile catorcio di idee e di menzogne. E il giorno dopo, appena uscita dall’officina, la politica fa l’esatto contrario di quanto aveva affermato, promesso, illuso. Non c’è da stupirsi se in queste condizioni , di fronte alle sempre più evidente esclusione dei cittadini dalla possibilità di intervenire, un numero un sempre maggiore di persone vada perdendo fiducia nella democrazia, mentre molte altre non sanno come farvi ritorno e come terapia consolatoria scelgono di non vedere piuttosto che agire. Sono come i proprietari di auto menzognere che decidono contro ogni evidenza ( la discrasia universale fra consumi reali e dichiarati è chiara a chiunque) di credere nelle dichiarazioni, nei controlli e in definitiva nella commedia anche quando essa è stata scoperta.
Ora mentre un’azienda automobilistica può essere essere multata per le sue manovre o perdere quote di mercato, la politica non ha fare altro che aumentare il livello della sua polluzione, portare costantemente il limite più in altro in modo da rimanere teoricamente nelle regole: alza l’asticella perché l’abbassamento di ideazione, comportamento e capacità progettuale non finisca per metterla fuorigioco.