MerkelOggi, ad urne aperte volevo fare qualcosa sugli impresentabili che sono stati presentati, sul vuoto etico che non solo spinge i partiti candidare personaggi opachi e politicamente inesistenti, ma anche a privilegiarli come chiave di volta per il mantenimento di un potere clientelare. Poi seguendo altre piste di una situazione sempre più complicata e difficile, dalla vicenda ucraina, alle balle sulla ripresa, a l’insensatezza di un’Europa allo sfascio e alla situazione greca, mi sono imbattuto in un video che riprende l’intervento tenuto poco più di un mese fa da Sahra Wagenknecht, vice presidente della Linke al Parlamento tedesco, di fronte a una Merkel imbarazzata.

Qualcosa ne avevo letto nei reportage dei media “american republic”, tanto per sintetizzare un atteggiamento di falsa attenzione che si risolve in svalutazione e che invece di affrontare i temi messi in campo si limitaa citare vaghe quanto poco credibili e folkloristiche considerazioni sulla Ostagie facendo dell’elusione la migliore persuasione. Del resto non ci  si può stupire più di tanto per  questo mettere la testa sotto la sabbia visto che non solo la stupidità è diffusissima, ma è anche ben pagata. Semmai questo pone un problema alle teorie economiche marginaliste, ma rappresenta ormai la triste e miserabile normalità.

Il discorso mi ha colpito perché – a parte ogni altra consierazione – mi sono chiesto da quando nel Parlamento italiano non si sente un discorso forte, coerente, intelligente e libero come questo? Sinceramente non me ne ricordo e comunque credo che occorra andare indietro di almeno trent’anni per sentire qualcosa di simile. Per questo sono stato spinto a condividerlo, sia per la sua ampiezza, sia per il tono e anche per prendere una boccata d’ossigeno con cui affrontare il vuoto della politica che ci assalirà nei prossimi giorni.